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Il Massone progressista Paul Krugman mostra concretamente che cosa vuol dire impegnarsi nella vita di tutti i giorni a favore dei valori di Fratellanza, Libertà, Uguaglianza e Giustizia Sociale

 

 

 

 

Il massone progressista Paul Krugman (premio Nobel per l’economia 2008), da sempre schivo e riservato sulla propria appartenenza iniziatica in pubblico, almeno quanto orgoglioso della stessa in privato, mostra concretamente, con una sua recente scelta esistenziale e professionale, cosa voglia dire ispirarsi ai valori più tipici della Libera Muratoria correttamente intesa: Fratellanza verso tutti, massoni e profani; amore per la Libertà declinata in ogni modo, ivi compresa la Libertà dal bisogno che era tanto cara anche al Confratello Franklin Delano Roosevelt; lotta diuturna per l’Uguaglianza dei diritti e delle opportunità per i cittadini di ogni estrazione sociale; promozione concreta di ogni occasione di Giustizia Sociale, in favore dei ceti meno abbienti.
Cosa ha fatto di recente il Fratello Krugman sul piano esistenziale e professionale?
Lo racconta efficacemente Federico Rampini su REPUBBLICA, in un articolo rilanciato da DAGOSPIA con il seguente titolo:

“LA SCELTA ‘DI CLASSE’ DI KRUGMAN – IL NOBEL NO AUSTERITY MOLLA L’UNIVERSITÀ DEI RICCHI PER UN ATENEO PUBBLICO: ‘LO FACCIO PER COERENZA, IL MIO LAVORO SI STA CONCENTRANDO SEMPRE PIÙ SUI PROBLEMI DELLA DISEGUAGLIANZA DI REDDITO”, pezzo per DAGOSPIA del 3 marzo 2014 (clicca per leggere).

Riportiamo qui di seguito integralmente l’articolo, che si commenta da sé e che ci rende orgogliosi della cifra massonica e umana del Fratello Krugman, raro esempio di coerenza e impegno sociale concreto, così come molti decenni fa analogo spessore filantropico e iniziatico aveva dimostrato il Massone altrettanto progressista John Maynard Keynes:

Federico Rampini per ‘La Repubblica'
È il più celebre avversario dell'austerity, l'economista "liberal" per eccellenza, il continuatore delle idee progressiste di John Maynard Keynes. Ora Paul Krugman diventa anche un esempio di coerenza. Lascia una delle migliori università del mondo, privata, per andare a insegnare in un college pubblico. Il premio Nobel dell'Economia, che è anche un divulgatore e polemista con i suoi editoriali sul New York Times, dà l'annuncio sul suo blog.


Princeton UniversityPrinceton University paul-krugmanPaul Krugman


«A 61 anni - scrive Krugman - è ora di riflettere in profondità su quello che voglio veramente fare in questa fase della mia vita». La conseguenza di quella riflessione è l'addio a Princeton, una delle più prestigiose istituzioni accademiche. Fondata nel 1746 nell'omonima cittadina del New Jersey, Princeton fa parte dell'esclusivo club dell'Ivy League che riunisce l'aristocrazia degli studi superiori, alla pari con Harvard, Columbia e Yale. Avendo istruito l'élite americana, generazioni di leader politici, grandi imprenditori e top manager, Princeton viene ripagata generosamente dalle donazioni dei suoi ex alunni.
Grazie al mecenatismo questa università privata oggi sta "seduta" su un tesoro di 18,2 miliardi: è il fondo di dotazione le cui rendite (oltre alle rette studentesche) pagano stipendi, borse di studio ai meno abbienti, progetti di ricerca. Con 1.172 professori per ottomila studenti, Princeton vanta un "quoziente" docenti allievi ideale per garantire l'alto livello degli studi. Un paradiso accademico, dove tutto funziona a perfezione. Krugman gliene dà atto, è pieno di gratitudine verso «la qualità intellettuale di Princeton, un luogo meraviglioso per me sia dal punto di vista professionale che personale».


Cuny City University of New York B Altman Building CUNY Graduate CenterCuny City University of New York B Altman Building CUNY Graduate Center

BERNANKE KRUGMANBERNANKE KRUGMAN


Da quest'estate, Krugman andrà in un'istituzione molto più povera. Snobbando le offerte di due altri poli privati di Manhattan, Columbia e Nyu, ha scelto Cuny (City University of New York) che è la più grande università pubblica newyorchese. Una "fabbrica di laureati" democratica e di massa. Il confronto nei numeri è impressionante. Cuny ha 540.000 studenti cioè 67 volte quelli di Princeton. E ha un bilancio di soli 3 miliardi l'anno. Le donazioni private sono un rigagnolo rispetto ai ricchi lasciti degli ex alunni di Princeton.


Paul KrugmanPaul Krugman


Questo non ha impedito a Cuny di sfornare nel corso della sua storia ben 12 premi Nobel: la qualità non è associata per forza all'élitismo. Nella storia di Cuny c'è un fiore all'occhiello che la distingue dal club privato dell'Ivy League: fondata nel 1847 come City College of New York, questa università negli anni Trenta spalancò le sue porte all'intellighenzia ebraica newyorchese che era ancora discriminata nelle università "Wasp" (white, anglo-saxon, protestant).
La scelta "di classe" di Krugman è anche legata ai contenuti dei suoi studi. Lo scrive sul suo blog: «Il mio lavoro si sta concentrando sempre più sui problemi della diseguaglianza di reddito». Uno dei centri d'eccellenza per gli studi delle diseguaglianze è proprio a Cuny, nel settore postlaurea (dove cioè si formano studenti che seguono i master o i PhD., dottorati di ricerca), in un dipartimento specializzato che si chiama Luxembourg Income Study.


UNIVERSITA DI PRINCETONUNIVERSITA DI PRINCETON


Una università di massa, istituzione democratica e progressista, è il luogo ideale per portare avanti la ricerca su questo tema che Krugman propone spesso nei suoi editoriali: l'attuale Slow Economy, la ripresa debole degli Stati Uniti, è frenata dal modello diseguale che concentra troppe risorse in una ristretta oligarchia, e lesina il potere d'acquisto nella maggioranza della popolazione. Fustigatore implacabile dell'austerity europea, che condanna senza attenuanti, Krugman accetta però un po' di austerity nel proprio stipendio personale: Cuny non può pagare i suoi docenti come Princeton.


princeton indexprinceton index

 

I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)

[ Articolo del 2-4 marzo 2014 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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