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Grande Oriente Democratico chiede le dimissioni immediate del Ministro dell’Interno  Roberto Maroni e di tutti coloro che sono responsabili del mancato intervento e della cattiva disposizione tattica delle Forze dell’Ordine (cui va la nostra solidarietà) per bloccare sul nascere il sabotaggio dei Black-Block alla Manifestazione degli Indignati del 15 ottobre 2011. E’ lo stesso copione di Genova 2001: lasciare mano libera ai violenti per far fallire la Manifestazione e inibire la protesta sociale pacifica. Si legga in proposito il resoconto in prima persona dei fatti di sabato 15 ottobre 2011, narrato da Sergio Di Cori Modigliani nel suo pezzo del 16 ottobre, “Un popolo di orfani” (ma abbiamo raccolto molte testimonianze analoghe, caro Ministro Marone)

 

 

 

 

Mentre la pseudo-massoneria capitanata da quell’altro vecchio arnese di questa seconda repubblica che risponde al nome di Gustavo Raffi si occupa ufficialmente del sesso degli angeli, per continuare nell’ombra a perpetuare intrallazzi e affarismi vari, Noi di Grande Oriente Democratico cerchiamo di tenere viva la coscienza civile di fratelli, sorelle e concittadini di questa disgraziata nazione italiana.
Qualche giorno fa abbiamo espresso alcune posizioni meta-politiche chiare e ufficiali in:

Grande Oriente Democratico a favore degli Indignati italiani, europei, americani e di tutto il pianeta: sia per la Manifestazione del 15 ottobre 2011, che per ogni iniziativa futura (clicca sopra per leggere)

Il pensiero degli attuali (illegittimi) vertici del GOI su queste tematiche di stringente rilevanza civile, economica, sociale, etc.?
Non pervenuto.
Raffi e Camerati girano l’Italia come sciantose (a spese dei Fratelli del GOI) per animare logori e polverosi dibattiti sull’Italia che fu, i patrioti che furono, i massoni che furono, le glorie passate (e mai, nemmeno lontanamente, imitate).
Un surreale culto dei morti che vorrebbe celare l’inconsistenza dei vivi.
Perché i vivi come Raffi e camerati sono, sul piano dell’incisività culturale, sociale e civile, assolutamente inconsistenti e anti-estetici, cacofonici, impresentabili e privi di qualsivoglia credibilità o appeal.
Mezzani del potere e del sottopotere che si ammantano di una retorica pseudo-intellettuale e pseudo-iniziatica, incomprensibile alla società civile profana e infeconda e inutile per gli attuali frequentatori delle logge di Palazzo Giustiniani.
Comunque, non è dell’illegittimo inquilino di Villa Medici del Vascello che volevamo parlare.
Piuttosto di un altro improprio e inopportuno occupante di poltrone e uffici che non è assolutamente in grado di gestire.
Ci riferiamo a quella “barzelletta vivente” costituita da un Ministro dell’Interno (che dovrebbe garantire la coesione, la sicurezza e l’ordine interno di una nazione unitaria) Roberto Maroni, esponente di spicco di un partito politico di fatto monarchico-oligarchico, tirannico, accentratore e sedicente “padano”, che ha nei suoi intenti conclamati la secessione dall’Italia di alcune regioni (dove l’80% dei cittadini è contrario e ama la patria italiana), finalità politica con tutta evidenza eversiva e anti-costituzionale.
E questo Marone di un Maroni, compartecipe di finalità eversive, anti-costituzionali e di alto tradimento della Repubblica, incapace di frenare la dilagante infiltrazione mafiosa, ndranghetista e camorrista al Nord, pessimo stratega massimo della prevenzione che avrebbe dovuto impedire le violenze di sabato 15 ottobre 2011 senza IMPEDIRE la libera Manifestazione degli Indignati pacifici, si permette di mettersi a fare l’ “ORONZO” (nel senso di voler emulare il defunto ministro repubblicano Oronzo Reale) proponendo leggi forcaiole, illiberali e anti-democratiche?
Ma vada in malora lui e tutti i suoi più stretti collaboratori che, in effetti, a breve, dovranno sgombrare poltrone e uffici del Viminale, in attesa di politici, dirigenti e funzionari non compromessi con la marmaglia leghista (fatti salvi, all’interno della Lega, quei militanti in buona fede che, senza finalità eversive e secessioniste, hanno soltanto creduto in un rinnovamento generico dell’etica politica, promessa mai mantenuta dai vertici delle camicie verdi).
Quanto a Marone “Neo-Oronzo” e alle leggi forcaiole e liberticide conseguenti, rimandiamo alla lettura di Commento a “Legge Reale bis? Si, la presentiamo” by Francesca Schianchi per LA STAMPA del 18 ottobre 2011.
Per quanto riguarda invece le responsabilità di chi ha gestito (male, malissimo) la disposizione e le strategie e tattiche di intervento delle Forze dell’Ordine lo scorso 15 ottobre 2011 a Roma, rimandiamo a:

Un popolo di orfani. Nichi Vendola: “L’Italia è sempre più in bilico tra la farsa e la tragedia”, articolo del 16 ottobre 2011 by Sergio Di Cori Modigliani per il Blog “Libero Pensiero: la casa degli italiani esuli in patria”(clicca sopra per leggere)

Bene.
Avete letto?
Avete avuto esperienza diretta di come si sono svolte realmente le cose per le vie di Roma, sabato 15 ottobre 2011?
Avete ascoltato selettivamente decine e decine di testimoni oculari?
Se le risposte a queste domande sono affermative, allora capite bene e certo condividete la nostra richiesta di dimissioni al Ministro (si fa per dire, avendo questa parola un significato alto, dal latino Minister, servitore/amministratore di una collettività, analogo a quello di Magister - che ha valore ancora più elevato: qui c’è l’avverbio magis, là minus - mentre l’attuale occupatore di questo pubblico ufficio è un mediocre politicante della Val Padana e di magistrale ha soltanto l’ambizione velleitaria di far fuori il suo capo tribale Bossi) dell’Interno Roberto Maroni e a tutti coloro che hanno impedito alle Forze dell’Ordine di compiere efficacemente la propria opera di prevenzione e repressione.
Certo, al pari di tutti gli altri pseudo-ministri dello pseudo-governo Berlusconi, nessuno si dimetterà.
Ma tanto avete i tempi contati.
E non saranno tempi piacevoli.

Cogliamo inoltre l’occasione per manifestare la nostra solidarietà ai Sindacati di Polizia che, in data 18 ottobre 2011, sono scesi in piazza per rivendicare i diritti e la dignità dei loro assistiti, abbandonati da questi gaglioffi che mal-governano l’Italia e che hanno sottratto al comparto sicurezza persino le briciole necessarie alla minima sopravvivenza del loro funzionamento.
Si legga in proposito:
Grande Oriente Democratico e Democrazia Radical Popolare esprimono piena solidarietà ai Sindacati di Polizia che in data 18 ottobre 2011 sono scesi in piazza per rivendicare dignità, diritti e condizioni di lavoro decorose per i loro assistiti, donne e uomini che prestano un duro e delicato servizio per la collettività (clicca sopra per leggere)

 

I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO

[ Articolo del 18 ottobre 2011 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per comunicazioni, scrivete a: info@grandeoriente-democratico.com