Commento di GOD a “Massoneria e Opus Dei al Consiglio di Stato?”, articolo del 6 gennaio 2012 by Alessio Liberati per IL FATTO QUOTIDIANO
In riferimento al pezzo da Noi segnalato
"Massoneria e Opus Dei al Consiglio di Stato?", articolo del 6 gennaio 2012 by Alessio Liberati per IL FATTO QUOTIDIANO (clicca sopra per leggere),
riteniamo opportuno e necessario aggiungere alcune osservazioni chiarificatrici e ben discriminanti fra ciò che può e deve essere oggetto di attenzione dell’opinione pubblica e ciò che può o non può essere materia di indagine e approfondimento per la Magistratura.
Nel suo utilissimo e ben scritto articolo, il Magistrato Alessio Liberati inserisce tuttavia una inesattezza e un’esortazione discutibile nella forma, anche se auspicabile e largamente condivisibile per gli obiettivi ultimi cui vorrebbe condurre.
L’inesattezza, come già ricordavamo tra 7 e 8 gennaio 2012 nella presentazione del pezzo di Liberati (nella Sezione “In Primo Piano” del nostro sito ufficiale www.grandeoriente-democratico.com ) consiste nel fatto che il Magistrato attribuisce al nostro leader Gioele Magaldi la paternità di un contributo (La Massoneria "internazionale" e la defenestrazione del Fratello Silvio Berlusconi secondo Gianfranco Rotondi intervistato da Luca Telese. Opus Dei, Poteri Marci e Poteri Forti. Pasquale De Lise tra crocifisso e compasso. La presunta e presuntivamente recente scoperta che "un pugno di società controlla il mondo...", clicca sopra per leggere) che è invece, con tutta evidenza, a firma Redazionale.
Poco importa, certo, nel senso che possiamo supporre (ma sempre di supposizione si tratta) che il Fratello Magaldi condivida quanto scritto da alcuni di Noi della Redazione (ci alterniamo e non siamo sempre gli stessi nella stesura delle bozze e nella scelta dei contenuti, anche se poi, da un punto di vista formale e stilistico, il direttore Fratello Gioele talora - ma non sempre - rimette le mani sui singoli pezzi ); tuttavia rimane il fatto che è legittimo attribuire un intervento direttamente a Gioele Magaldi soltanto quando costui ci metta la sua firma.
Punto e a capo.
Veniamo poi alla “discutibile” esortazione che Liberati rivolge ai suoi colleghi magistrati.
Dice Liberati:
“Come noto, per i magistrati è vietata l’appartenenza a logge massoniche e la possibile appartenenza del massimo vertice della Giustizia amministrativa (Pasquale de Lise è l’attuale presidente del Consiglio di Stato) a un non meglio specifico sodalizio di matrice massonica e contemporaneamente alla Opus Dei sarebbe una notizia gravissima, di portata epocale […]Pochi giorni fa gli è stata addirittura affidata la nuova Agenzia per le infrastrutture stradali e autostradali, che controllerà tutti i lavori pubblici, i quali come noto rappresentano uno dei settori di maggior peso per la spesa pubblica e sono oggetto da sempre di tentativi di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata […]Dopo il coinvolgimento, da non indagato, nelle intercettazioni della cricca, e altre vicende di cui ho già scritto, c’è da chiedersi oggi se le gravi affermazioni del Grande oriente democratico non meritino una verifica da parte della magistratura (e della politica) per valutare se rispondano al vero ed, eventualmente, ove confermate, determinare un ripensamento sulla opportunità della nomina di de Lise a rivestire cariche così delicate.”
Come riteniamo il Fratello Gioele Magaldi avrà avuto modo di spiegare al Magistrato Alessio Liberati nelle occasioni in cui lo ha incontrato per meglio ragguagliarlo sull’ “universo massonico”, la norma in uso all’interno della Magistratura italiana con la quale si pretende di inibire a singoli Magistrati “l’appartenenza a logge massoniche” è di natura evidentemente incostituzionale e certamente impugnabile, da parte di qualsivoglia diretto interessato, non solo presso la Corte Costituzionale nostrana, ma anche presso la Corte europea dei diritti dell’uomo o presso altre corti di giustizia continentali e sovranazionali sovra-ordinate a quelle della provincia italica.
Infatti, non è ammissibile (né tantomeno può esserlo nel microcosmo dell’amministrazione giuridica) che un individuo, in quanto appartenente ad associazioni non segrete e perfettamente legali in quanto tali come la Massoneria (ma anche l’Opus Dei, Comunione e Liberazione, Comunità di S.Egidio, Azione cattolica, e altri mille cenacoli laici o religiosamente ispirati), sia discriminato nell’esercizio di questo o quell’ufficio o servizio pubblico.
Semmai, ma questo è un problema di stile personale e di eleganza comunicativa, potrebbe essere auspicabile (ma non obbligatorio e vincolante) chiedere, a coloro che ricoprono incarichi pubblici, di informare l’opinione pubblica delle proprie appartenenze associative e delle proprie convinzioni filosofiche, spirituali e religiose, in omaggio ad una maggiore trasparenza nei rapporti con la cittadinanza.
Tuttavia, ciò che davvero si pretende dai Magistrati, così come da tutti i pubblici ufficiali, è la loro assoluta imparzialità e terzietà, così come l’assoluta assenza di conflitto d’interessi oggettivi rispetto alle deliberazioni che essi dovranno assumere in nome del popolo e dello Stato italiano.
E un Massone che abbia davvero compreso la Weltanschauung libero-muratoria e il senso profondo del suo percorso iniziatico, il giorno in cui si trovasse, come magistrato o pubblico ufficiale, a dover prendere questa o quella decisione in cui siano implicati fratelli e profani, non farà nessuna differenza tra gli uni e gli altri, limitandosi ad applicare con assoluta laicità ed equanimità la legge dello Stato e compiendo con meticoloso scrupolo il suo dovere, in spregio a qualsivoglia interpretazione corporativa o pseudo-mafioso-familistica tanto del suo incarico che della sua iniziazione ad una Istituzione- quella massonica- cui lo stesso Stato Unitario deve la sua nascita, i suoi simboli fondativi e persino il suo inno ufficiale.
Occorre rammentare alla pubblica opinione, peraltro, che lo status morale e intellettuale di Massone ha dato ad alcuni leggendari magistrati di ogni tipo di Corte giudicante dell’Occidente(dalla Corte Suprema USA ad altre non meno importanti Corti europee) un’aggiunta di saggezza, lungimiranza, coraggio e onestà nel giudicare, non certo qualche forma di handicap.
Perciò, come nel caso dei reati, che sono perseguibili in quanto effettivamente commessi dai singoli individui e non in quanto costoro, senza averne commesso alcuno, siano associati con altri soggetti per le più disparate ragioni culturali e spirituali (a meno che non si tratti di “associazione per delinquere”, ma questo non è il caso della Libera Muratoria), anche nel caso della necessaria imparzialità di un magistrato o di un pubblico ufficiale, questa va considerata in relazione alla correttezza formale e sostanziale (o meno) delle deliberazioni che costui prenderà in tutti i casi in cui sarà chiamato a giudicare o decidere. E non è certo lecito, da parte del legislatore o degli organi di autogoverno di singoli corpi o ordini dello Stato, discriminare fra cittadini degni di assumere certi uffici o incarichi e altri no, fondandosi per questa discriminazione su appartenenze e convinzioni di ordine religioso, sapienziale o filosofico degli stessi cittadini: altrimenti, un giorno, si potrebbe arrivare all’odioso paradosso per il quale in Italia, ad esempio, un magistrato cattolico osservante non sarà ritenuto abilitato a giudicare degli atei e/o degli ebrei, musulmani o fedeli di altra religione e si potrà temere che, in caso di conflitto giuridico fra un suo correligionario cattolico e un individuo che non lo sia, la sua deliberazione sarà viziata dalla comunanza di fede spirituale con uno dei contendenti.
Piuttosto, quello che bisognerebbe accuratamente evitare, nell’ambito di tutte le forme di pubblica amministrazione (in contesti politici, giudiziari, burocratici e inerenti le forze dell’ordine, etc.) è che vi sia un chiaro conflitto d’interessi, nelle stesse persone, per il fatto di andare a ricoprire, simultaneamente o in rapida successione temporale, posizioni sia da potenzialmente “controllati” (nell’esecuzione del proprio ufficio) sia da “controllori”.
O, il che è lo stesso, bisognerebbe evitare di assegnare delicati incarichi in certi settori pubblici a personaggi che, fino a poco tempo prima, occupavano posizioni strategiche in settori contigui, pubblici o privati, tali da averli messi nella facoltà di condizionare e favorire la propria stessa nomina/designazione e di poter continuare ad intrattenere, una volta nominati/designati, impropri rapporti di colleganza con gli ambienti di provenienza.
Ecco allora che giungiamo a quella che sopra definivamo “un’esortazione discutibile nella forma, anche se auspicabile e largamente condivisibile per gli obiettivi ultimi cui vorrebbe condurre”, attribuibile al Magistrato Alessio Liberati.
Se non è ammissibile, per le ragioni appena spiegate, contestare a Pasquale De Lise qualsivoglia eventuale appartenenza massonica od opusdeista come un elemento inibitore per la sua nomina a “delicati e alti incarichi” o addirittura per la sua permanenza quale Presidente del Consiglio di Stato e Magistrato tout-court, è però doveroso intervenire ad evitare il cumularsi, nello stesso soggetto, di un clamoroso conflitto di interessi, attribuzioni e poteri che tra loro –in omaggio al buon senso, all’etica pubblica e a qualsivoglia prassi di buon governo- dovrebbero rimanere rigorosamente distinti.
In proposito, gioverà ricordare quanto scritto in un articolo Redazionale di DAGOSPIA di qualche giorno fa (CHI DICE CHE I POTERI FORTI NON ESISTONO E' UN CIECO OPPURE E' SEMPLICEMENTE UN CRETINO. E NON PARLIAMO DEI SOLITI PRIVILEGIATI CHE HANNO FATTO PARTE DEL BILDERBERG E DELLA TRILATERAL (OGGI RIDOTTI A POCO PIU' DI UN CLUB DI VECCHIE CONTESSE). PARLIAMO DEI PERSONAGGI, QUASI ANONIMI, CHE SOPRAVVIVONO E PROSPERANO DA DECENNI NEL CUORE DELLO STATO PASSANDO INDENNI TRA I GOVERNI DELLA REPUBBLICA - 2- UNO DI QUESTI E' PASQUALE DE LISE, 75 ANNI, DETTO ‘PASQUALINO SETTE POLTRONE’, NAVIGANTE TRA GIANNI LETTA-CATRICALA’ E L'OPUS DEI DI NAVARRO VALLS E PIPPO CORIGLIANO, FINITO NEI TORBIDI GIRI DELLA CRICCA BALDUCCI-ANEMONE-PROPAGANDA FIDE - 3- A RISCOPRIRE LE VIRTU' E IL POTERE DELL'UOMO DEL CERCHIO MAGICO, IL SIMBOLO DEI POTERI FORTI, E' ARRIVATO IL NUOVO GOVERNO DI MARIO MONTI E CORRADINO PASSERA, I DUE CAVALIERI DELL'”ANO-CALISSE”, CHE A SORPRESA LO HANNO NOMINATO DIRETTORE GENERALE DELLA NUOVA AGENZIA PER LE INFRASTRUTTURE STRADALI E AUTOSTRADALI ,pezzo del 2 gennaio 2011 per DAGOSPIA, clicca sopra per leggere):
“…E per dare corpo a questa idea meravigliosa (che deve scacciare il modello dei carrozzoni statali) chi c'era dentro il cerchio magico dei poteri forti meglio di De Lise di Boscotrecase che per quasi cinquant'anni ha bevuto il latte degli appalti e delle gare?
Nessuno!, cosi' hanno pensato i Gianni Letta e il buon Catricala'-
CatricaLetta, due personaggi chiave del cerchio magico, che probabilmente hanno suggerito al Professore di Varese e all'ex-banchiere di Como, il nome "super partes" del Presidente del Consiglio di Stato" Sua Eccellenza (cosi' bisogna chiamarlo) Pasquale De Lise".L'operazione e' perfetta ,o quasi, perche' aldila' degli strilli scandalizzati dei soliti rompicoglioni dell'Italia dei Valori, c'e' un problema che finora nessuno ha sollevato:il conflitto di interessi.
Si da' il caso infatti che la nuova Agenzia dovra' programmare strade e autostrade, selezionare i concessionari, approvare progetti ,effettuare consulenze, tutta materia che da sempre costituisce oggetto di contenziosi e di ricorsi che dopo una trafila infinita arrivano ai TAR ,e dopo i TAR al Consiglio di Stato per l'ultima sentenza.
Pasquale de Lise
Chi opera nel settore dei lavori pubblici sa che questa e' la via Crucis da seguire per affermare le proprie ragioni verso la Pubblica Amministrazione, e sa benissimo che le vie dell'asfalto e del cemento sono lastricate di cattive intenzioni.”
Angelo Balducci e Diego Anemone
propaganda fide
In questo tragitto decine di costruttori e di concessionari troveranno ad aspettarli, alla prima stazione della via Crucis, l'Agenzia diretta per i prossimi cinque anni da Pasqualino di Boscotrecase, e all'ultima stazione il Consiglio di Stato presieduto da "Sua Eccellenza" Pasquale de Lise, l'uomo del cerchio magico, il simbolo dei poteri forti.
Che esistono. Anche se i cretini non riescono a vederli.”
In conclusione, a meno di non volersi fare beffe dei cittadini italiani, già malamente tartassati e spinti verso la recessione/depressione, Pasquale De Lise è la persona meno adatta a ricoprire il ruolo di “Direttore Generale della nuova Agenzia per le infrastrutture stradali e autostradali”, non perché eventualmente prossimo ad ambienti ospudeisti e massonici, ma perché titolare di un COLOSSALE CONFLITTO DI ATTRIBUZIONI ED INTERESSI.
In questo senso, si può dar ragione al Magistrato Alessio Liberati, che molto saggiamente auspica, presso le competenti autorità, “un ripensamento sulla opportunità della nomina di de Lise a rivestire cariche così delicate”.
I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO
[ Articolo del 9 gennaio 2012 ]