Boaz Content Banner Jachin

 

Lettere Aperte di Gioele Magaldi (dal 2008)

 

 

16 GENNAIO 2014 Pubblichiamo la Lettera Aperta di Gioele Magaldi a Gianluigi Paragone, agli autori de la trasmissione "La Gabbia" in onda su La7 (Sergio Bertolini capo progetto, Giuseppe Ciulla autore), al giornalista Filippo Barone e agli operatori mediatici in genere, a proposito dell' "oggetto misterioso Massoneria" (a cura della Redazione di GOD), dovendo constatare che le principali preoccupazioni preventive di Gioele Magaldi (e di tutti Noi) su quello che effettivamente sarebbe stato mandato in onda della sua articolata, sapiente e affascinante intervista (facendone scempio e rendendola mortificante e irriconoscibile), si sono, purtroppo, tutte puntualmente avverate. Così, anche in questa Sezione del Sito, integriamo la pubblicazione della suddetta "Lettera Aperta" con l'invito a leggere: GOD presenta con sdegno e per dovere di cronaca il video dell'intervista ignobilmente censurata e manipolata di Gioele Magaldi per La Gabbia su La7 e annuncia una campagna di informazione e denuncia a proposito dei censori manipolatori Paolo Ruffini e Ufficio legale de La7, Gianluigi Paragone, Sergio Bertolini, Giuseppe Ciulla.

 

9 DICEMBRE 2010 Lettera Aperta N°2 al Fratello Silvio Berlusconi del 9 dicembre 2010

 

26 LUGLIO 2010 Lettera Aperta n.1 al Fratello Silvio Berlusconi del 26 luglio 2010

 

14 GIUGNO 2010 Lettera Aperta a Lucia Annunziata del 14 giugno 2010: "Se questa è un'intervista..." di Gioele Magaldi

 


Queste “Lettere Aperte” (8 in tutto) risalgono ad un periodo che va da settembre 2008 a marzo 2009. In realtà esiste una Lettera Aperta n.0 risalente a marzo 2008: in questa sede non è stata pubblicata, in quanto la si è ritenuta tutto sommato ri-compresa nelle argomentazioni svolte nelle Lettere successive.

I temi trattati in queste epistole  riguardano alcuni problemi (sia strutturali che contingenti) attinenti alla ‘vita’ del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, sullo sfondo dei mesi che precedettero le “Elezioni 2009 per il rinnovo delle cariche di Giunta del G.O.I.” (votazioni effettuate il 1 marzo 2009) e di qualche settimana successiva al voto.

Le prime Lettere (a partire da quella, qui non riportata, di marzo 2008, i cui toni erano estremamente pacati e tesi semplicemente ad una serie di proposte di riforma costituzionale e regolamentare interna) furono anzitutto indirizzate a “Erasmo News”, nella speranza che il Bollettino Ufficiale di informazione del G.O.I. volesse in qualche modo garantire un leale, aperto e pubblico dibattito su questioni di una certa importanza per tutta la Comunione massonica di Palazzo Giustiniani.
Purtroppo, da parte di “Erasmo News” e dei suoi dirigenti non venne alcun ‘cenno di vita’, nemmeno per motivare il rigetto delle comunicazioni inviate. Del resto, analoga ripulsa a pubblicare pensieri dissenzienti rispetto all’attuale establishment (o anche soltanto non “concordati” con esso) è stata, nel tempo, riservata a chiunque si sia illuso che il citato Bollettino potesse ospitare libere opinioni dei Fratelli del Grande Oriente d’Italia; gli stessi Fratelli che, con le loro tasse e quote associative, permettono la (costosa, rispetto alla visibilità e all’ effettivo appeal  di quest’organo informativo) pubblicazione di “Erasmo News”.
Viceversa, il Bollettino Telematico “Fratel Pasquino” (per quanto concerne tutte le comunicazioni inviate) e anche il sito “Grande Oriente Libero” (che però ne ‘censurò’ diverse, esercitando una ‘selezione’ strumentale ai propri specifici interessi, evidentemente), si fecero carico di pubblicare queste Lettere, pur avendo chiaramente il suo autore preso le distanze dai toni talvolta pseudo-diffamatori, pseudo-calunniosi e pseudo-ingiuriosi di questi due strumenti mediatici.
In effetti, nella valutazione complessiva dell’operato di “Grande Oriente Libero” e soprattutto di “Fratel Pasquino” non andrà mai dimenticato quale preziosa “supplenza” in favore della libertà di pensiero e di espressione in seno alle vicende del G.O.I. essi abbiano compiuto, in assenza di qualsivoglia spazio libero e democratico messo a disposizione dei Fratelli da parte dei vertici dell’Istituzione.
Ciò non deve far dimenticare la piena dissociazione- che anche in questa sede viene ribadita- rispetto a qualunque contenuto pseudo-diffamatorio, pseudo-calunnioso o pseudo-ingiurioso che sia stato a suo tempo pubblicato da quei due organi di informazione.

Appare semmai sconcertante che i toni-certo talvolta ruvidi e aspri, talora sarcastici o ironici, ma sempre all’interno di elaborati ragionamenti, mai volgarmente offensivi e sempre con un uso del “virgolettato” teso a stemperare la portata effettiva dei termini impiegati- utilizzati da Gioele Magaldi all’interno di queste Lettere Aperte, siano stati recentemente e assai tardivamente presi a pretesto per una Tavola d’Accusa massonica e addirittura per una condanna in primo grado (da parte del Tribunale Circoscrizionale massonico del Lazio) all’espulsione dall’Ordine.
In altra sede converrà ritornare su questa squallida vicenda, che ha avuto come protagonista il (tristemente noto ai massoni romani…) Fr. Ispettore Magistrale Angelo Scrimieri. Costui, in data 26 gennaio 2010 ha avuto l’impudenza di redigere una Tavola d’Accusa in cui estrapolava e de-contestualizzava alcuni passaggi di queste Lettere Aperte e ne traeva elementi per la strumentalità della sua azione.
Ma, occorre chiedersi, perché-visto che queste Epistole furono ampiamente circolanti e pubblicizzate tra settembre 2008 e marzo 2009- nessuno di coloro che il Fr. Scrimieri ha ritenuto fossero offesi da tali scritti (il Fr. Gustavo Raffi, il Fr. Giuseppe Abramo, Il Fr. Antonio Perfetti, alcuni Giudici della Corte Centrale, etc.) ha mai nemmeno lontanamente, in circa due anni, pensato di procedere con tavola d’accusa avverso il Magaldi?
Il Fr. Angelo Scrimieri sostiene, nella sua Tavola d’accusa, di essere venuto a conoscenza di questi scritti solo nel marzo 2009. Ebbene, perché mai solo alla fine di gennaio 2010 egli formula delle accuse, con in più la richiesta di un urgente provvedimento di “sospensione a tempo indeterminato” del Magaldi?
Tale urgenza non era “incalzante” già dal marzo 2009?
O non sarà forse che tutta l’”operazione” è stata commissionata (strumentalmente e tardivamente) al Fr. Angelo Scrimieri da qualcuno  che, pur volendo celarsi per ipocrisia e interesse, intendeva impedire (attraverso questa ennesima, strumentale accusa) che i recenti provvedimenti, tanto di Tribunali massonici non asserviti quanto del Tribunale Civile di Roma, consentissero, dopo circa tre anni di abusivo ed illegale allontanamento dai lavori libero-muratori, il pieno reintegro formale del Fr. Gioele Magaldi?
E che dire del Collegio Giudicante del (massonico) Tribunale Circoscrizionale del Lazio, presieduto dal Fr. Pietro Zacco e composto dai Giudici Fr.lli Mauro Rossini e Massimo Arzillo?
Questo Collegio, già ricusato “per manifesta incompatibilità e faziosità dimostrata” in un precedente giudizio massonico avverso il Magaldi (con ricusazione accolta dalla massonica Corte Centrale), non avrebbe neanche dovuto poter iniziare il nuovo procedimento e piuttosto trasferirlo alla Corte Centrale per affidarlo ad altro Tribunale, più “sereno”. Invece Esso si arroga la prerogativa di giudicare e, sebbene si dimostri ancora più pre-giudizievole della volta scorsa rispetto alla figura dell’incolpato, sebbene venga di nuovo ricusato secondo una fattispecie precisa del’art. 172 del Regolamento (che stabilisce in certi casi come obbligatoria la trasmissione degli atti processuali alla Corte Centrale affinché decida sull’ istanza di ricusazione), incurante di tutto ciò ed evidentemente tutto proteso unicamente verso una rapida ed urgente conclusione del procedimento, commina l’espulsione al Magaldi, in virtù di presunti “reati d’opinione”.
A questo punto, poiché la Magistratura della Repubblica Democratica italiana non vede di buon occhio la violazione del diritto (costituzionalmente garantito) all’Associazione e poiché i Fr.lli Zacco, Rossini ed Arzillo non si sono limitati a giudicare in modo discutibile, ma hanno violato consapevolmente l’articolo 172 del Regolamento del G.O.I. pur di pervenire rapidissimamente ad una illegittima condanna all’espulsione che lede i diritti costituzionalmente garantiti del Magaldi, nessuno dovrà stupirsi se, d’ora innanzi, sia i Fr.lli Zacco, Rossini ed Arzillo, sia qualunque altro giudice massonico che dovesse ledere gli stessi diritti, sarà citato personalmente in giudizio civile dal Magaldi per un congruo risarcimento danni.

Infine, a margine di queste Lettere Aperte, va anche precisato che esse vengono qui proposte con l’unico scopo di contribuire ad una corretta ricostruzione storica della competizione elettorale 2009 interna al G.O.I. Esse vengono presentate nella stessa forma in cui furono pubblicate a suo tempo su “Fratel Pasquino” e su “Grande Oriente Libero”, inclusi eventuali refusi e toni aspri, che furono del resto comuni a molti Fratelli, compreso Gustavo Raffi e diversi suoi sostenitori.
Peraltro, l’autore di queste Epistole ci tiene a precisare che egli non ritiene più adatta, nell’attuale, delicatissima situazione che sta vivendo il Grande Oriente d’Italia, alcun tipo di ruvida e insanabile contrapposizione tra fautori e detrattori dell’attuale Gran Maestro pro tempore : perciò queste Lettere Aperte siano prese esclusivamente come “documento storico”. Semmai, bisognerebbe auspicare che nel dibattito attuale interno al G.O.I., torni a circolare - da parte di tutti e di ciascuno - uno spirito e un comportamento realmente coerente con il titolo della scorsa Gran Loggia di Rimini: “Tu sei mio Fratello”.
Ma lasciamo spazio alla lettura di queste tanto discusse Lettere:

Lettera Aperta n.1
Lettera Aperta n.2
Lettera Aperta n.3
Lettera Aperta n.4
Lettera Aperta n.5
Lettera Aperta n.6
Lettera Aperta n.7
Lettera Aperta n.8

 

 

 

 

 

Per comunicazioni, scrivete a: info@grandeoriente-democratico.com