Commento di Grande Oriente Democratico a “Paolo Barnard: lettera a un imprenditore”
Il punto di partenza di questo brevissimo commento è
“Paolo Barnard: lettera a un imprenditore”, articolo del 14 marzo 2012 (clicca sopra per leggere),
pubblicato sul sito www.paolobarnard.info.
Come al solito, con questa ottima ed efficacissima sintesi riassuntiva del senso e dei presupposti della sua battaglia culturale e civile, ispirata ai guadagni teorici della Modern Money Theory (MMT) ma anche impreziosita dalle valutazioni di storia politica contenute nella sua opera Il Più Grande Crimine ( sul quale, vedi Democrazia Radical Popolare, Grande Oriente Democratico, Paolo Barnard e "Il Più Grande Crimine". La crisi economica occidentale, europea e italiana, i Poteri sovranazionali e il Massone Deludente e Asservito Mario Monti , clicca sopra per leggere), Barnard conferma tutte le virtù (molte) e alcuni limiti della sua impostazione critico-ermeneutica.
I limiti risiedono nella sfocata e generica immagine offerta di coloro che altrove egli chiama collettivamente il Vero Potere e in questo ultimo articolo-lettera aperta invece denomina quali “rentiers”.
Di qui, paradossalmente, nonostante Barnard descriva già come poderosa l’opera storica negativa, involutiva e distruttrice di costoro, si origina una sottovalutazione della forza e della coerenza programmatica micidiale (anche filosofico-spirituale) che sottende al progetto di involuzione oligarchica sperimentato sulla carne vive dei popoli europei e occidentali.
I limiti derivano poi dal non voler comprendere che, in una prospettiva globalizzata, anche le risposte e le contro-offensive devono essere tali: perciò appare velleitario e inutile il ritorno ai singoli stati-nazione europei e appare piuttosto auspicabile la costruzione decisa degli Stati Uniti d’Europa, nuova e possente entità statuale a moneta sovrana (l’euro) in cui la democrazia politica rappresentativa e insieme partecipativa riconquisti un deciso primato logico ed etico e subordini alle sue finalità di benessere sociale collettivo le tecnocrazie europee tutte, BCE in testa.
Quanto ai limiti analitico-teorici, poco male. L’uscita a breve dell’articolato e ponderoso saggio di Gioele Magaldi, MASSONI. Società a responsabilità illimitata. Il Back-Office del Potere come non è stato mai raccontato. Le radici profonde e le ragioni inconfessabili della crisi economica e politica occidentale del XXI secolo, Chiarelettere Editore , colmerà senz’altro alcune lacune della pur brillante esegesi barnardiana (forse il miglior tentativo profano, negli ultimi anni, di raccontare dal di fuori alcune strutturali vicissitudini macroeconomiche e macropolitiche che hanno accompagnato il processo di costituzione dell’attuale (aborto) di Unione Europea)
Per quel che concerne invece i limiti sintetico-pratici, confidiamo che, presto, anche Barnard e i suoi amici (magari dietro ispirazione dello stesso Marshall Auerback, esperto MMT favorevole all’opzione Stati Uniti d’Europa) vogliano approdare ad una visione meno retrò (ritorno a valute nazionali come lira, dracma, peseta, etc.) e più illuminata, lungimirante e costruttiva: euro moneta sovrana del popolo europeo unito in una compagine federale, con tesoro e bilancio comune altrettanto unificato e federato.
Le molte virtù dell’opera che Paolo Barnard sta portando avanti (come eccellente divulgatore per l’Italia della MMT e come lucido esegeta- nei limiti del suo specifico angolo visuale profano- della contemporaneità politico-sociale in Occidente e in Europa) invece, appaiono particolarmente cristalline e penetranti proprio nel linguaggio diretto, semplice, icastico e persino pedagogico, utilizzato in
“Paolo Barnard: lettera a un imprenditore”, articolo del 14 marzo 2012 (clicca sopra per leggere).
Una lettura che consigliamo davvero a tutti gli imprenditori italiani, così come a quelli di altri paesi europei, e a tutte le categorie di professionisti e lavoratori, nonché a quei politici che dormono colpevolmente il sonno della ragione.
Una lettura da integrare senz’altro con quella di "Il Più Grande Crimine 2011" in pdf (interamente riscritto) Le crisi economiche per distruggere la democrazia (clicca sopra per leggere) , con quella di Democrazia Radical Popolare, Grande Oriente Democratico, Paolo Barnard e "Il Più Grande Crimine". La crisi economica occidentale, europea e italiana, i Poteri sovranazionali e il Massone Deludente e Asservito Mario Monti (clicca sopra per leggere), e ancora di Commento di Grande Oriente Democratico a "MMT, per i miracoli ci stiamo attrezzando", articolo del 6 marzo 2012 by Fabio Scacciavillani per IL FATTO QUOTIDIANO (clicca sopra per leggere) e infine del fondamentale saggio di Gioele Magaldi, MASSONI. Società a responsabilità illimitata. Il Back-Office del Potere come non è stato mai raccontato. Le radici profonde e le ragioni inconfessabili della crisi economica e politica occidentale del XXI secolo, Chiarelettere Editore, non appena sarà disponibile in tutte le librerie italiane.
Che poi l’analisi storica di Barnard sia incompleta, che costui appaia assai spesso troppo offensivo e feroce nei giudizi su diversi soggetti individuali o entità collettive della vita civile italiana o extra-italiana, che le sue ricette politiche non siano all’altezza delle suggestioni di natura economico-finanziaria, nulla toglie alla circostanza che, in un paese di ciechi, chi possiede anche soltanto un solo occhio è certamente prezioso e utilissimo al bene comune.
I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)
P.S. Naturalmente, tutte quelle attività da pollaio che vedono in questi giorni impegnati Governo Monti, Sindacati, Confindustria, etc. sul falso e inutile (inutile per rilanciare lavoro e produttività, utilissimo per rendere ancora più precaria e mortificante la condizione dei lavoratori) tema della riforma/manutenzione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, perderebbero ancora più di senso in un contesto economico-sociale riformato al lume della Modern Money Theory.
Per come la proponiamo e attueremmo Noi di GOD, infatti, in un contesto simile (di MMT applicata) fatto di piena occupazione per tutti (grazie alla massima prosperità e produttività tanto del settore lavorativo pubblico che privato e grazie al principio del lavoro offerto a tutti per legge, come diritto-dovere; altro che casse integrazioni e ammortizzatori sociali inutili, costosi e improduttivi), sarebbe possibile accontentare gli imprenditori eliminando qualsiasi vincolo al licenziamento immediato di chicchessia, per qualsivoglia ragione.
Contemporaneamente, però, e qui sta il bello, nemmeno un’ora dopo essere stati licenziati, i lavoratori troverebbero immediatamente una sistemazione professionale analoga, con beneficio di tutti e di ciascuno.
Questa sarebbe una flessibilità felice ed efficiente, non quella promessa invano dai cantori infingardi della scolastica mercatista e neoliberista e dai loro subalterni epigoni della terza via giddensian-blairiana.
Appare altrettanto ovvio, invece, che nel contesto di egemonia teorica e pratica dell’iper-mercatismo austero, recessivo e depressivo dei nostri giorni, una revisione al ribasso del famoso articolo 18 legittima le dure osservazioni espresse in
“Senza vergogna”, articolo del 15 marzo 2012 by Francesco Maria Toscano (clicca sopra per leggere).
[ Articolo del 15-16 marzo 2012 ]