In omaggio ai Valori del 14 LUGLIO, riflettiamo su Destra e Sinistra Massonica: uno scontro secolare fra elitarismo e democrazia, autoritarismo e libertà, gerarchia e uguaglianza, paternalismo e fratellanza
Lo scorso 12 luglio 2011 CURRENT TV (Canale N°130 di SKY) ha mandato in onda uno Speciale su P2-P4, moderato da Luca Telese, ospiti dialoganti il nostro leader Gioele Magaldi, il deputato Maurizio Paniz (PDL), Fabio Evangelisti (IDV), il giornalista Gianluigi Nuzzi.
Nonostante il carattere meritorio dell’iniziativa di CURRENT (le altre tv nostrane, finora, si sono guardate bene dal parlare di argomenti cosi scabrosi e complessi mediante degli speciali di approfondimento: i rischi - per direttori, capo-redattori, editori, membri di consigli di amministrazione, soci di maggioranza o minoranza - di sentir dire qualche verità scomoda e incomodare se stessi,qualche amico o amico degli amici sono troppo alti, evidentemente, in questa Repubblica delle Banane comunemente chiamata Italia…), lo speciale non è andato a buon fine e non ha assolto ai suoi compiti.
Ottimo come sempre il moderatore Luca Telese ma, obiettivamente, a fronte di un Gioele Magaldi che forse non era nella sua massima forma (ogni tanto bisogna pur riposare, Fratello Gioele, e non si può lavorare 21 ore su 24 per 12 mesi di fila…) e tuttavia era come sempre disposto a parlare seriamente di cose taciute e ignote ai più, gli altri interlocutori (a parte qualche azzeccata notazione di Evangelisti) ci sono sembrati impegnati più a deviare il discorso che non a farlo andare in profondità, sui temi che dovevano essere l’oggetto della trasmissione.
Certo, probabilmente servirebbe un ciclo di trasmissioni, fatto di speciali, cronache, interviste, documentari, per spiegare davvero adeguatamente cosa sia stata e cosa sia la Massoneria in Italia e nel mondo.
Solo così, poi, si potrebbero raccontare in modo non peregrino eventi come quelli cosiddetti piduisti, pitreisti o piquattristi.
E quello che bisognerebbe spiegare preliminarmente è che non ci sono da una parte la società civile e la società politica e dall’altra il mondo delle logge.
Al contrario, negli ultimi tre secoli e persino in questi giorni di luglio 2011 turbolenti per la stabilità economico-politica per l’Europa, gli USA, il mondo intero, non c’è evento di portata macropolitica o macroeconomica (con conseguenti ricadute sulle micropolitiche e le microeconomie di province sperdute come l’Italia) che non veda protagonisti gruppi e networks di ascendenza libero-muratoria.
Ma su ciò, ne siamo certi, avrà un valore profondamente esplicativo il libro MASSONI. Società a responsabilità illimitata, Chiarelettere (co-autore Gioele Magaldi) previsto in uscita per novembre 2011.
In questa sede, invece, vorremmo completare i ragionamenti abbozzati dal Fratello Magaldi nel citato Speciale di CURRENT, specie in riferimento alla sue ben note convinzioni che “lo stato di diritto, il passaggio di status degli esseri umani da sudditi a cittadini, i valori di laicità, tolleranza e pluralismo, i diritti civili e politici di maggioranze e minoranze, la separazione tra poteri statuali e potestà religiose, la modernità e la contemporaneità liberal-democratiche” siano il frutto specifico di una secolare Grande Opera massonica.
In termini estremamente sintetici, prima di ragionare di P2-P3-P4 e quant’altro, ripassiamo i tratti fondamentali non della storia massonica, ma della grande storia delle nazioni occidentali (edificate nelle loro strutture moderne e contemporanee proprio dai Liberi Muratori) che hanno nel tempo diffuso in tutto il pianeta, oltre che violenze, soprusi e sopraffazioni coloniani e neocoloniali (come unilateralmente amano ricordare gli anti-occidentalisti d’accatto), anche i valori della libertà di pensiero, di espressione, di critica, di uguaglianza, di fratellanza fra popoli di diversa religione, etnia e cultura, i valori della sovranità popolare e del pluralismo, del controllo dei governati sui governanti, della supremazia della legge sull’arbitrio (dicesi stato di diritto), così come l’abitudine all’autocritica delle proprie tradizioni culturali e religiose (moneta assai poco circolante fra popolazioni non-occidentali prima di significativi impatti globalizzatori).
Quanti conoscono la portata rivoluzionaria delle filosofie politico-sociali liberali (whig) di Fratelli Massoni come John Locke (1632-1704) e John Toland (1670-1722), per tacere di innumerevoli altri fraterni freethinkers (liberi pensatori) più giovani, più anziani o coetanei di costoro, che costituirono l’anima e il corpo, la retroguardia e l’avanguardia del sommovimento politico-culturale che condusse prima alla “gloriosa rivoluzione” parlamentare del 1688-89 (in Inghilterra) e poi alla gelosa preservazione dei suoi principi e risultati, rispetto a qualsiasi tentativo di prevaricazione neo-assolutista?
Quanti, fra i disattenti e manipolati cittadini italiani sanno, ricordano o apprezzano adeguatamente che la prima formulazione del principio fondamentale di ogni democrazia liberale, la distinzione/separazione/autonomia fra i tre poteri dello Stato (legislativo, esecutivo e giudiziario) fu concepita dal Fratello Massone Charles-Louis de Secondat, barone de La Brède et de Montesquieu (1689-1755) più semplicemente noto come Montesquieu, nel suo formidabile e modernissimo (per l’epoca) Esprit de lois (1748)?
Quanti sono in grado di apprezzare lo straordinario lascito etico del Fratello Massone Francois-Marie Arouet, detto Voltaire (1694-1778), che seppe meglio di ogni altro declinare i principi (fondamentali per la modernità) della TOLLERANZA e dello SPIRITO CRITICO?
Quanti si rendono conto della portata epocale che ebbe la fondazione della prima Repubblica democratica (e libero-muratoria) al mondo, gli Stati Uniti d’America?
Quanti, al di là del generico sentito dire, comprendono il carattere pervasivo che la Weltanschauung massonica ebbe per la nascita e per lo sviluppo degli USA?
Ci si rende conto che furono sterminate le schiere di massoni progressisti, liberali e democratici (pur con i limiti che questi aggettivi potevano avere nel XVIII°) che, per affermare l’autonomia e la libertà delle colonie americane, scatenarono una guerra fratricida, combattuta cioè anche contro quei fratelli,inglesi e coloni, di impostazione conservatrice e filo-monarchica?
Sin dall’esperienza della nascita degli Stati Uniti, partorita dagli eventi intercorsi tra il 1775 e il 1783, coronata dall’entrata in vigore nel 1789 della Costituzione approvata nel 1787, si sarebbe evidenziata quella divaricazione (espressasi nei decenni precedenti in Europa prevalentemente su un piano culturale e filosofico) tra una Destra e una Sinistra massonica, con esperienze “centriste” di chi oscillava a secondo delle situazioni tra diverse suggestioni.
La Massoneria settecentesca, come ha ben evidenziato in diverse sue pagine una studiosa autorevole quale Margaret Jacob, prima riformando e poi abbattendo l’Ancien Régime, ha letteralmente creato tanto l’opinione pubblica e il suo presupposto, la società civile, quanto la stessa società politica, che, proprio a partire dalle posizioni occupate dai vari eletti sugli scranni del Parlamento rivoluzionario francese, inizierà a differenziarsi al suo interno in destra, centro e sinistra.
Significativa la posizione di “sinistra liberale” massonica, in seno agli eventi della Rivoluzione inaugurata il 14 luglio 1789 e perfezionata dal Massone Napoleone Bonaparte (di cui, oltre all’involuzione dispotica, bisognerà pure ricordare i meriti modernizzatori, con buona pace dei regimi assolutistici e tardo-feudali che furono travolti dalle sue armate) impersonata da Liberi Muratori quali Marie-Joseph Paul Yves Roch Gilbert du Motier, marchese de La Fayette (1757-1834), Jacques Pierre Brissot (1754-1793), Jean Antoine Nicolas de Caritat, marchese di Condorcet e gran parte dei cosiddetti girondini, parimenti avversati e combattuti TANTO da diversi massoni contro-rivoluzionari francesi, idealmente affini alle idee del fratello (divenuto) reazionario Edmund Burke (1729-1797) o del fratello (sempre stato) reazionario Joseph de Maistre (1753-1821) QUANTO dai rivoluzionari del giacobinismo più radicale, terroristico e misogino (negò i diritti politici per le donne, che i fratelli girondini volevano conseguire), rappresentato da Robespierre e Saint-Just.
E se il 30 aprile 1789, dall’altra parte dell’Atlantico, il Libero Muratore George Washington inaugurava la sua investitura come primo Presidente USA, dopo i fatti del 14 luglio, i liberi muratori francesi (il Fratello Lafayette aveva combattuto anche per l’indipendenza americana) consacravano a beneficio dell’umanità i valori finora coltivati nelle logge più progressiste attraverso la fondamentale Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (26 agosto 1789).
Se il 15 dicembre 1791 venivano ratificati gli ultra-massonici primi 10 emendamenti della Costituzione statunitense, tutti insieme conosciuti come “Bill of Rights”, nel settembre 1791, Olympe de Gouges, letterata e attivista politica anti-schiavista e libertaria, femminista, amica di molti massoni girondini e forse Sorella Muratrice ella stessa, pubblicava in Francia la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina.
I 10 emendamenti del 1791, insieme alla Costituzione del 1787-89, garantivano una serie di diritti misconosciuti in tutto il resto del pianeta, con l’eccezione incipiente e parziale della Francia rivoluzionaria: separazione e distinzione dei poteri statuali tra di loro e rispetto alla sfera religiosa, diritto alla felicità, sovranità del popolo, diritto ad un giusto processo, alla non ingerenza dello Stato in molti fatti di interesse privato, libertà di espressione e di associazione e via discorrendo.
Conviene riportare integralmente il I° Emendamento:
“Il Congresso non potrà porre in essere leggi per il riconoscimento ufficiale di una religione o per proibirne il libero culto, o per limitare la libertà di parola o di stampa o il diritto dei cittadini di riunirsi in forma pacifica e d’inoltrare petizioni al governo per la riparazione di ingiustizie”
L’avanguardistica opera e le iniziative della de Gouges e dei migliori fra i suoi fraterni amici girondini (sia in termini di rivendicazione dei diritti della donna che in merito alle posizioni anti-schiavistiche o in difesa di principi libertari e pluralistici nella gestione della neonata repubblica francese) se l’autrice e costoro non fossero stati eliminati sul patibolo terroristico di Robespierre, Saint-Just e compari, forse avrebbe proiettato la Francia e l’Europa verso prospettive di più rapida, serena ed equa trasformazione democratica e liberale, senza passare per decenni di guerre fratricide, involuzioni reazionarie, radicalismi terroristici.
Icastica rappresentazione del contrasto fra sinistra e destra massonica dell’epoca la battaglia di Valmy del 20 settembre 1792, in cui il Massone contro-rivoluzionario e conservatore Carlo Guglielmo Ferdinando di Brunswick-Wolfenbuttel (1735-1806), a capo delle truppe austro-prussiane, venne sconfitto dai Massoni rivoluzionari Francois Cristophe Kellermann (1735-1820) e Charles Francois Dumouriez (1739-1823).
Il Terrore giacobino di Robespierre e seguaci (1793-94), preceduto da proibizioni ad opera della Convenzione eletta alla fine del 1792, mise al bando la massoneria in quanto tale e condannò alla ghigliottina molti liberi muratori liberali, libertari e democratici, avversi alla deriva totalitaria e liberticida incarnata dai più dispotici e sanguinari fra i montagnardi alleati con gli Hebertisti (seguaci dell’agitatore estremista Jack-René Hebert) e i cosiddetti Arrabbiati di Jacques Roux, a loro volta giustiziati allorché piacque al macellaio autocratico Maximilien Robespierre.
In definitiva, comunque, come testimoniano anche le complesse vicende dei Massoni rivoluzionari George Jacques Danton, Camille Desmoulins, Luigi Filippo, duca d’Orleans detto Philippe Egalité, Gran Maestro del Grande Oriente di Francia, Jean-Paul Marat, Pierre Gaspard Chaumette, Emmanuel Joseph Sieyès (e tanti altri più o meno famosi), così come dei contro-rivoluzionari quali i Fratelli Francois Charette e Henry de La Rochejaquelein, leaders dell’insurrezione vandeana, i muratori dell’epoca coprivano tutto lo spettro politico, dall’estrema destra, alla destra moderata, dal centro al centro-sinistra e alla sinistra più radicale.
E’ la Massoneria nel suo insieme, nei suoi componenti e nei suoi principi di fondo che crea, proprio attraverso le stagioni rivoluzionarie del 1688-89 (Inghilterra), 1775-83 (Stati Uniti), 1789-99 (Francia), la moderna SOCIETA’ POLITICA, con le sue articolazioni da destra a sinistra, ideologicamente motivate.
Dopo la fioritura delle poleis greche e l’epoca di Roma antica repubblicana (dove sussistono conflitti proto-ideologici) e prima dell’elaborazione culturale libero-muratoria sei-settecentesca, non appaiono veri conflitti politico-ideologici per lunghi secoli: scontri di interessi e di potere più o meno raffinati si, come sempre, a partire dalla nascita delle civiltà neolitiche; riflessioni filosofiche a puntello di determinate istituzioni, anche, (tra età di mezzo e stagione rinascimentale), ma consapevolezza teorica, emotiva, esistenziale e militanza ideologica in senso moderno no, non esiste prima che le logge europee non inizino a mettere in discussione i fondamenti dell’Ancien Régime, al riparo e nella copertura offerta dai lavori rituali d’officina.
Gli uni e gli altri, I Fratelli “progressisti” (sinistra massonica) e quelli “tradizionalisti” (destra massonica) inventeranno un nuovo linguaggio politico, nuovi fondamenti teorici, originali interpretazioni della società e della natura umana per combattere o difendere il vecchio mondo, aristocratico ed elitario. Per giustificare o esecrare il nuovo mondo, che alcuni immaginano un po’ più liberale e un po’ meno democratico, altri parimenti democratico, liberale e libertario. Altri ancora socialista, oltre che democratico e liberale.
Il Massone francese “di destra” Luigi di Borbone, Re di Francia come Luigi XVI°dal 1774 al 1791 e dei francesi dal 1791 al ’92, evidentemente non auspicava né trasformazioni liberali né democratiche.
Il Massone austriaco Giuseppe II (1741-1790, Imperatore del Sacro Romano Impero dal 1765 al 1780 insieme alla madre Maria Teresa e da solo fino al 1790), autore nei suoi domini di riforme illuminate e modernizzatrici di matrice libero-muratoria, fratello della Regina francese Maria Antonietta e della Regina di Napoli e Sicilia Maria Carolina (grande protettrice dei massoni napoletani fino alla Rivoluzione francese, a partire dalla quale iniziò a perseguitarli), non farà a tempo, morendo, a confrontarsi con la sinistra massonica rivoluzionaria.
Il Massone e Rosacroce Leopoldo II, fratello di Giuseppe II e succedutogli sul trono imperiale dal 1790 al 1792, tenterà per due anni di trovare un accomodamento pacifico fra le grandi nazioni europee e la Francia rivoluzionaria ma ancora monarchica.
I Massoni inglesi Giorgio Guglielmo Federico di Hannover (Re di Gran Bretagna e Irlanda dal 1760 al 1811, anno della definitiva pazzia che ne consigliò il passaggio dei poteri al figlio), Horatio Nelson (1758-1805, aristocratico e ammiraglio) e Artur Welllesley, Duca di Wellington (1769-1852), combatterono e alla fine sconfissero l’espansione imperialistica del Massone Napoleone Bonaparte.
Massoni contro massoni, dunque, tra i massimi protagonisti delle rivoluzioni settecentesche e dell’epopea napoleonica, così come dell’arresto di essa da parte della Gran Bretagna.
Il Fratello Napoleone (1769-1821), d’altronde, con i suoi generali, alti ufficiali e prefetti prima, con una nuova nobiltà legata al suo imperium dopo, diffonde in tutta Europa un network di governanti e amministratori (alti e medi, civili e militari) di precisa caratterizzazione massonica.
Sotto il Napoleone della fase imperiale, la massoneria francese ed europea ha prevalentemente un indirizzo moderato e filo-governativo (la Libera Muratoria continentale dell’epoca coincide con i vertici e i quadri dell’establishment napoleonico) ma in molte logge dei territori liberati dai regimi dell’antico ordine si annidano giovani fratelli di idealità liberali, democratiche e radicali, pronti ad animare, nel corso della prima metà del XIX°secolo, tutte le principali sollevazioni contro la Restaurazione conservatrice sancita con la definitiva caduta del Bonaparte e con il Congresso di Vienna (1814-1815).
Tra il 1799 e il 1815, la tensione fra le varie anime centriste e sinistrorse nella massoneria europea continentale fu attutita e congelata all’interno dello sforzo comunque riformatore e modernizzatore dell’avventura bonapartista, combattuta tuttavia dai massoni inglesi per ragioni di rivalità nazionalistica ed egemonica.
Non mancheranno, comunque, tra gli eserciti prussiani, austriaci e russi (oltre che inglesi) che alla fine sconfissero il Fratello di Ajaccio, personaggi della classica destra massonica dura e pura, elitaria, aristocratica, gerarchica e fieramente conservatrice: un esempio per tutti, il Massone Gebhard von Blucher, Principe di Wahlstadt (1742-1819) che a Waterloo, insieme al Fratello Muratore Wellington, sconfisse definitivamente l’imperatore dei francesi.
Dopo la cosiddetta Restaurazione, che mette quasi ovunque fuori legge la massoneria continentale europea, i fratelli dell’ “ala sinistra o di centro-sinistra” continuano tuttavia a riunirsi ancora più segretamente in logge faticosamente sopravvissute alla repressione e costituiscono specifici “bracci armati”: società segrete politiche come la Carboneria, gli Adelphi, i Filadelphi, l’ Eteria, i Comuneros, la Giovine Italia, etc.
Questa sinistra massonica che anima alcune associazioni occulte para-massoniche per rovesciare i regimi stabiliti dal Congresso di Vienna è comunque divisa al suo interno in frange liberal-moderate, liberal-progressiste, democratiche, radicali e socialisteggianti.
Nella stessa epoca, i fratelli della destra massonica o si mettono in sonno o confluiscono per lo più in società esoteriche non massoniche di natura elitaria e reazionaria, mentre nel mondo britannico la massoneria di destra conservatrice o di ispirazione liberal-moderata è assolutamente maggioritaria rispetto a quella progressista e democratico-radicale.
Negli Usa sussistono un po’ tutte le componenti, da destra, al centro alla sinistra libero-muratoria.
La scena rivoluzionaria ottocentesca in Europa (moti del 1820-21, del 1830-31, del 1848) e in Sudamerica (vedi le gesta dei liberi muratori Simon Bolivar, José de San Martìn e di diversi altri libertadores) è egemonizzata dalla sinistra massonica, libertaria e democratica.
Così come il Risorgimento e l’unità d’Italia vengono realizzati da cavouriani (centro massonico moderato) mazziniani e garibaldini (sinistra muratoria), il generale processo di avanzamento democratico-liberale, laico, industriale, scientifico e tecnologico dell’ecumene mondiale fra XIX° e XX° secolo è appannaggio di avanguardie latomistiche riformatrici.
E in tutta questa avventura modernizzante e progressista cosa fa la destra massonica, elitaria, anti-modernista, gerarchica, illiberale e anti-democratica?
Costretta a scendere a patti con la retorica e il linguaggio massonico vincente, ispirato al famoso trinomio Fratellanza-Libertà-Uguaglianza, si nasconde nei templi latomistici, si ri-organizza silenziosamente ma operosamente, stringe alleanze con gruppi esoterici non massonici e ferocemente tradizionalisti e reazionari.
Con lo svolgimento e le conseguenze della Prima Guerra mondiale (1914-18), vicenda che sotto il profilo massonico andrà illuminato di nuove luci e chiavi esplicative (anche a questo penserà il Fratello Magaldi con il libro di imminente uscita), le chances di rivalsa della Muratoria reazionaria e anti-democratica si moltiplicano.
E se la massoneria di tradizione illuminista e progressista (pur diversificata nel suo seno da componenti moderate e altre più radicali) coglie un ulteriore successo con la sconfitta delle potenze autocratiche e illiberali (i quattro imperi russo, prussiano, austro-ungarico, ottomano vengono smantellati) e con la fondazione della Società delle Nazioni (1919-20), forze oscure, pur dissimulate in insospettabili templi salomonici o associazioni mondialiste di recente conio, seduti accanto ad autentici fratelli democratici che nulla o poco intuiscono di quanto sta per accadere, costruiscono una loro devastante rete di influenze e connivenze in ambienti finanziari, industriali, politici, militari e intellettuali.
I Massoni di destra sono tornati, alleati con networks esoterici non massonici, pronti per arrestare lo sviluppo modernista della società e per rilanciare nazionalismi e tradizionalismi.
Si tratta di una storia complicata, intrigante, coinvolgente e decisamente occultata alla pubblica opinione media, mai ben raccontata finora, e le cui propaggini e conseguenze si estendono sino ai tempi presenti, varcato il primo decennio del XXI° secolo.
Si tratta di una storia che il Fratello Gioele Magaldi inizierà a raccontare nel suo imminente libro MASSONI. Società a responsabilità illimitata,Chiarelettere e - ci viene riferito - proseguirà a spiegare nel volume che farà seguito a questo: MISTERI DI STATO. Parte I.
In questa sede, basterà dire che coloro che operarono per la creazione, il finanziamento e lo sviluppo del Fascismo prima e del Nazismo poi, indussero persino autorevoli e notori massoni di sinistra social-democratica come Alberto Beneduce (1877-1944), amministratore delegato dell’INA, creatore dell’IMI, creatore e primo presidente dell’IRI, principale artefice delle politica economica dello stato italiano dal 1929 al 1939, a collaborare con il regime fascista.
Così come, in Germania, il massone di origine ebraica Hjalmar Schacht (1877-1970), legatissimo a fratelli inglesi e statunitensi, già Presidente della Reichsbank dal 1924 al 1930, riebbe questa carica per volontà di Hitler, al momento della sua ascesa al potere nel 1933 e la conserverà fino al 1939. Nel 1934 fu anche nominato Ministro dell’economia e Plenipotenziario Generale per l’economia di guerra nel 1935.
D’altra parte, parlavamo di una storia complicata.
Da un lato, gruppi politici occulti ed esoterici anti-democratici (dotati di aggiornati strumenti di propaganda pubblica e palese, secondo la logica moderna dei partiti novecenteschi), alleati di massoni di destra anti-modernisti (nascosti e confusi in logge e gruppi latomistici di ispirazione liberal-democratica), dall’altra, mentre costoro tessevano le loro tele industriali e militariste, qualcuno della “massoneria illuminata ed illuminista” mangiava la foglia e infiltrava propri agenti per rompere le uova nel paniere totalitario…
Il risultato di questa terribile ma avvincente partita a scacchi sarà la Seconda Guerra mondiale, l’Olocausto degli ebrei e di altre minoranze, lo sterminio di milioni di soldati e civili in battaglia, nelle città bombardate o nei campi di concentramento (tenebre).
E poi la sconfitta dei regimi nazi-fascisti, il ritorno della democrazia in molti paesi europei ed extra-europei, la costituzione dell’ONU nel 1945, la nascita dello Stato d’Israele il 14 maggio 1948, la Dichiarazione Universale dei diritti umani del 10 dicembre 1948 (luci).
Le tenebre, cioè gli eventi più orribili a partire dall’affermazione dei nazi-fascismi negli anni Venti e Trenta del XX° secolo, sono ascrivibili ad una scellerata alleanza fra massoni elitari e spregiudicati e gruppi politico-esoterici occulti tradizionalisti, fortunosamente sabotata da Fratelli di ispirazione democratica e liberale.
Le luci furono in parte il frutto della resipiscenza di certa massoneria aristocratica inglese che troppo a lungo aveva stretto rapporti ambigui con Mussolini e con Hitler e che mandò avanti un proprio uomo, il Fratello Winston Churchill (1874-1965), per rimediare e salvare la faccia.
Ma soprattutto, le luci furono la ricompensa agli sforzi e alla ferrea determinazione del Massone Franklin Delano Roosevelt (1882-1945), Presidente Usa dal 1933 al 1945, inviato quale Araldo della volontà del network massonico democratico (statunitense e non solo) di sconfiggere una delle più tremende minacce che la civiltà nata dalle rivoluzioni inglese, americana e francese abbia mai patito ad opera anche e soprattutto della destra massonica reazionaria e tradizionalista.
Inutile dire che, attorno al Fratello Roosevelt e alla sua meravigliosa consorte Eleanor, lavorarono le migliori intelligenze libero-muratorie dell’epoca.
E’ grazie a loro se oggi viviamo ancora in un mondo tendenzialmente libero, laico e democratico per molti (anche se non per tutti i) popoli del pianeta.
Tutto ciò, naturalmente, verrà spiegato e illustrato adeguatamente nelle imminenti pubblicazioni del Fratello Gioele Magaldi.
Gli accenni che abbiamo fatto in questo contributo non descrivono che la superficie di una storia velata e resa incomprensibile alla comune coscienza pubblica, distratta da ricostruzioni artefatte e incomplete di significative vicende moderne e contemporanee.
E dopo il 1945 e il 1948? In Italia, in Europa, nel resto del Mondo, in scenari sempre più globalizzati e complessi?
E oggi, nel 2011?
Come è proseguita e come prosegue questa secolare dialettica fra destra e sinistra massonica, con quali nuove divisioni, commistioni, zone grigie, ambiguità, conflitti palesi o occulti che determinano eventi di portata macro e micro politica, macro e microeconomica?
Anche su questo, rimandiamo a nostri futuri approfondimenti e, naturalmente, alla lettura di MASSONI. SOCIETA’ A RESPONSABILITA’ ILLIMITATA. Il Back-office del potere come non è stato mai raccontato. Chiarelettere Editore (co-autore Gioele Magaldi), in prossima uscita a novembre 2011.
I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO.