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Gad Lerner,  Zeta, Mario Monti, Giornalettismo, gli Illuminati, la Massoneria e l’ignoranza sesquipedale unita alla piaggeria e alla mistificazione da quattro soldi

 

 

 

 

L’esordio della trasmissione ZETA su La7, condotta da Gad Lerner, si stava dimostrando di buon livello, in discreta soluzione di continuità con la noia mortale che caratterizzava gran parte delle puntate de L’INFEDELE ( trasmissione provvidenzialmente chiusa ), dove Lerner aveva il cattivo gusto di realizzare, in un guazzabuglio indigeribile, qualcosa a metà tra una serata trombonesca e salottiera per esponenti della buona borghesia snob (con tanto di musicanti improbabili al seguito) e una riunione di condominio con membri di una borghesia piccolissima e risentita.
Al contrario, ZETA era partita con il piede giusto, con pochi ospiti, introdotti gradualmente e ben incalzati da un conduttore in buona forma dialettica.
Molto interessanti anche i servizi proposti (specie quello sul benefattore definito’”Angelo Invisibile” di Milano che aiuta i più bisognosi) e non banali soprattutto le questioni poste a Mario Monti, nei confronti del quale, a parte una certa delicatezza di atteggiamenti, Lerner non mostrava particolari segni di timore reverenziale.
En passant, possiamo semmai osservare come Monti, durante tutta la trasmissione, ostentasse tentativi di melensa (ma strumentale e astuta) captatio benevolentiae nei confronti di Stefano Fassina.
Quest’ultimo, per parte sua, confermava tutta l’ambiguità che contraddistingue la posizione del PD sui temi del fiscal compact, del pareggio di bilancio costituzionale e delle misure concrete per il rilancio del sistema economico italiano.
Ciò mentre Monti, da lupo feroce, sembrava volersi fingere un candido agnello, attutendo le recenti dichiarazioni al vetriolo contro il PD, il PDL e i suoi leader e proponendo, con la solita vena mistificatrice, quella stessa economia sociale di mercato che è l’ambiguo cavallo di battaglia di Angela Merkel (sappiamo bene con quali risultati, in e per l’Europa, proprio sul piano sociale) quasi come un naturale punto di convergenza con altre posizioni effettivamente progressiste e riformatrici che invocano giustizia sociale e redistribuzione della ricchezza.
Mario Monti è un bugiardo, un masnadiero e un mistificatore, lo ripeteremo sempre, ma non è sulla sua solita performance ipocrita e manipolatrice che vogliamo soffermarci in questa occasione.
No, come dicevamo, la puntata n°1 di ZETA stava andando abbastanza bene, quando all’improvviso Gad Lerner annuncia un servizio sulle “fantasiose, assurde, infondate teorie complottiste che circondano la figura di Mario Monti”.
E annuncia che tale servizio è curato dai giornalisti (si fa per dire) di GIORNALETTISMO (www.giornalettismo.com), una testata on-line ben nota nel mondo dell’informazione via web per la superficialità e la sciatteria dei servizi, degli articoli e delle inchieste.
Va in onda tale servizio e scopriamo – ohibò – che Mario Monti è sul web vittima delle allucinazioni dei complottisti, i quali lo “accusano” di essere un Illuminato, un Rettiliano, un Massone e un membro operativo del solito complotto demo-pluto-giudaico-massonico.
Il servizio è sprezzante nei riguardi di tali complottisti e delle loro assurde fantasie, comprese quelle di Giulio Tremonti, evidentemente, citato per il fatto di avere alluso più volte sia ai cosiddetti “Illuminati”, sia comunque a gruppi sovra-nazionali di interesse che avrebbero qualche parte direzionale nei processi di globalizzazione in corso da circa un ventennio.
Ora, a Noi pare che un servizio siffatto sia pienamente degno della sciatteria e della superficialità di cui i giornalisti (si fa sempre per dire) di GIORNALETTISMO hanno dato spesso prova.
Ma è anche indizio sommo di una grande ignoranza e ingenuità da parte di chi ha deciso di mandare in onda un simile, risibile e patetico, servizio.
Infatti, mettere sullo stesso piano le fole sugli “Illuminati” e i “Rettiliani” e la cifra massonica di Mario Monti è evidentemente o un’operazione di piaggeria in mala fede, oppure il sintomo di una grave disfunzionalità sul piano della narrazione storico-sociologica.
E sia chiara anche un’altra cosa.
Quando Tremonti – che ignorante e sprovveduto non è – parla di “Illuminati”, usa il termine come consapevole metafora (di sicuro impatto impressionistico per il grosso pubblico) per definire dei gruppi massonici che effettivamente sono da qualche decennio alla guida dei processi di globalizzazione planetaria e di (sedicente) integrazione europea.
Cioè, Tremonti è consapevole di usare un “mito” (quello degli Illuminati, in realtà una setta para-massonica – gli Illuminati di Baviera fondati da Adam Weishaupt, rafforzati da Adolph Knigge, impreziositi da Johann Wolfgang von Goethe e da altri bei nomi del milieu massonico tardo settecentesco- che visse la sua parabola storica unicamente verso la fine del XVIII secolo) per adombrare la concretezza storica di determinati gruppi di interessi e situazioni macropolitiche e macroeconomiche annesse.
Viceversa, la letteratura e la webgrafia complottistica sugli Illuminati evocata con facile ironia dai tirapiedi di GIORNALETTISMO è qualcosa che ha scarsa attendibilità e solidità storica.
Idem dicasi per la mitologia sui “Rettiliani”.
Ma che c’entrano gli Illuminati e i Rettiliani del complottismo a buon mercato che circola sul web e in libreria con la Massoneria, istituzione in carne e ossa, protagonista assoluta dell’epoca moderna e contemporanea e prima creatrice della società aperta popperiana in cui l’Occidente vive, almeno formalmente?
Dire che Mario Monti è un “Illuminato” o un “Rettiliano” è evidentemente poco più di una fantasia da videogioco, ma perché mai dovrebbe sembrare così strano che Monti sia un Massone?
Perché mai, poi, nel servizio di quegli incapaci semi-analfabeti di GIORNALETTISMO si definiva un’ “accusa” il fatto di indicare Monti come Massone?
Forse che può essere definita un’ “accusa” essere assimilati alla stessa cifra (massonica) che caratterizzò personaggi come

“Montesquieu, Newton, Bach, Mozart, Beethoven, Chopin, Condorcet, Diderot, Voltaire, Franklin, David, Vernet, Paine, Washington, Jefferson, Goethe, Puskin, La Fayette, Laffitte, Bolivar, Mazzini, Cavour, Garibaldi, Kossuth, Twain, Eiffel, Hugo, Pasteur, Rossetti, Zanardelli, Carducci, Pascoli, Nathan, Dunant, Kipling, Tolstoj, Kerenskij, Freud, Jung, T. Roosevelt e F.D. Roosevelt, Churchill, Truman, Marshall, Picasso, Dalì, Fermi, Rutherford, Einstein e tanti altri di non minore spessore” ?

Rivolgiamo questa domanda a quei bambocci presuntuosi e decerebrati che hanno costruito il servizio andato in onda alla fine della prima puntata di ZETA, la nuova trasmissione condotta da Gad Lerner.

Poi ne rivolgiamo un’altra di domanda, sia ai bambocci di GIORNALETTISMO, sia all’ineffabile Gad Lerner, che faceva una facile e puerile ironia sul tema ormai logoro del complotto demo-pluto-giudaico-massonico.
Conoscono davvero, Lerner e i suoi collaboratori (scelti male) di GIORNALETTISMO, la storia della Massoneria e la storia non meno complessa delle società para-massoniche?
Conoscono gli intrecci costanti, storicamente documentati e documentabili, tra Libera Muratoria e potere politico, economico, mediatico e culturale, dal XVIII secolo ad oggi?
Dal modo in cui ne trattano, pare davvero di no.
Per incominciare ad inquadrare correttamente il tema delle società para-massoniche, rinviamo Lerner & Compari alla lettura di un breve contributo introduttivo, facile da leggere anche per chi non sia aduso a letture impegnative:

Il Massone tecnocratico Mario Monti si fa alzare la palla dal para-massonico Council on Foreign Relations (consolidato pensatoio di grembiulini elitari) e schiaccia ogni residuo anelito di sovranità democratica per il popolo italiano (clicca per leggere).

Poi, magari, non appena sarà disponibile in libreria, rimandiamo ancora Lerner & Compari alla lettura di

Gioele Magaldi, MASSONI. Società a responsabilità illimitata. Il Back-Office del Potere come non è stato mai raccontato. Le radici profonde e le ragioni inconfessabili della crisi economica e politica occidentale del XXI secolo, Chiarelettere Editore,

Quanto alla questione del complotto demo-pluto-giudaico-massonico, come Lerner ben sa, questa era espressione cara al milieu mussoliniano e alla cultura di destra europea che produsse regimi fascisti (nazismo incluso) in gran parte del Vecchio Continente.
Naturalmente, si trattava di bieca propaganda strumentale, visto che lo stesso Fascismo contava fra i suoi massimi esponenti molti personaggi provenienti dall’ambiente libero-muratorio (tra gli altri, Italo Balbo, Michele Bianchi, Cesare Maria De Vecchi, Emilio De Bono, passando per Edmondo Rossoni, Roberto Farinacci, Giacomo Acerbo, Ugo Cavallero, Alceste De Ambris, Orso Maria Corbino, Balbino Giuliano, Giuseppe Belluzzo, Dario Lupi, Alessandro Dudan, Gabriello Carnazza, Giovanni Marinelli, Cesare Rossi, Raoul Palermi, Achille Starace, per giungere a personaggi come Alberto Beneduce e Dino Grandi) e che il massimo regista della politica economica di Hitler era il Massone Hjalmar Schacht.

Ma, oggi, associabile a Mario Monti, a Mario Draghi a Herman Van Rompuy e a diversi altri Massoni che rappresentano i vertici dell’eurotecnocrazia non è certo un progetto (lasciamo andare i complotti) definibile come “demo” (da democrazia, obiettivo polemico di Mussolini che ce l’aveva con Gran Bretagna e Stati Uniti, in effetti guidate dai Massoni Churchill e Roosevelt), né c’entra nulla qualche elemento “giudaico” (come invece affiora nella paranoia di certi complottisti di estrema destra o estrema sinistra).
Eh no, caro Gad Lerner, associabile a Mario Monti non c’è nulla di “demo” e “giudaico”, bensì molto di “pluto” e “massonico”.
Nel senso che Mario Monti è un tecnocrate al servizio di oligarchie massoniche di cui lui stesso è parte e che queste oligarchie hanno ingenti risorse finanziarie (ecco la parte “pluto”) da utilizzare per perseguire i propri scopi.
O pensate, cari cialtroncelli di GIORNALETTISMO e caro Gad Lerner, che la storia sia mossa semplicemente dal caso o magari dalla impersonale necessità dialettica hegeliano-marxiana, mentre le intenzionalità progettuali di gruppi e individui che hanno potere, ingenti mezzi a disposizione e/o voglia di menar le mani non vi hanno parte alcuna?

Vi rinviamo comunque a

Commento di GOD a "Mario Monti massone? L'accusa, risollevata da Nichi Vendola, ha una lunga storia...(VIDEO)", articolo del 7 gennaio 2013 per l'HUFFINGTON POST (clicca per leggere),

per consentirvi di inquadrare più correttamente il problema della cifra massonica effettiva di Mario Monti (al di là delle fole che corrono sul web o fuori dal web).

E ci domandiamo come mai, nel loro sgangherato servizio, i bamboccioni di GIORNALETTISMO non hanno fatto cenno a Grande Oriente Democratico e a Gioele Magaldi sul tema Monti-Massoneria, dal momento che sia le nostre osservazioni che quelle del nostro leader hanno fatto parecchio rumore, nel circuito mediatico mainstream?
Forse perché è più facile mettersi a ironizzare sui poveri complottisti innocui del web che affrontare a viso aperto qualcuno che è in grado di demistificare l’ignoranza sesquipedale e la piaggeria (a sua volta mistificatrice) da quattro soldi con cui è stato realizzato siffatto servizio?

Ai posteri l’ardua sentenza.
Intanto consigliamo a Gad Lerner, per evitare altre figuracce, di licenziare i cialtroncelli di GIORNALETTISMO e di studiare meglio natura e storia delle società para-massoniche (e il Fratello Monti fa parte di diverse di esse: non solo del Bilderberg Group e della Trilateral Commission, ma anche del Bruegel) e della stessa Massoneria.

D’altronde, un qualunque spettatore è anche autorizzato a chiedersi: ma perché né Gad Lerner né altri conduttori e intervistatori si sono mai cimentati nel fare qualche domanda a Mario Monti sulle tre società para-massoniche cui egli appartiene?
E perché ci si accontenta di domandargli se “è massone” (e qui il Fratello Monti nega, con grande faccia di bronzo) e, quando il bocconiano afferma di “non sapere nemmeno cos’è la Massoneria”, nessuno gli fa notare che è un po’ strano far parte di tre società para-massoniche (fondate da Massoni e ad alta intensità di membri Libero-Muratori, accanto anche a dei profani) e non saper nulla della Massoneria?

Misteri.
Misteri di un giornalismo ignorante, pavido, cortigiano e semi-analfabeta sul piano storico-sociologico.

I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)

[ Articolo del 25-26 gennaio 2013 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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