Grande Oriente Democratico, Vendola e la “Democristianeria senza DC da Grande Oriente d’Italia” di Mario Monti
L’altro giorno, intervistato a “Uno Mattina”, Nichi Vendola ha detto alcune cose molto giuste e altre platealmente fuori misura.
Il riassunto dell’intervista lo si può reperire ovunque, sul web.
Noi ne proponiamo la versione offerta ad esempio in
“Nichi Vendola contro Mario Monti: “Tagliare le ali estreme? Disegno da Massoneria”. E boccia il ticket del Professore con Bersani: “Ipotesi spaventosa”, articolo del 7 gennaio 2013 per l’HUFFINGTON POST(clicca per leggere)
“Vendola scatenato: Monti massone. “I super ricchi? Vadano al diavolo”, articolo del 7 gennaio 2013 per IL CORRIERE DELLA SERA(clicca per leggere)
“VENDOLISSIMO! - NICHI PRIMA CONCIA PER LE FESTE MONTI, CROCE & COMPASSO (“DEMOCRISTIANERIA SENZA DC DA GRANDE ORIENTE D’ITALIA”), POI MANDA ALL’INFERNO I SUPER-RICCHI DELLA “RAZZA PADRONA” ED INFINE SBRANA IL CAINANO: “BERLUSCONI CERCA DI TROVARE LA QUADRA CON MARONI, DELLA SERIE “A VOLTE RITORNANO”, IN QUESTA SPECIE DI HORROR CHIAMATO CENTRODESTRA”…”, pezzo per DAGOSPIA del 7 gennaio 2013 (clicca per leggere).
D’altronde, ad alzare la palla del Governatore pugliese/Segretario di SEL ci aveva pensato il giorno prima Carlo Freccero, con una intervista concessa a Maurizio Caverzan del GIORNALE, prontamente rilanciata da DAGOSPIA in
“ALLE RADICI DEL MONTISMO: “È L’ENUNCIAZIONE DEL PENSIERO UNICO ECONOMICO” - 2. FRECCERO IN CAMPO: "MONTI HA SVELATO QUELLO CHE TUTTI IN FONDO SAPEVANO. CIOÈ CHE LA POLITICA CONTA MENO DELL'ECONOMIA - IL SUO MODO DI USARE I NEW MEDIA, PER MANIFESTARE EFFICIENZA E CONTEMPORANEITÀ, È UNA FORMA DI MASSONERIA DIGITALE” - 3. “SIAMO DI FRONTE A UN PARADOSSO: CHE LA CRISI IN CUI CI TROVIAMO DERIVA DA QUELLA STESSA ECONOMIA A CUI DOVREMMO CONSEGNARCI SENZA POSSIBILITÀ DI CRITICA PER RISOLVERE I PROBLEMI DELLA SOCIETÀ. PER MARIO MONTI NON DOVREBBERO NEMMENO ESSERCI LE ELEZIONI, PERCHÉ DESTRA E SINISTRA NON ESISTONO PIÙ…”, pezzo per DAGOSPIA del 6 gennaio 2013 (clicca per leggere).
Ebbene, possiamo condividere integralmente le lucidissime e argute considerazioni di Carlo Freccero.
Per quel che riguarda Nichi Vendola, non si può non sottolineare l’acutissima intuizione di costui sul disegno specificamente massonico che sovraintende ed ispira ogni singolo aspetto dell’avventura politica montiana del recente passato e del presente (per non parlare del futuro).
Così come appare impeccabile l’analisi di Vendola in merito al fatto che tale progetto massonico montiano preveda la rimozione e persino la damnatio a priori di qualunque posizione politico-ideologica non compatibile con il pensiero unico neoliberista che dovrebbe fungere da bussola per un “Grande Centro” o per una “Grande Coalizione”, in grado di assimilare e annullare in sé ogni distinzione dialettica tra destra e sinistra.
Si tratta, peraltro, di uno schema abilissimo e funesto, il quale non solo ha caratterizzato nel recente passato le politiche della cosiddetta “Terza Via” elucubrata da Anthony Giddens e sposata da Tony Blair e Bill Clinton, ma contrassegnerà anche la superflua campagna elettorale tedesca del 2013, dove entrambi i candidati dei due principali partiti in competizione (CDU e SPD) si presentano come campioni di un paradigma economico anti-keynesiano (al riguardo, vedi DRP: Cercasi (invano) Nuovo Franklin Delano Roosevelt e Coalizione Progressista per Nuovo New Deal in Italia, in Europa, in Occidente e nel Mondo. Mentre in Germania, nel 2013, si sfideranno (per modo di dire) l'anti-keynesiano sedicente socialdemocratico Peer Steinbrück e l'anti-keynesiana Angela Merkel , clicca per leggere).
A ben vedere, si tratta anche di quello stesso schema politico che, mutatis mutandis, fu caratteristico della prima fase del Fascismo mussoliniano (a maggioritaria composizione massonica, come anche le altre fasi, del resto), con la sua vocazione programmatica a mettere insieme un governo nazionale e consociativo al di sopra delle conflittualità partitiche ordinarie, in nome del presunto bene supremo della patria (con tanto di benedizione e avallo della Monarchia, di Winston Churchill e della Massoneria conservatrice britannica).
Si tratta di una impostazione tipica di chi vuole interpretare l’impegno massonico nella società (impegno costitutivamente meta-politico e meta-partitico in quanto massonico, mentre ogni singolo libero muratore in quanto cittadino, a titolo personale e non coinvolgente l’Istituzione latomistica e/o una specifica Loggia o Gran Loggia, può inclinare tranquillamente verso questo o quel partito) in una dimensione sedicente super-partes, ma in realtà asservita alle peggiori fazioni elitarie di matrice sovranazionale.
Non sbaglia, dunque, Vendola, quando, evocando la “Democristianeria senza DC da Grande Oriente d’Italia”, sembra alludere ad uno schema di trasversalismo lobbistico piduistico e neo-piduistico quale ha sostanzialmente caratterizzato il GOI negli anni dal Secondo Dopoguerra ad oggi, senza nessuna reale soluzione di continuità (salvo alcune pregevoli eccezioni al vertice e alla base) da Licio Gelli (+ Ascarelli, Gamberini, Salvini, Battelli, etc.) a Gustavo Raffi, passando per Armando Corona.
Sbaglia, e non poco, Vendola, allorché sembra esprimere genericamente un giudizio dispregiativo sul Grande Oriente d’Italia e sulla Massoneria, senza mettere correttamente a fuoco che i Liberi Muratori Progressisti in generale hanno progettato, costruito e difeso la moderna società aperta fondata sul trinomio libero-muratorio Liberta-Fratellanza-Uguaglianza; e che quelli del GOI in particolare, nelle loro componenti cavouriane, mazziniane e garibaldine, hanno addirittura costruito l’ultima epopea collettiva di cui il Popolo italiano possa andar fiero: ossia prima il Risorgimento e l’Unità d’Italia, poi la costruzione di una Nazione fondata su Istituzioni parlamentari sempre più laiche, liberali e democratiche.
Poi venne il Fascismo, certo. Ma si trattò di una sottile e machiavellica gestazione dei Massoni reazionari e conservatori, che non per caso misero fuori legge e costrinsero all’autoscioglimento le logge del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, in gran parte ancora fucine di idealità libertarie e progressiste.
Tanto che – e un socialista libertario come Vendola è stato definito e come ama considerarsi non dovrebbe dimenticarlo- fu proprio in ambiente massonico progressista francese e internazionale che non pochi fuoriusciti antifascisti socialisti e democratici (tra cui Carlo e Nello Rosselli, Gaetano Salvemini, Sandro Pertini, diversi attivisti di Giustizia e Libertà, etc.) trovarono accoglienza e supporto negli anni di esilio forzato dall’Italia clerical-mussoliniana.
Sbaglia molto, Vendola, allorché tuttavia interpreta il ruolo del Fratello Monti in relazione al Grande Oriente d’Italia (dove pure non mancano i filo-montiani), ma non si sofferma sulla vera matrice della cifra latomistica dell’ex Premier.
La quale matrice, ça va sans dire, va individuata piuttosto nei salotti buoni dell’aristocrazia massonica euro-atlantica e sovra-nazionale, piuttosto che ricondotta a un radicamento specificamente italiano.
Mario Monti è un Massone cosmopolita prescelto quale commissario liquidatore e affossatore del sistema economico italiano, non una pedina allevata nel GOI.
Con il GOI, anzi (benché a Palazzo Giustiniani operino da tempo anche diversi filo-montiani), i rapporti sono stati finora piuttosto ambigui, faticosi e controversi.
E’ certamente plausibile che, in vista delle imminenti elezioni, il Fratello Monti cerchi di ottenere anche consenso, voti e sostegno da parte di alcuni settori del GOI, ma qualsivoglia attento osservatore della realtà massonica internazionale (e ci auguriamo che Vendola non voglia essere percepito come un osservatore sciatto, superficiale e disattento) sa bene che lo sguardo - per comprendere Monti chi sia, da dove venga e dove vada - va rivolto dove lo abbiamo indirizzato Noi, con numerosi contributi nell’arco degli ultimi mesi.
Così, nell’imminenza che l’attesissima pubblicazione del libro di Gioele Magaldi, MASSONI. Società a responsabilità illimitata, Chiarelettere Editore, possa colmare esaustivamente molte lacune della pubblica opinione sui rapporti tra Libera Muratoria e Politica, Società ed Economia, consigliamo al buon Nichi Vendola e a tutti i suoi colleghi politici che parlano con un certo margine di pressapochismo su questi temi, di leggersi (o meglio ri-leggersi, perché già sappiamo che Vendola e colleghi sono nostri affezionati lettori) con attenzione i testi pubblicati su www.grandeoriente-democratico.com.
Magari, cominciando da un contributo recente come
Il Massone tecnocratico Mario Monti si fa alzare la palla dal para-massonico Council on Foreign Relations (consolidato pensatoio di grembiulini elitari) e schiaccia ogni residuo anelito di sovranità democratica per il popolo italiano (clicca per leggere),
per poi andare avanti o a ritroso tra gli scritti del nostro sito, riscoprendo altri articoli non meno esplicativi.
Per visionare testi con argomento “Mario Monti”, d’altronde, basta cliccare tale nome nella Sezione CERCA IN GOD (clicca per leggere).
Quindi, last but not least, consigliamo al “compagno” Vendola di essere coerente con la scelta che lo ha condotto ad affrancarsi da Rifondazione Comunista, fondando un partito sedicente socialista libertario che si chiama Sinistra Ecologia e Libertà.
Si vergogni, Vendola, per aver detto che i “super ricchi” devono andare all’Inferno.
La demonizzazione della ricchezza è una inclinazione anacronistica cui hanno rinunciato persino i settori più retrivi del catto-comunismo italiota.
L’opportunità di creare ricchezza e ampliare la prosperità individuale e collettiva è un prezioso bene sociale, non un malanno funesto da esorcizzare con ipocrisia marxista-leninista fuori tempo massimo.
Il contrario dell’austerità nefasta che uccide aziende e diffonde disoccupazione è proprio uno stato di cose che offra una opportunità egualitaria di diventare benestanti e ricchi per i più meritevoli, di vivere dignitosamente per tutti, anche per i meno dotati.
Il ricco, come ad esempio l’attore Gerard Depardieu il quale abbia messo a frutto il proprio talento di artista, come qualsiasi imprenditore ingegnoso che abbia creato lavoro, salari e capacità di consumo, qualsiasi professionista di successo la cui sapienza sia stata utile alla convivenza civile, persino qualsiasi banchiere o finanziere che abbia investito in progetti utili alla circolazione generale di denaro e occasioni di impiego ben remunerato, va elogiato e rispettato, non punito con tassazioni assurde e predatorie come ha fatto quell’ipocrita bugiardo di François Hollande (quello che doveva mettere in discussione il Fiscal Compact e concretizzare gli Eurobond…).
E non è corretto demonizzare nemmeno gli squali dell’alta finanza che speculano a danno di intere collettività e nazioni.
Ogni squalo segue la sua natura e in natura hanno una funzione utile anche gli “squali”; piuttosto sta all’arte (della politica) limitare e regolamentare il raggio d’azione di questi predatori.
Se costoro imperversano ricercando il proprio profitto con enormi danni sociali, la colpa è di chi non ha saputo contenerli con una governance politica degna di questo nome.
La colpa non è mai del cane arrabbiato che ti morde la mano, ma dell’uomo che non gli ha messo la museruola quando lo porta a spasso.
La Finanza e le Banche sono utilissime per un sistema economico globale prospero e ricco di opportunità per tutti e per ciascuno, ma occorre una Sfera Politica forte e consapevole che sappia intervenire con energia e lungimiranza nell’interesse pubblico, senza farsi condizionare e corrompere da grandi interessi privati.
No allo Stato Minimo teorizzato da Robert Nozick (e implementato dal Pensiero Unico Neoliberista), si allo Stato Giusto, Equo e Solidale illustrato e difeso da John Rawls.
Entrambe le concezioni si adattano al sistema di libero mercato capitalistico, eppure esiste un divario abissale tra le implicazioni socio-economiche, giuridiche e politiche dell’una e dell’altra.
I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)
[ Articolo del 3-12 gennaio 2013 ]