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Grande Oriente Democratico esprime solidarietà a DAGOSPIA – probabile vittima di un avvertimento mafioso-informatico per aver disturbato il Massone controiniziato Mario Draghi e i suoi compagni di merende sulla questione dei Derivati e delle Sliding Doors tra incarichi pubblici e privati - e si congratula per le denunce di ADUSBEF e FEDERCONSUMATORI

 

 

 

 

Il 26 giugno 2013 il sito DAGOSPIA pubblicava alcuni articolati pezzi che traevano spunto da una brutta e scandalosa vicenda.
Tanto più scandalosa in quanto in grado di illuminare dall’interno come le carriere private di alcuni tecnocrati – Fratello Massone contro-iniziato Mario Draghi in testa – siano avvenute con grande aggravio di rischi economici per il denaro pubblico e in vantaggio dei profitti privati di alcune grandi banche operanti come advisors dello stesso Stato italiano.
In termini parziali ed edulcorati, tale vicenda è stata riportata in

“Derivati, ‘Italia rischia perdita di 8 miliardi di euro per contratti degli anni ‘90”, articolo del 26 giugno 2013 per IL FATTO QUOTIDIANO (clicca per leggere),

mentre ne viene offerta una ricostruzione molto più esaustiva in

“Bomba derivati, indaga la procura di Roma”, articolo del 27 giugno 2013 per Wall Street Italia (clicca per leggere).

In effetti, la testata Wall Street Italia riporta fedelmente i termini  della denuncia presentata da ADUSBEF  (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari e Finanziari) e Federconsumatori a ben 10 procure italiane (fra cui quella di Roma), sottolineando il vero aspetto scandaloso della questione, che vede un gigantesco conflitto d’interesse in stile sliding doors di coloro che hanno prima gestito il Ministero del Tesoro italiano dagli anni ’90 in avanti e poi ricevuto consulenze profumatissime (private) e/o incarichi prestigiosi (nelle istituzioni europee) grazie ad operazioni spericolate su prodotti finanziari cosiddetti “derivati” che hanno arricchito senz’altro le banche che li hanno venduti, ma hanno anche comportato ingenti perdite di denaro pubblico.
Si legga il seguente passaggio dell’articolo pubblicato su WSI:

“Ieri le associazioni a tutela dei consumatori Adusbef e Federconsumatori hanno presentato un esposto a 10 procure della Repubblica, per chiedere che sia fatta giustizia, sottolineando come non sia più tollerabile che "banche d'affari e tecnocrati del Tesoro facciano profitti su contratti fraudolenti".
I derivati acquistati dai vertici del ministero delle Finanze per 160 miliardi di euro negli Anni 90, quando il numero uno della Bce Mario Draghi era direttore generale del Tesoro (ministro dell'Economia era Azeglio Ciampi e governatore di Bankitalia Antonio Fazio) per rientrare negli obiettivi di deficit fissati dalle autorità europee, sono stati rinegoziati nel 2012 perché le banche avevano l'esigenza di ridurre il rischio rappresentato dal nostro Paese.
"Per fare piena luce sui metodi opachi, analoghi a quelli praticati dalla consorterie da parte del ministero dell’Economia, nell’occultare perfino alla Guardia di Finanza ed alla Corte dei Conti i contratti sui derivati tossici, alcuni ristrutturati all'apice della crisi finanziaria nel gennaio 2012, che avrebbero causato una perdita di almeno 8 miliardi di euro, pari all’intero fabbisogno di un punto di Iva ed Imu prima casa", Adusbef e Federconsumatori hanno chiesto, in esposti denunce, di aprire un’indagine ad alcune Procure della Repubblica, tra le quali Milano, Roma, Firenze, Palermo, Trani.
Dopo l'allarme lanciato dal Financial Times, sottolinea Adusbef in una nota, emergono risvolti preoccupanti per i conti pubblici rispetto ad una quantità di derivati sottoscritti, "la cui ristrutturazione dei contratti avrebbe permesso all'Italia di ratealizzare i rimborsi alle banche, pagando su un periodo più lungo".
Adusbef e Federconsumatori ricordano che il governo Monti "in soli sei mesi riuscì a ristrutturare contratti per 30 miliardi di euro, consolidando 8,1 miliardi di perdite, sborsando cash oltre 2,5 miliardi di euro a Morgan Stanley, dove lavora l’ex Ministro del Tesoro Domenico Siniscalco ed il figlio di Mario Draghi, potente presidente della Bce e direttore generale del Tesoro tra il 1991 ed il 2001, prima di essere arruolato da una delle banche d’affari che ha appioppato derivati tossici".
"Negli esposti, dopo aver chiesto di indagare sui tecnocrati che hanno prosperato attorno al Ministero del Tesoro, quali Draghi, Grilli, La Via, ed altri furbetti fomentati dalle banche d'affari, che poi hanno ripagato i 'civil servant' con lavori o consulenze lautamente pagate", Adusbef e Federconsumatori hanno chiesto di sequestrare i contratti derivati i quali, analogamente a Santorini ed Alexandria del Monte dei Paschi di Siena, sono stati ristrutturati con perdite rilevanti per lo Stato.
La nota si conclude sottolineando "il gravissimo danno causato dalle banche di affari". Tra queste Goldman Sachs, che ha poi assunto Mario Draghi nei primi anni novanta; Morgan Stanley, che ha cooptato l’ex Ministro del Tesoro Domenico Siniscalco; Credit Suisse, che ha arruolato l’ex direttore e poi ministro Vittorio Grilli, in un sistema di porte girevoli con il ministero dell’Economia.
"In una fase di crisi drammatica per milioni di famiglie italiane e di giovani senza futuro", le due associazioni chiedono ai procuratori "di individuare i responsabili del disastro derivati ed i relativi danni che hanno causato sui conti pubblici, stante tutte le clausole peggiorative, con finestra temporale a oggi, sarebbero già state esercitate con enormi vantaggi esclusivi alle controparti bancarie".

Ora, si dà il caso che mentre Financial Times, Repubblica e persino Il Fatto Quotidiano (nell’articolo citato sopra) sono andati molto morbidi sulla vicenda, senza approfondire il tema delle scandalose sliding doors (“porte girevoli” tra incarichi pubblici e privati afferenti ad una stessa sfera d’affari) e del palese conflitto d’interessi di chi come “civil servant” fa perdere soldi allo Stato e ne fa guadagnare a banche private da cui poi viene assunto e ricompensato (con assunzioni e prebende anche per figli e affini), DAGOSPIA è stato il primo a compiere riflessioni e deduzioni illuminanti e scomode su tutta la faccenda.
Ne aveva parlato in

“C’È UNA BOMBA A OROLOGERIA DI 8 MILIARDI DI EURO DI DERIVATI NEI CONTI DELLO STATO - 2. SI TRATTA DI DERIVATI ACCESI DA MARIO DRAGHI, CHE FU DIRETTORE GENERALE DEL TESORO TRA IL 1991 E IL 2001, PER CONSENTIRE L’ENTRATA DELL’ITALIA NELLA MONETA UNICA - 3. LA TECNOCRAZIA CHE HA PROSPERATO INTORNO AL MINISTERO DEL TESORO, DA DRAGHI A GRILLI, DA AMATO A SACCOMANNI, DA CIAMPI A LA VIA, CI HA MENTITO PER ANNI. L’ENTRATA DELL’ITALIA NELL’EURO NON FU SOLO VIRTÙ E TASSE MA ANCHE MOLTA FURBIZIA ALIMENTATA E FOMENTATA DALLE BANCHE D’AFFARI, GOLDMAN SACHS E JP MORGAN, CHE POI HANNO RIPAGATO I “CIVIL SERVANT” CON LAVORI O CONSULENZE LAUTAMENTE PAGATE - 4. SI CAPISCE COSÌ LA RITROSIA E I SILENZI DELLA BANCA D’ITALIA E DELLA POLITICA A SANZIONARE IN MANIERA ESEMPLARE I PROTAGONISTI DELLO SCANDALO MPS. COME POTEVANO SCAGLIARE LA PRIMA PIETRA CONTRO L’USO DISINVOLTO DEI DERIVATI COLORO I QUALI LI HANNO AMPIAMENTE USATI PER COSTRUIRE LA LORO IMMAGINE DI SALVATORI DELLA PATRIA? “, articolo del 26 giugno 2013 by Superbonus per DAGOSPIA (clicca per leggere)

Riflessioni e deduzioni di “Superbonus” per DAGOSPIA che, fortunatamente, hanno ispirato le denunce di ADUSBEF e FEDERCONSUMATORI.
Riflessioni e deduzioni che, però, secondo alcune fonti, hanno dato molto fastidio a qualcuno.
Questo qualcuno, molto vicino all’entourage di Mario Draghi e compagni di merende (secondo le succitate fonti) avrebbe pianificato e messo in opera un attacco informatico a DAGOSPIA, utile non tanto a fermare la fuoriuscita di notizie scomode (ormai oggetto persino di esposto alle procure), quanto a dare un “avvertimento in stile mafioso”: attenzione a come ti comporti, D’Agostino, perché possiamo farti male in molti modi…e quello informatico è uno dei tanti”.
Noi non crediamo che il Fratello Draghi fosse a conoscenza della cosa, né che vi abbia avuto in alcun modo parte, ma altri malignano il contrario.

La cronaca di ciò che è accaduto, comunque- con tanto di commenti contrastanti di vari cittadini internauti- è riscontrabile in

“Dagospia bloccato: contiene malware”, articolo del 26 giugno 2013 per LETTERA 43 (clicca per leggere)

“Dagospia è ‘pericoloso’ secondo Google: ‘Solo perché diamo notizie scomode’”, articolo del 27 giugno 2013 per TODAY (clicca per leggere)

“Google blocca Dagospia: ‘Sito malevolo’. Ma di virus non c’è traccia”, articolo del 27 giugno 2013 per IL MESSAGGERO (clicca per leggere).

Poi, dopo circa 24 ore di “sabotaggio”, le cose tornano normali e DAGOSPIA non risulta più bloccato come sito malevolo.
Se ne accorgono gli utenti e ne dà notizia, fra gli altri, la testata Lettera 43 in

“Dagospia torna: avviso di malware scomparso”, articolo del 27 giugno per LETTERA 43 (clicca per leggere).

Evidentemente si trattava di un “avvertimento”.
Ecco perché Noi di Grande Oriente Democratico esprimiamo solidarietà a Roberto D’Agostino e ai vari collaboratori di DAGOSPIA: andate avanti come sempre, senza lasciarvi intimidire da chicchessia.

E, tanto per restare in tema…, riproponiamo un’intervista del nostro leader Gioele Magaldi che si sofferma su una delle tante questioni che riguardano da vicino il cattivo operato del Massone contro-iniziato Mario Draghi e di persone a lui vicine:

Gioele Magaldi - Scandalo MPS, le responsabilità di Mario Draghi (clicca per visionare).

 

I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)

[ Articolo del 27-29 giugno 2013 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per comunicazioni, scrivete a: info@grandeoriente-democratico.com