Il Fratello Monti, Wolfgang Münchau e i variegati Grembiulini del Financial Times
Sta destando molta sorpresa l’articolo di Wolfgang Münchau del 20 gennaio 2013 scritto per il Financial Times.
Di tale articolo, segnaliamo la traduzione italiana riportata su Keynes Blog (ripresa e riadattata da Voci dall’estero, vocidallestero.blogspot.it ):
“Il Financial Times: ‘Monti inadatto a guidare l’Italia’”, pezzo del 21 gennaio 2013 per KEYNES BLOG (clicca per leggere).
Nel commentare e/o rilanciare e/o tradurre o compendiare questo articolo, si stanno esercitando in tanti.
Segnaliamo, fra gli altri, i seguenti pezzi apparsi su DAGOSPIA:
IL BOLLETTINO DEI POTERI FORTI ANGLO-AMERICANI “FINANCIAL TIMES” METTE NELLA BARA DELL’”UNFIT TO LEAD” SUDARIO MONTI: “NON È L’UOMO GIUSTO PER GUIDARE L’ITALIA…”, pezzo del 21 gennaio 2013 per DAGOSPIA (clicca per leggere)
“COME MAI ‘FINANCIAL TIMES’ HA SCOMUNICATO MONTI? GREMBIULINI DIVERSI?... “, pezzo del 21 gennaio 2013 per DAGOSPIA (clicca per leggere).
Segnaliamo, inoltre, il seguente articolo di Francesco Maria Toscano:
“Anche Wolfgang Munchau denuncia il pericolo neonazista”, articolo del 21 gennaio 2013 by Francesco Maria Toscano per il Moralista (clicca per leggere).
In realtà, ciascuno degli osservatori che sin qui si sono cimentati con questo articolo ha colto solo parzialmente il senso dell’operazione.
Münchau non è tout-court la voce ufficiale del Financial Times, anche se ne è un autorevole editorialista, già condirettore del Financial Times Deutchland.
Si può star certi che nelle prossime ore e nei prossimi giorni, ad integrazione di quanto ha scritto l’anti-merkeliano Münchau – giornalista economico alquanto libero pensatore e battitore- si alzeranno altre voci più moderate dallo stesso importante quotidiano britannico, onde attutire, ridimensionare e circostanziare l’apparente bocciatura come leader del Fratello Monti.
Certo, la legnata di Münchau, per l’intanto, è stata forte, e non casuale.
Essa, però, va letta in stretta connessione con l’intervista rilasciata qualche giorno fa all’importante giornale inglese da Stefano Fassina: una intervista volta a tranquillizzare l’establishment massonico reazionario euro-atlantico-globale sulle reali intenzioni della Coalizione dei sedicenti “Progressisti e Democratici” capitanata da Pierluigi Bersani (in proposito, leggi Stefano Fassina, Panorama, Grande Oriente Democratico e le varie anime della Massoneria ).
E va letta, siffatta legnata, alla luce della seguente notazione, apparsa sul Corriere della Sera on-line, sezione esteri, nell’articolo
“Il Financial Times attacca Monti. La replica: ‘Editorialista schierato’”, articolo del 21 gennaio 2013 by Redazione per IL CORRIERE DELLA SERA (clicca per leggere):
“Secondo Monti Munchau «ha una vecchia polemica con la cancelliera e vorrebbe che tutti dessero colpi d'ariete per far saltare l'Eurozona». «Domani sul Financial Times - aggiunge Monti - ci sarà una lettera che fa capire a Munchau perché le sue frustrazioni verso la Germania non sono necessariamente da scaricare su chi in condizioni difficili ha governato l'Italia». Prima ancora della lettera arriva un nuovo commento sull'edizione online del Financial Times di tono del tutto differente rispetto al primo, anche se la responsabilità del futuro dell'Italia è affidata a Mario Monti, insieme a Pierluigi Bersani. «Devono sfruttare il voto del mese prossimo per portare avanti l'idea di un nuovo inizio. Ciò permetterà agli elettori di fare scelte reali sul futuro dell'Italia». Proprio il contrario di ciò che aveva scritto Munchau, contrario all'alleanza tra centrosinistra e i centristi di Monti.”
O di quest’altra rettifica, ripresa dagli attenti collaboratori di Roberto D’Agostino:
“GREMBIULINI CHE SBAGLIANO - IL ‘’FINANCIAL TIMES’’ CAZZIATO DA MONTIMER, CAMBIA IDEA: ORA IL PROF (E BERSANI) SONO LA GRANDE SPERANZA DELL’ITALIA: “MONTI E BERSANI GARANTIRANNO UN NUOVO INIZIO” - WOLFGANG MUENCHAU, CHE AVEVA OSATO CRITICARE IL PROF ED ESALTARE DRAGHI, VIENE CLASSIFICATO COME “NEMICO” DELLA MERKEL – UNICO PUNTO D’ACCORDO: LEGNARE IL BANANA…”, pezzo del 22 gennaio 2013 per DAGOSPIA (clicca per leggere)
Capito bene?
Come ha ben intuito DAGOSPIA, al Financial Times i grembiulini non mancano
E quelli che vi lavorano, al di là delle pantomime e degli infingimenti, al là di qualche rara eccezione, servono soprattutto un certo modello, un preciso paradigma politico-economico.
Che non è progressista, né teso a difendere gli interessi dei popoli e della democrazia.
Al Financial Times hanno soprattutto a cuore che il Progetto in corso di de-strutturazione della società e dell’economia europea in beneficio di determinati interessi oligarchici sia eseguito con sapienza e abilità.
Viceversa, certe grossolanità arroganti di Angela Merkel e certe supponenze inconcludenti di Mario Monti rischiano di compromettere l’operazione.
Ben altro lo stile egualmente micidiale e masnadiero, non meno cinico, ma infinitamente più paludato e raffinato di un Mario Draghi.
Come che sia, tra un Münchau che simula una specie di attacco a Monti, qualcun altro che prontamente propone un ticket Monti-Bersani, altri ancora che torneranno a suggerire tale alleanza, Fassina che viene catechizzato opportunamente, il gioco del Financial Times è chiaro: saranno Loro, insieme ad altri portavoce dei veri Padroni del Vapore europeo, a dettare l’Agenda politico-economica per l’Italia per il quinquennio 2013-2018.
Monti lo sa.
E adesso lo sanno anche Bersani e Fassina, ben contenti di saperlo (e di essere così legittimati come bravi servitori delle oligarchie che contano), al pari di Massimo D’Alema, che non per caso si è affrettato ad interiorizzare il segnale di fumo inviato dal FT.
Ma non ci si venga a parlare di democrazia e di sovranità del popolo.
Qui siamo di fronte ad una quotidiana presa in giro dei più elementari diritti dei cittadini di determinare il proprio futuro politico e sociale.
Le elezioni stanno diventando poco più di un accessorio momento ludico.
Anche perché, come non hanno mancato di sottolineare svariati notabili dell’eurotecnocrazia, la strada maestra, per l’Italia, è già segnata, chiunque vada a Palazzo Chigi.
L’agenda di governo non la decidono milioni di cittadini con il loro suffragio, bensì pochi sapienti e venerabili maestri dalla spada fiammeggiante, in grado di indurre all’obbedienza i vari politicanti da quattro soldi con un solo cenno del capo.
E tra questi politicanti, i sedicenti progressisti (Hollande, Bersani, Fassina, etc.), chissà perché, appaiono ancora più servili degli altri.
GOOD NIGHT AND GOOD LUCK.
I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)
[ Articolo del 13-23 gennaio 2013 ]