Il Massone Pietro La Salvia (Loggia GOI: “Har Tzion/Monte Sion” n° 705 all’Oriente di Roma) getta discredito su Ettore Gotti Tedeschi con una pseudo-perizia psichiatrica postuma e sospetta
Amicus Plato, sed magis amica Veritas.
Nonostante la contrarietà del nostro leader Gioele Magaldi (che del Fratello La Salvia conserva un ricordo affettuoso e amichevole, benché il comportamento di costui nei suoi confronti, nel momento della verità e della fatwa contro l’Eretico della Monte Sion, sia stato tutt’altro che inappuntabile), ci troviamo costretti dal corso degli eventi a prendere una posizione ufficiale su una scabrosa vicenda tuttora in corso.
I fatti sono quelli ben noti da qualche giorno all’opinione pubblica italiana e internazionale, riassunti da diversi Media e così immortalati da DAGOSPIA:
“GOTTI TEDESCHI ‘SPIATO’ A UNA FESTA DI NATALE DA UN MEDICO. “DISFUNZIONI PSICOPATOLOGICHE: EGOCENTRICO E NARCISISTA: EVIDENZIA ACCIDIA SOCIALE. VA CACCIATO…GOTTI PUNTA IL DITO CONTRO UN COMPLOTTO MASSONICO CHE VORREBBE FARLO FUORI…”, pezzo del 9 giugno 2012 per DAGOSPIA (clicca sopra per leggere).
Sul contesto in cui determinati eventi stanno accadendo, è utile leggersi anche questo altro pezzo di DAGOSPIA, che nel titolo riporta le dichiarazioni virgolettate dello stesso Ettore Gotti Tedeschi:
“LA GUERRA È COMINCIATA QUANDO HO CHIESTO DI AVERE NOTIZIE SUI CONTI CHE NON ERANO INTESTATI AI PRELATI”. DEPOSITI RICONDUCIBILI A POLITICI, FACCENDIERI, COSTRUTTORI, ALTI FUNZIONARI DELLO STATO. MA ANCHE A PERSONAGGI RITENUTI PRESTANOME DEI BOSS DELLA CRIMINALITÀ, COME EMERGE DA UN'INCHIESTA AVVIATA DALLA PROCURA DI TRAPANI SECONDO CUI ALL'ISTITUTO PER LE OPERE RELIGIOSE POTREBBERO ESSERE ARRIVATI ADDIRITTURA PARTE DEI SOLDI DEL LATITANTE MATTEO MESSINA DENARO - 2- IN CIMA ALLA LISTA DEI SUOI NEMICI, DUE UOMINI DI FIDUCIA DEL CARDINALE TARCISIO BERTONE : IL DIRETTORE GENERALE DELLO IOR PAOLO CIPRIANI E MARCO SIMEON, DIRETTORE DI RAI VATICANO E RESPONSABILE DELLE RELAZIONI ISTITUZIONALI DI VIALE MAZZINI “, pezzo del 9 giugno 2012 per DAGOSPIA (clicca sopra per leggere).
Per quanto riguarda poi un inquadramento ancora più generale di tutta la vicenda, è ovvio rimandare alla lettura di
Gianluigi Nuzzi, Sua Santità. Le carte segrete di Benedetto XVI, Chiarelettere editore.
A margine delle ultime evenienze vaticane, invece, rinviamo a
Vaticano e Massoneria. Parte I: il caso "Gianluigi Nuzzi e Chiarelettere (clicca sopra per leggere)
Commento di GOD a "Il Papa: la logica del profitto è dannosa per la società. La Chiesa sia vicina ai separati", articolo del 3 giugno 2012 a cura di Nicoletta Cottone per IL SOLE 24 ORE (clicca sopra per leggere)
Commento di Democrazia Radical Popolare a "La laicità di Pisapia e la teocrazia di Ratzinger", articolo del 5 giugno 2012 by Maria Mantello per MICROMEGA (clicca sopra per leggere).
Ma, insomma, torniamo al “problema” del Massone Pietro La Salvia.
Di costui hanno parlato di recente diversi Media, e questo è il resoconto provvisorio che ne viene offerto nel pezzo sopra citato di DAGOSPIA, che riprende Marco Lillo de il FATTO QUOTIDIANO:
“I documenti che pubblichiamo in esclusiva oggi sarebbero una buona base per un legal thriller dentro le mura leonine. Nemmeno John Grisham e Dan Brown avevano ipotizzato la seguente scena descritta in una delle lettere: Pietro Lasalvia, "psicoterapeuta e ipnoterapeuta", come scrive nell'incipit della sua roboante carta intestata (nella quale prosegue vantando le seguenti specializzazioni:
"psicoterapia occupazionale; perfezionato in psichiatria di consultazione, e clinica pscicosomatica; specializzazione in psicoterapia; iscritto nell'elenco degli psicoterapeuti presso l'Ordine dei medici; professore a contratto presso il corso di laurea nella professione sanitaria, seconda facoltà di medicina e chirurgia La Sapienza") nel marzo scorso arriva a scrivere una sorta di diagnosi a scoppio ritardato sul conto del presidente dello Ior.
Lasalvia è un medico che si occupa della salute sul lavoro dei dipendenti dello Ior ed è in ottimi rapporti con Paolo Cipriani, il direttore generale, il vero uomo forte dello Ior, che è in forte contrasto con Gotti Tedeschi.
LA FESTA DI NATALE
Prima delle feste di Natale 2011 viene invitato a un rinfresco allo Ior e, casualmente, per tutta la serata osserva a sua insaputa il comportamento del presidente dello Ior sotto il profilo medico per poi stilare un rapportino che finisce però solo tre mesi dopo, casualmente quando infuria lo scontro su Gotti, tramite la direzione generale dello Ior, sul tavolo della Segreteria di Stato.
Questa sorta di certificato diventa così un'arma che i nemici del presidente brandiscono sulla sua testa e che dà forza e fondamento medico ad altri due documenti che pubblichiamo: la lettera del segretario del consiglio dello Ior Carl A. Anderson e la missiva del vicepresidente Ronaldo Hermann Schmitz. Entrambe le lettere dei due uomini forti dello Ior sono dirette a Tarcisio Bertone e contengono accuse pesantissime a Gotti Tedeschi.”
E ancora:
LETTERA DELLO PSICHIATRA LASALVIA: "È EGOCENTRICO E NARCISO" (18 MARZO 2012)
Per completezza del mio intervento professionale sullo stress lavoro (...) per la valutazione di rischio stress correlato e con la sensibilità comunitaria per tale questione Le scrivo di seguito alcune riflessioni; Le devo inoltre dire che ho scritto solo ora perché la delicatezza dell'argomento ha determinato in me l'esigenza di una lunga ed attenta riflessione.
In occasione di un convivio organizzato dalla Direzione per salutare i dipendenti Ior prima delle Sante festività natalizie, sono stato da Lei invitato ed ho avuto l'occasione di sedere accanto al Presidente Gotti Tedeschi fino a quel momento mai conosciuto. Mi ha sorpreso il distacco dall'oggetto di tale situazione, cioè il materiale umano che vivificava l'organico Ior, e lo scollamento con la direzione che invece partecipava come un buon padre di famiglia a una occasione di unione tra la sacralità del contesto e la profanità del lavoro che si svolge quotidianamente.
Inoltre il Presidente ha monopolizzato completamente la mia attenzione celebrando la sua persona con a mio avviso inopportune osservazioni sia sulla moralità dei dipendenti sia sulle capacità del clero. Devo dire che tutto ciò mi ha reso sbigotto soprattutto in funzione delle mie aspettative condizionate anche dalla bella presentazione che elegantemente Lei, Direttore, anche indirettamente mi ha sempre fatto.
Per la professione che svolgo e per l'incarico affidatomi non potevo esimermi ad evidenziarLe una certa incongruenza tra i tratti di personalità emersi, anche se in un colloquio occasionale e non strutturato, ed il delicato ruolo di rappresentanza che il Dr. Gotti Tedeschi ricopre; nel merito si sono evidenziati tratti di egocentrismo, narcisismo ed un parziale scollamento dal piano di realtà assimilabile a una disfunzione psicopatologica nota come "accidia sociale", termine mutuato dalla letteratura cristiana ma che ben interpreta alcuni modelli comportamentali patologici secondo le attuali cognizioni del cervello sociale.
La mia osservazione si è resa opportuna poiché come obiettivo professionale ho il compito di diagnosi, prevenzione e terapia dello stress lavoro correlato e tale situazione rappresenta sia per il soggetto, che tra l'altro non si è sottoposto al protocollo, sia per la comunità lavorativa una fonte di stress; in aggiunta, in un ottica di "unione" in cui il modello cristiano della famiglia ne è il principale volano tale scollamento potrebbe ingenerare confusione e quindi malessere.
In conclusione tali osservazioni non vogliono rappresentare una diagnosi ma un punto di osservazione professionale di cui mi è sembrato corretto dare rilevanza in relazione all'incarico che sto svolgendo ed in sintonia con la mia Fede Cristiana, sia per la salute dell'Istituto che per la salute di ogni singolo costituente compreso il presidente.
Ora, al di là delle solite parole generiche su un presunto complotto GIUDAICO-MASSONICO, con il quale prosegue il pezzo di DAGOSPIA:
Questa sorta di certificato diventa così un'arma che i nemici del presidente brandiscono sulla sua testa e che dà forza e fondamento medico ad altri due documenti che pubblichiamo: la lettera del segretario del consiglio dello Ior Carl A. Anderson e la missiva del vicepresidente Ronaldo Hermann Schmitz. Entrambe le lettere dei due uomini forti dello Ior sono dirette a Tarcisio Bertone e contengono accuse pesantissime a Gotti Tedeschi.
Le due lettere sono scritte alla vigilia del consiglio del 24 maggio che segnerà la sfiducia e la cacciata di Gotti Tedeschi e sono indirizzate al "primo ministro" del Vaticano per chiedere la testa di Gotti.
Nei giorni precedenti Gotti Tedeschi ha scritto una lettera al cardinale Tarcisio Bertone per affermare una tesi che non nasconde anche nei colloqui con alti prelati e personaggi delle istituzioni italiane. Il presidente dello Ior (che teme per la sua vita) sa di avere i giorni contati alla presidenza dello Ior.
Con Bertone e i suoi referenti in Curia punta il dito contro un complotto massonico che vorrebbe farlo fuori. Indica anche i nomi dei suoi presunti nemici. Tra questi personaggi molto influenti non solo in Vaticano, come il notaio Antonio Maria Marocco di Torino, che in realtà è molto vicino al cardinale Tarcisio Bertone da decenni.
Il presidente dello Ior poi cita l'avvocato Michele Briamonte dello studio Grande Stevens, che sarebbe secondo lui vicino alla lobby ebraica perché è uno dei fondatori della camera di commercio italo-israeliana della quale per la verità fanno parte anche personaggi di primissimo piano della vita pubblica italiana.
I rapporti sono tesi con Gotti Tedeschi da quando aveva fatto dichiarazioni imprudenti, secondo la Segreteria di Stato, con la Procura di Roma, ammettendo l'esistenza di conti cifrati nello Ior.
Un mistero custodito con cura per decenni era stato spiattellato in un verbale dal presidente della Banca più riservata del mondo.
LA FINE
Da quel momento la fine di Gotti è segnata. Poi c'è il braccio di ferro a dicembre del 2011 sulla legge antiriciclaggio e i rapporti si fanno ancora più tesi quando le carte escono sul Fatto. Ma la goccia che fa traboccare il vaso è quando il neo nominato presidente del Monte Paschi di Siena, Alessandro Profumo, va a fare visita a Gotti Tedeschi e gli riferisce di avere ricevuto confidenze da personaggi influenti in Segreteria di Stato che Gotti Tedeschi di lì a pochi giorni sarà fatto fuori. Come a dire: "Non parlargli di cose delicate che ormai non conta più nulla". Gotti Tedeschi viene fatto fuori il 24 maggio.
Due giorni prima il vicepresidente Hermann Schmitz, che ora è diventato presidente, scrive al Segretario di Stato Tarcisio Bertone: "Mi aspetto con fiducia che Sua Eminenza ponga fine immediatamente al mandato del presidente Gotti. Non desidero continuare a prestare servizio in un Consiglio con Gotti Tedeschi. Pertanto nel caso in cui il presidente non fosse sollevato dall'incarico dopo un voto di sfiducia da parte del Consiglio, rassegnerò le dimissioni entro e non oltre la fine di maggio 2012".
Nelle stesse ore il segretario del consiglio Carl A. Anderson scrive: "Sono giunto alla conclusione, dopo molte preghiere e riflessioni, che Gotti Tedeschi non sia in grado di guidare l'Istituto in tempi difficili come questi". Le due lettere vanno lette alla luce del comunicato stampa di ieri del Vaticano.
Il bollettino della Santa Sede, dopo la premessa banale sulla "sorpresa e preoccupazione per l'inchiesta", lancia un avvertimento allo Stato italiano "la Santa Sede ripone la massima fiducia nell'autorità giudiziaria italiana che le prerogative sovrane riconosciute alla Santa Sede dall'ordinamento internazionale siano adeguatamente vagliate e rispettate".
Poi, dopo la conferma dell'appoggio incondizionato al direttore generale dello Ior Cipriani, che Gotti Tedeschi avversava ("La Santa Sede conferma inoltre la sua piena fiducia nelle persone che dedicano la loro opera con impegno e professionalità all'Istituto per le Opere di Religione e sta esaminando con la massima cura l'eventuale lesività delle circostanze, nei confronti dei diritti propri e dei suoi organi") arriva la parte più interessante, dedicata a Gotti Tedeschi: "Si ribadisce, infine, che la mozione di sfiducia adottata nei confronti del Prof. Gotti Tedeschi da parte del Consiglio di Sovrintendenza è stata fondata su motivi oggettivi, attinenti alla governance dell'Istituto, e non determinata da una presunta opposizione alla linea della trasparenza, che anzi sta a cuore alle Autorità della Santa Sede, come allo Ior".
come Massoni di Grande Oriente Democratico ci interessa fare le seguenti considerazioni.
Non abbiamo alcuna particolare simpatia per Ettore Gotti Tedeschi in quanto tale (uomo legato all’Opus Dei, anti-keynesiano, coinvolto in diverse operazioni bancario-finanziarie discutibili durante la sua carriera), né per i suoi inciuci e/o trattative segrete con l’ex Ministro Giulio Tremonti al fine di favorire indebitamente il Vaticano a danno dell’erario italiano (sulla questione vedi Gianluigi Nuzzi, Sua Santità. Le carte segrete di Benedetto XVI, Chiarelettere editore ).
Quello che tuttavia ci indigna è che, a fronte probabilmente di una (seppur vaga) intenzione di accertare ed emendare non pochi lati oscuri legati alla gestione passata e presente dello IOR, Gotti Tedeschi divenga oggetto di spudorati ed infami tentativi di delegittimazione.
Sino a ricorrere alla più antica e odiosa di tutte le strategie delegittimatrici: l’intervento di pseudo-perizie psichiatriche, operate senza committenza ufficiale, all’insaputa dell’interessato, e diffuse soltanto in epoca postuma alla loro sospetta e bizzarra confezione.
Ancora più strano il fatto che, a comporre tale pseudo-perizia diffamante per Gotti Tedeschi, sia stato lo Psichiatra e Psicoterapeuta Pietro La Salvia.
Costui lo conosciamo bene.
E, nel suo caso, la componente massonica non è il solito elemento genericamente gettato nel calderone delle supposizioni.
Iniziato nei primi anni ‘2000 nella Loggia Har Tzion/Monte Sion all’Oriente di Roma/ Obbedienza del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, il Fratello Gioele Magaldi ebbe modo di curarne l’istruzione come Apprendista Libero Muratore in quanto all’epoca Secondo Sorvegliante della Loggia e poi, come Maestro Venerabile, di seguirne l’ulteriore maturazione in seno a tale famosa e prestigiosa officina (dedita, fra l’altro, a studi di esoterismo ebraico).
Attualmente, se non ricordiamo male, il Fratello Pietro La Salvia ricopre entro la Loggia Monte Sion il ruolo di Primo Sorvegliante (di fatto, il Vicario del Maestro Venerabile) e si atteggia a seguace/discepolo speciale dell’Ex Gran Segretario del GOI, Giuseppe Abramo, tuttora “Satrapo/Boss” di questa loggia di tradizione ebraizzante, kabbalista ed ermetica. inserita nella filiera del network che sostiene il regime di Gustavo Raffi .
Noi parliamo di Fratelli Massoni al fine di svelarne l’identità libero-muratoria solo nei casi in cui costoro ci sembrino macchiarsi di doppiezza, ipocrisia, comportamenti poco commendevoli.
Ecco, questo ruolo di perito psichiatrico non-richiesto e a tradimento della persona interessata svolto ai danni di Ettore Gotti Tedeschi (non senza ombre e sospetti evidentissimi in ordine a mandanti terzi, nemici dell’ex Presidente IOR) dal Fratello La Salvia proprio non ci è parso né virtuoso né apprezzabile.
Parimenti, ci piacerebbe sapere se il Massone Pietro La Salvia, affiliato da anni ad una Loggia di ispirazione sionista (lo siamo anche NOI di GOD, orgogliosamente), ebraizzante e a caratura fortemente esoterica, abbia reso edotti con LEALTA’ e SINCERITA’ i suoi referenti VATICANI della propria passione per squadra, compasso e grembiulino.
Tanto per sapere.
Anche perché c’è modo e modo di rapportarsi al Vaticano da Massoni.
Ci sono quei Fratelli (come Gioele Magaldi) che, in occasione del suo matrimonio cattolico (con tanto di benedizione papale), non hanno mai fatto mistero della propria appartenenza all’Ordine Libero-Muratorio (né del proprio profilo laico e anti-clericale, ancorché cristiano) e anzi, proprio durante lo svolgimento delle nozze, sono stati autorizzati dai celebranti a far leggere in Chiesa testi dei Vangeli Gnostici o di ispirazione filosofico-esoterica.
Poi ci sono invece quei Fratelli che fanno i Massoni con i Massoni, gli Opusdeisti con gli Opusdeisti, i Ciellini con i Ciellini, i clericali con i clericali e i baciapile con i baciapile, in un clima comportamentale ispirato alla più bieca ipocrisia.
Assodato che la vicinanza del Fratello Pietro La Salvia con il Direttore Generale dello IOR Paolo Cipriani rientra in quella casistica pluriennale di rapporti riservati tra operatori vaticani (laici ed ecclesiastici) e massoni, ci piacerebbe capire meglio perché uno stimato psichiatra, per di più Maestro Libero Muratore (che non dovrebbe indulgere, da iniziato, in simili bassezze) si sia prestato a una performance così degradante, odiosa e di infimo livello.
I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)
[ Articolo del 10-12 giugno 2012 ]