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“LA SCISSIONE CONSENTITA”
de Il FRATELLO ANONIMO
A Roma, la stragrande maggioranza (circa 48 logge su 58) del Consiglio dei Maestri Venerabili, organo che ha per Regolamento la gestione in via esclusiva delle case massoniche sul territorio, decide con tre votazioni di aprire una nuova casa all’EUR.
La minoranza, all’insaputa di tutti, senza tenere in alcun conto delle delibere del Consiglio, se ne apre un’altra, costituendo una nuova associazione per poi comunicarlo al Collegio.
Questo il fatto. Non è chi non veda il comportamento a dir poco singolare della Giunta del GOI, che assiste silente a tale illecita scissione. Il Grande Oratore, che ha potere di iniziativa sul piano disciplinare, tace. Evidentemente, si muove solo se “sollecitato”.
Immaginiamo per un istante che la minoranza in questione fosse stata “non vicina” alla dirigenza raffiana: apriti cielo! Già sarebbero partiti i provvedimenti di espulsione con l’accusa di scissionismo.
Ma tutto tace, perché la minoranza è vicina al gruppo dirigente raffiano.
Allora, vengono spontanee alcune considerazioni. Le delibere degli organi interni valgono solo nei confronti dei “fratellastri”, cioè quelli poco vicini al Capo. Nel caso inverso si può non tenerne conto. Con tutta evidenza c’è chi è “più uguale” degli altri.
Tutto ciò conferma la scarsa sensibilità democratica e l’ipocrisia dell’attuale vertice di Palazzo Giustiniani, sempre pronto a fare la morale e a invocare il rispetto delle regole rispetto a chi dissente, e sempre pronto ad indulgere con gli “amici” e con gli “amici degli amici”.
Come diceva il noto comico, parafrasando: “ e poi dice che uno si butta in Tribunale…”.
Come si può vedere, non c’è altra strada che rivolgersi ad un giudice della Repubblica ed informare i fratelli dell’accaduto. Simili notizie non vengono pubblicate su Erasmo, sono per pochi. E se uno osasse darle ufficialmente verrebbe sospeso ed espulso. Allora non resta che l’anonimato con la pubblicazione rimessa a chi ha il coraggio di ospitare la notizia.
Diversamente, si fa la fine della rivista del Collegio del Lazio “Pantheon” ( che esce dagli anni ‘80), minacciata di chiusura solo per aver pubblicato un numero culturale ma, purtroppo, prodotto da uomini di un Collegio formato da “fratellastri”.
L’anonimato è, quindi, un atto dovuto. Altrimenti non circolerebbe più alcuna notizia.
E dunque sono costretto a firmarmi:
IL FRATELLO ANONIMO
Per comunicazioni, scrivete a: info@grandeoriente-democratico.com |
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