La Vittoria di Pirro di Gustavo Raffi e il prossimo disfacimento dell’attuale regime raffiano nel biennio 2013-2014
Sollecita una certa tenerezza lo sbandieramento urbi et orbi, da parte dei camerieri mediatici che gestiscono il sito ufficiale del GOI, www.grandeoriente.it, della prevedibilissima (in virtù di un certo andazzo discutibile di tutto l’iter giudiziario pregresso) e ormai superflua (a un anno e mezzo dalla scadenza del terzo mandato illegittimo) sentenza sulla legittimità o meno della permanenza di Gustavo Raffi per 15 anni consecutivi alla guida di Palazzo Giustiniani.
Il testo del Comunicato dei valletti del GM è il seguente:
Si porta a conoscenza la sentenza del Tribunale ordinario di Roma, con la quale è stato definito il giudizio promosso da Natale De Luca, Virgilio Gaito, Delfo Del Bino, Giancarlo Zuccaccia, Gioele Magaldi e altri, per chiedere la declaratoria della incandidabilità, ineleggibilità e decadenza del Nostro Gran Maestro.
Il Tribunale di Roma, dopo i plurimi e in più gradi rigetti delle istanze cautelari degli attori, ha 'giustiziato' le loro pretese, rigettandole come assolutamente infondate nel merito, confermando così le decisioni degli organi del Grande Oriente d'Italia (Commissione elettorale nazionale e Corte Centrale).
Ovviamente, si tratta di un primo grado di giudizio, tranquillamente appellabile, volendo.
Nessuno ha “giustiziato” alcunché.
Semplicemente, un giudice monocratico ha deciso, al lume della propria scienza giuridica (che altri magistrati potrebbero ritenere non adeguata), su una questione che ormai non appassiona più nessuno, tranne forse l’inquieto Raffi, incerto su quello che l’attende nel prossimo futuro.
Come commento d’insieme della sentenza, rimandiamo alla lettura del sapiente e caustico
“Fine di un Mito: il Giudice di Berlino?”, articolo-lettera del 5 settembre 2012 su Massoneria Azzurra (clicca sopra per leggere),
apparso sul Sito www.massoneriaazzurra.org .
E già, letto tale commento, la questione assume connotati più chiari, urbi et orbi.
Ma, insomma, di questo procedimento giudiziario Noi di Grande Oriente Democratico ci eravamo quasi dimenticati…
Del resto, se anche il giudice monocratico di primo grado avesse dato sentenza contraria, riconoscendo l’illegittimità (patente) del terzo mandato raffiano, l’attuale Gran Maestro impoltronato non avrebbe certo lasciato scettro e orpelli del suo Alto Incarico in virtù di un simile pronunciamento.
Niente affatto.
Piuttosto, avrebbe fatto ricorso nel merito e istanza sospensiva cautelare, onde rimanere comodamente incollato alla poltrona, nel frattempo che le lungaggini giudiziarie, fra qualche ulteriore anno (e a terzo mandato ormai scaduto) potessero produrre un nuovo giudizio sulla vicenda.
Per quanto ci riguarda, quelle legate tecnicamente a questo specifico procedimento giudiziario sono tutte questioni ormai polverose e, in quanto tali, di scarsissimo significato.
Tuttavia, proprio questa effimera sentenza rischia di produrre effetti “politico-massonici” futuri inaspettati e interessanti.
L’impressione è che questa sentenza amichevole rispetto ai desiderata del GM, possa trasformarsi in un micidiale boomerang.
Essa, infatti, ha soprattutto contrariato i molti colonnelli raffiani che aspettano di spartirsi l’eredità del generalissimo/caudillo o di subentrare come supremi successori (ma c’è una sola poltrona di GM e molti pretendenti…)
Si sono detti in tanti: non sarà che ora a Gustavo, ringalluzzito dall’amorevole trattamento ricevuto in sede giudiziaria civile, venga voglia di tentare un altro dei suoi famigerati colpi di mano?
Non sarà che Raffi aspiri alla costituzione di una inedita Monarchia massonica, cercando di far nominare Grande Oratore il suo cavallo e suo figlio erede al Gran Magiietto, ma solo il giorno in cui, dopo altri 15 anni o più di ulteriore mandato (nel 2029 o giù di li) finalmente avrà deciso di passare la mano?
Più concretamente: non sarà che nell’aprile 2013 (ultima Gran Loggia utile, dopo è troppo tardi) Gustavo Raffi proporrà formalmente il progetto delle Gran Logge regionali, cercando contestualmente di riformare in senso spudoratamente oligarchico l’elezione del Gran Maestro nazionale, demandata a un Conclave massonico-cardinalizio composto da una manciata di Gran Maestri regionali?
Ecco, i colonnelli si sono tutti allarmati, ed è un gran fiorire di mormorii, borbottii, embrioni di cospirazioni future, per impedire che il Gran Furbone ravennate si inchiodi in modo sempiterno alla massima poltrona di Villa Medici del Vascello.
In effetti, una volta deliberata una qualsiasi riforma che consenta ulteriori proroghe alla Gran Maestranza di Frate Gustavo da Bagnacavallo, per molti dei cortigiani di Raffi si chiuderebbero per sempre le prospettive più ambiziose.
Di qui, prevediamo sul fronte raffiano molte turbolenze e, in caso di iniziative nuovamente border-line del Gran Maestro in carica, diverse defezioni di alcuni storici sostenitori.
Per parte nostra, ci augureremmo davvero che Raffi gettasse definitivamente la maschera e che le sue ossessioni monarchico-assolutistiche (altro che Massoneria democratica, libertaria, pluralista, dialogica e trasparente) potessero liberamente risplendere dinanzi a tutti i Maestri del GOI.
Ci augureremmo che Raffi venisse nella Gran Loggia 2013 a tentare il golpe definitivo, in stile Benito Mussolini che si assume la responsabilità politica dell’omicidio di Giacomo Matteotti e dà il via senza più infingimenti alla dittatura.
Tuttavia, come già accadde nel 2011, quando i simpatizzanti di Grande Oriente Democratico e altri gruppi di opposizione seppero impedire una sciagurata riforma ultra-autoritaria della Giustizia massonica (mettendo in minoranza “parlamentare” la Giunta e il Gran Maestro), riteniamo che anche stavolta il Fratello Raffi se ne tornerà a casa con la coda fra le gambe.
Tanto più che, in questa occasione, l’aspirante monarca Gustavo I di Palazzo Giustiniani avrebbe contro di sé non soltanto le cosiddette opposizioni, ma anche diversi dei suoi attuali colonnelli, ai quali la sentenza del Giudice Cardinali ha fatto suonare un incalzante campanello di allarme, dandogli tutto il tempo e il modo per organizzare qualche efficace congiura contro l’aspirante Tiranno.
Staremo a vedere.
Ma, in ogni caso, è fisiologico che il Fronte Raffiano attuale si disgreghi nel biennio 2013-2014, quando per i vari colonnelli si tratterà di competere e combattere anche tra di loro, in sede di elezioni per la nuova Giunta (che si farà con il sistema attualmente in vigore, perché in Gran Loggia 2013 non riuscirà a passare nessuna riforma monarchico-papale), per appropriarsi di quel bacino di consensi che alle elezioni del 2009 era del 41% circa, ma che nel frattempo si è ridotto.
Nel frattempo, al netto delle importanti defezioni di alcuni Fratelli romani che si erano giustamente disgustati di un certo andazzo contro-iniziatico interno al GOI, ormai sempre più spudorato e volgare (in proposito vedi, cliccando per leggere, “La Loggia Convivium di Roma revoca l’Obbedienza al G.O.I.”, articolo-lettera di Alessandro Winkler del 10 settembre 2012 su Massoneria Azzurra), c’è da sperare che le diverse opposizioni interne al regime raffiano sappiano organizzare per il 2014 un’alternativa programmatica al Tiranno di tipo progressista, libertario, modernizzante e soprattutto unitario, abbandonando vecchie ubbie tradizionaliste e passatiste che hanno sempre condotto alla sconfitta i suoi corifei.
Tanto si doveva, per il momento.
I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)
[ Articolo del 24 agosto-11 settembre 2012 ]