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Le ragioni  dell’ ambiguità di Berlusconi & Camerati nei confronti di UE, BCE ed Eurolandia. Commento alle fatidiche parole di Fratello Silvio: “L’Euro non ha convinto nessuno”, seguite di poco alla pseudo-genuflessione nei confronti dei diktat di Mario Draghi & Compari

 

 

 

 

Per una generale rassegna delle posizioni assunte da Noi di Grande Oriente Democratico e dalle amiche e amici di Democrazia Radical Popolare (www.democraziaradicalpopolare.it ) in merito a UE, BCE, Eurolandia o Eurozona (quest’ultima intesa come l’area dei 17 paesi europei- nell’ambito dei 27 aderenti complessivamente all’Unione Europea- che hanno adottato la valuta euro) e alla perdurante crisi economica del versante euro-atlantico-mediterraneo (Stati Uniti+ Europa+ Nazioni del Mediterraneo in genere, dal Maghreb a Israele), rimandiamo i nostri lettori al contributo

Il Teatrino della Tecnocrazia, Mario Draghi Gran Maestro delle cerimonie teatranti tecnocratiche e la Viltà e Inconsistenza della Politica, italiana ed europea (clicca sopra per leggere),

all’interno del quale potranno trovare i links a tutti i principali articoli pubblicati sulla questione da fine luglio 2011 fino ad oggi.

In questo breve pezzo, invece, vorremmo spiegare, a chi non le avesse ben comprese, le ragioni della fondamentale ambiguità e ambivalenza delle esternazioni del Fratello Berlusconi verso UE, BCE ed Eurolandia, espresse le une in contraddizione con le altre nell’arco di poche ore.
Ambiguità e ambivalenza di esternazioni subito stigmatizzata dalle testate giornalistiche (quasi) normali e invece immediatamente imitata con servile cortigianeria dai media più o meno appecoronati alle strategie di questo surreale e decadente presidente del consiglio (scritto per forza di cose con lettere “minuscole”).
L’ euroscettiscimo di Berluska & Camerati è di vecchia data ed è come la velleitaria nenia anti-globalizzazione di Giulio Tremonti: un flatus vocis che non cambia nulla, non sposta nulla, perché niente, in effetti, intende cambiare, spostare o proporre (in Tremonti, almeno, c’è stato il timido suggerimento degli EuroBond, che il Cavaliere Nero di Arcore si è ben guardato dal fare proprio, rendendolo una proposta forte e irrinunciabile del governo italiano. Di EuroBond, Berlusconi non hai mai parlato, né ha mai rilasciato commenti di supporto alle dichiarazioni del suo Super-Ministro dell’Economia).
Berlusconi e le sue truppe euro-scettiche non sono dei semplici cittadini che commentano al bar il delirio tecnocratico di chi oggi (mal) governa le istituzioni politiche ed economiche della UE. Si tratta di un capo del governo italiano e di altri politici, intellettuali (si fa per dire), opinionisti forniti di molteplici tribune mediatiche.
Quali alternative di politiche europee, specie in termini di valuta, debiti sovrani e buoni del tesoro hanno proposto, da 15-20 anni a questa parte, questi cacadubbi a corrente alternata?
Niente mischiato con nulla, per citare in italiano una frase siciliana cara al Fratello Gioele Magaldi.
E’ lo stesso refrain che in queste ore ripetevano IL TEMPO e IL GIORNALE o lo stesso Fedele Confalonieri: “l’euro non ci piace, non è moneta di nessuno, è una moneta strana… ma comunque dobbiamo tenercela… Berlusconi dice quello che tutti pensano ma nessuno ha il coraggio di dire, etc.”
E che cos’è dunque l’euro? Una condanna a morte inevitabile? Un tumore maligno incurabile?
A Noi di Grande Oriente Democratico la valuta euro piace.
Ci piace anche l’Europa unita.
Apprezziamo gli sforzi di coloro che hanno contribuito a costruirla e diffidiamo degli euroscettici della domenica che, durante la settimana, invece, avevano già magnificato le ricette neoliberiste di quello che Gianni Vattimo ha definito il Bruxelles Consensus, ad imitazione del famigerato Washington Consensus che, per volere di FMI, WTO e Banca Mondiale, ha rovinato intere nazioni e popolazioni in tutto il Mondo nel corso degli ultimi tre decenni (salvo arricchire i soliti noti in vena di speculazioni e acquisizioni di beni statali a prezzi di saldo).
Ci piace il PROGETTO EUROPEO, ma vorremmo gli Stati Uniti d’Europa e non questa traballante Unione Europea dove istituti rappresentativi e democratici come l’EuroParlamento sono l’ultima ruota del carro decisionale della macchina di Bruxelles.
Ci piace il PROGETTO EUROPEO, ma vorremmo una vera governance politica, legislativa, economica e finanziaria legittimata democraticamente da tutte e ciascuna delle popolazioni dei 27 paesi aderenti, invece che dei fantasmini inconsistenti alla José Barroso, che reggono lo strascico alle loro altezze serenissime della BCE di Francoforte e si limitano poi al ruolo di patetici portaborse, smista scartoffie e portavoce di quello che i tecnocrati, di concerto con l’anti-democratico asse tra Parigi e Berlino, hanno avuto la bontà di decidere.
Noi di GOD, insieme alle amiche a agli amici di DRP lo abbiamo ripetuto con chiarezza quali siano-a nostro parere- le uniche soluzioni alla crisi presente: 1) Unione politica effettiva e democratica dell’Europa 2) La valuta euro resa moneta sovrana di questi Stati Uniti d’Europa 3) Abolizione dei singoli debiti sovrani, costituzione di un debito unico consolidato e di un tipo unico di buono del tesoro europeo, cioè i cosiddetti EuroBond: misura tale da cancellare in un solo colpo la speculazione sui singoli debiti sovrani e l’oscillazione dei cosiddetti spread, ma anche in grado di FINANZIARE un NEW DEAL in stile rooseveltiano, senza più porsi il problema di tagli al welfare, riforma del mercato del lavoro, privatizzazioni/liberalizzazioni/svendite, tasse patrimoniali e così via.
Berlusconi e le sue truppe euroscettiche hanno mai proposto qualcosa di similmente chiaro e definito?
Cosa hanno proposto, per cambiare l’attuale no-governance politica dell’Europa ed attenuare la “strana gestione dell’ancor più strana valuta euro”?
Nichts, Nothing, Nada de Nada…
Ma, allora, sveliamo l’arcano della strana ambivalenza berlusconiana degli ultimissimi giorni.
Quando Fratello Silvio ha scritto la letterina a Babbo Mario Draghi e agli altri tecnocrati di Bruxelles e Francoforte (facendone poi esaltare i contenuti dai suoi pennivendoli ed eterevendoli nostrani) ha pensato di riesumare le vecchie imposture liberaleggianti dei tempi che furono, inviando a Super-Mario il seguente e sottile messaggio: “Caro Draghi, dì pure ai tuoi Padroni e Danti Causa del Vertice della Piramide Oligarchica che intendono spolpare e proletarizzare il Vecchio Continente, che se proprio devono spartirsi la torta delle dismissioni-svendite di beni, servizi e imprese italiane (e spagnole, greche, irlandesi, francesi, etc.), se davvero l’IMPERATIVO è trasformare l’Italia in uno dei soliti paesi stuprati e depredati in stile Washington Consensus, arricchendo gli amichetti della Goldman Sachs, della Warburg, della Barclays, della Deutshe Bank, etc., il lavoro sporco, io Berluscon de’ Berlusconi, posso farlo meglio delle pseudo-sinistre alla Enrico Letta, Massimo D’Alema o Matteo Renzi. Se dobbiamo rinverdire i fasti del periodo 1992-2001, posso occuparmene io, rispolverando i panni del liberal-liberista, provvisoriamente dismessi in favore di quelli del caudillo populista e bonaccione che preserva lo status quo, senza andare né avanti né indietro - tanto nel frattempo si pappa gratis le frequenze del digitale terrestre, si condona centinaia di milioni di tasse alle proprie aziende e concede a Mondadori di entrare nel business del gioco d’azzardo on-line, etc. Insomma, caro Mario, so che ti è stato dato mandato di contribuire a sloggiarmi, ma tu non sei mica un massone idealista e irriducibile come quei fetenti di Grande Oriente Democratico, duri, puri e incorruttibili, Tu sei uomo ragionevole e io posso darti, meglio della finta sinistra, tutto quello che hai indicato nella Lettera scritta ad agosto insieme al tuo compare di merende Jean-Claude (Trichet)”.

Subito dopo, in perfetto stile da grande comunicatore (questa qualità non gli farà mai difetto), il Fratello Silvio unisce alle blandizie (la letterina di impegni neoliberisti appena inviata), le minacce: “l’euro è una moneta strana, che non ha ancora convinto nessuno… ” Che tradotto, significa: “Caro Mario, se però non accoglierai il mio ramo d’ulivo e continuerai a tramare con UDC, FLI, Confindustria, Quirinale e quella parte del PD che vuole fare bisboccia tangentizia sulla nuove privatizzazioni/dismissioni e finte liberalizzazioni, allora sappi che ti farò la guerra mediatica insinuando dubbi sulla bontà della scelta di stare nell’eurozona…”

Infine, con classica mossa berlusconiana, immediatamente dopo aver gettato il sasso, arriva il consueto comunicato che smentisce. Peccato che, come ha sempre sostenuto Fratello Silvio, concorde in questo con il Divo Giulio Andreotti, una smentita è una notizia data due volte…

Nelle prossime puntate di questo euro-psico-dramma, spiegheremo meglio come mai l’unica soluzione strutturata, ragionevole e lungimirante della crisi europea (Stati Uniti d’Europa, Euro moneta sovrana, Euro-Bond e unificazione/sparizione dei singoli debiti sovrani, sottratti così alla speculazione) non la VOGLIA NESSUNO, fra gli attuali vertici tecnocratici e politici del Vecchio Continente.
Questa soluzione, infatti, bloccherebbe le speculazioni sui singoli debiti sovrani e sul famigerato spread fra alcuni buoni del tesoro e altri (ci guadagnerebbero le popolazioni, ma ci rimetterebbero gli speculatori); risolverebbe la crisi e rilancerebbe le imprese, i commerci, i consumi e l’occupazione in tutta l’area euro. Ma allora - si chiedono i tecnocratici lestofanti della BCE - come si potrebbero imporre le finte liberalizzazioni e le svendite/privatizzazioni di beni e servizi pubblici, garantendo buoni affari agli amici e agli amici degli amici (le solite Goldman Sachs, Deutsche Bank, Barclays, Warburg, etc.+ i gruppi occulti destinatari finali di quei beni e servizi)? Se l’economia riprendesse a tirare e la disoccupazione a scendere, come si potrebbe abbassare il costo della manodopera, frutto della guerra fra disoccupati e precari, foriera di migliori profitti per i soliti amici degli amici?
Il vero punto della questione, solitamente sottovalutato se non addirittura rimosso nei talk-show e nelle discussioni istituzionali e ufficiali sull’attuale temperie economico-finanziaria è che la CRISI fa male alla maggioranza della popolazione euro-atlantica, ma è anche, nel contempo, la condizione necessaria per destrutturare politicamente ed economicamente i territori dell’Occidente, in chiave OLIGARCHICO-ARISTOCRATICA, illiberale e fortemente anti-democratica.
Ecco perché a LOR SIGNORI, i VENERABILI MAESTRI ELITARI E REAZIONARI della destra massonica e para-massonica sovranazionale , non soltanto la crisi conviene economicamente (in quanto cagione di grandi profitti speculativi e persino industriali), ma risulta propizia anche in prospettiva di un Nuovo Ordine globale che non è quello dell’esportazione planetaria della libertà, della democrazia, del benessere e dei diritti universali dell’essere umano, bensì la riesumazione aggiornata di un Ancién Regime dispotico e protervo nelle sue pretese assolutiste (il Mercatismo neoliberista dogmatico, ideologizzato e intransigente). Pretese dissimulate appena dietro il paravento retorico di una democrazia soltanto formale e apparente, privata di qualsiasi possibilità di controllo sull’operato dei “tecnocrati”.
Ecco, costoro sono i  temibili sacerdoti/guardiani del NUOVO CREDO CONTRO-INIZIATICO che intende governare la post-modernità: individui sedicenti illuminati che rappresentano le seconde file di questo network di immenso potere, investiti/iniziati a fil di spada direttamente dai Grandi Oligarchi muniti di squadra, compasso e svastica.
Però NOI (e per NOI intendiamo tutti i MASSONI di ogni angolo del globo autenticamente INIZIATI all’ARS REGIA LIBERO-MURATORIA e innamorati dei valori di LIBERTA’, FRATELLANZA, UGUAGLIANZA e DEMOCRAZIA) non staremo a guardare tutto ciò senza opporre una resistenza durissima ai vostri progetti spregiatori della dignità umana e devastatori del progresso liberal-democratico degli ultimi 250 anni.

 

[ARTICOLO DEL 31 OTTOBRE 2011]

I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per comunicazioni, scrivete a: info@grandeoriente-democratico.com