Lettera Aperta di Gioele Magaldi a Gianluigi Paragone, agli autori de la trasmissione “La Gabbia” in onda su La7 (Sergio Bertolini capo progetto, Giuseppe Ciulla autore), al giornalista Filippo Barone e agli operatori mediatici italiani in genere, a proposito dell’ “oggetto misterioso Massoneria” (a cura della Redazione di GOD)
Nota della Redazione di GOD: Pubblichiamo integralmente la mail inviata in data mercoledì 15 gennaio da Gioele Magaldi a Filippo Barone (e per conoscenza a Gianluigi Paragone e agli autori della trasmissione “La Gabbia”, in onda su La7 ogni mercoledì sera) il quale, su mandato di Gianluigi Paragone (conduttore e ideatore de la trasmissione “La Gabbia” in onda su La7), Sergio Bertolini (ideatore e capo progetto della trasmissione), Giuseppe Ciulla (autore della trasmissione responsabile degli inviati), ha proposto al fratello Magaldi di concedere un’intervista alla trasmissione “La Gabbia” su temi riguardanti la massoneria, la politica, l’economia e in generale le dinamiche del potere in Italia, in Europa e altrove.
L’intervista (circa due-tre ore di registrazione) è stata concessa e realizzata in data lunedì 9 dicembre, a Roma, e doveva andare in onda o lo stesso mercoledì 11 dicembre o il successivo, il 18 dicembre. Per varie ragioni, invece, la messa in onda è stata posticipata a mercoledì 15 gennaio. Nei giorni precedenti, tuttavia, in base agli accordi precisi e vincolanti intercorsi tra l’intervistatore Filippo Barone (un professionista capace e leale) e il nostro Gran Maestro, Magaldi ha potuto ricevere, mano a mano che venivano realizzati i vari montaggi preventivi e grezzi del servizio e dell’intervista che lo riguardavano, le trascrizioni fedeli di tali montaggi. La mail che proponiamo in lettura all’opinione pubblica è stata scritta nella tarda mattinata di mercoledì 15 gennaio e inviata poco oltre l’ora di pranzo, dopo che Magaldi ha potuto esaminare l’ultima trascrizione dell’ultima ipotesi di montaggio realizzata.
Essa, nelle intenzioni del nostro leader, costituiva e costituisce un’amichevole esortazione a Gianluigi Paragone, a Sergio Bertolini, a Giuseppe Ciulla e a Filippo Barone (intervistatore e coordinatore materiale del montaggio, sotto la supervisione e le direttive di Paragone, Bertolini e Ciulla), affinché sia colta appieno l’occasione di fare un lavoro inedito e meritorio di informazione sul “fenomeno Massoneria”, evitando derive mediocremente sensazionalistiche, scandalistiche e gossipare, e soprattutto evitando di ripetere per l’ennesima volta il solito format puerile, ingenuo e mistificatorio che denuncia a voce alta la presenza di massoni nelle alte leve del potere, ma omette di spiegare da dove vengano, chi siano e dove vadano coloro che sono passati attraverso l’iniziazione liberomuratoria nel corso dei secoli e ai nostri giorni.
Rispetto al testo originario di Magaldi, il quale non conosceva i nomi precisi degli autori della trasmissione e dunque si rivolgeva genericamente agli “autori” -in quanto Filippo Barone, per discrezione, aveva evitato di comunicarglieli- abbiamo inserito nella mail, tra parentesi, i nomi di costoro (cioè Sergio Bertolini e Giuseppe Ciulla), che ci siamo premurati di individuare per conto nostro.
Nel momento in cui pubblichiamo questo interessante documento, non sappiamo se le istanze proposte da Magaldi saranno state accolte dai vari Paragone, Bertolini, Ciulla e Barone, tuttavia, avendo avuto modo di apprezzare sin qui l’ottimo lavoro di tutti coloro che hanno concepito la trasmissione “La Gabbia”, dei suoi autori, di coloro che settimanalmente ne curano la messa in onda, del suo conduttore Gianluigi Paragone (stimato dal nostro leader Magaldi come il più libero e coraggioso dei conduttori italiani attualmente in circolazione, prova ne sia anche lo spazio concesso a Paolo Barnard e ai temi della Modern Money Theory, altrove ferocemente censurati), confidiamo che, alla fine, verrà trasmessa una versione adeguata del servizio e dell’intervista che hanno come protagonista Gioele Magaldi.
In caso contrario, qualora l’intervista fosse montata in modo riduttivo, strumentale e fuorviante, oppure alla fine fosse inopinatamente censurata e non messa in onda (dopo i rinvii da dicembre a gennaio), sarebbe stata persa l’ennesima occasione di fare un buon pezzo giornalistico-televisivo e di informare correttamente l’opinione pubblica su quello che Magaldi stesso, nel sottotitolo del suo libro Massoni. Società a responsabilità illimitata (di imminente pubblicazione con la casa editrice Chiarelettere), definisce il back-office del potere.
La Redazione
Ecco il testo della mail di Gioele Magaldi:
“Caro Filippo, come pre-annunciato, ti invio una mail per fare il punto della questione, nell'imminenza della messa in onda della mia intervista, durante la trasmissione di stasera, 15 gennaio 2014.
E ti invio questa comunicazione (molto lunga nella sua parte introduttiva, ma estremamente sintetica e pragmatica nella sua parte finale) anche per ampliare l'angolo visuale di Paragone e dei suoi autori (NDR: Bertolini e Ciulla) sul "fenomeno Massoneria".
In questo modo, forse, sia con la puntata di oggi che con altre eventuali occasioni analoghe, avrete modo di evitare di ripetere il solito "format televisivo" che da più di 30 anni va in onda in televisione quando si parla di Libera Muratoria e liberi muratori.
Il format, sempre lo stesso, è quello in cui qualche massone sedicente "critico o dissidente o pentito" fa il gioco delle figurine e delle delazioni, rispondendo alle domande bovine dell'intervistatore sull'identità massonica di questo o di quell'altro personaggio pubblico. Dopo di che, una volta che sia andata in onda l'intervista del massone delatore di turno, senza che allo spettatore sia stato spiegato con un minimo di senso critico e storico cosa significhi essere massoni e cosa sia stata e sia, in Italia e soprattutto nel Mondo, la Massoneria, in studio si alza un polverone scandalistico e miserabile, aizzando l'opinione pubblica nella "caccia al massone", definito e raccontato come un infiltrato delle istituzioni democratiche... Peccato che, queste stesse istituzioni democratiche e liberali, senza l'azione storica della Massoneria, non sarebbero mai esistite, e non esisterebbe neanche la libertà di pensiero, parola, critica ed espressione che consente a tutte le trasmissioni televisive, compresa "La Gabbia", di andare in onda. Anzi, senza i liberi muratori che implementarono sin dal lontano XVII secolo e poi nei due secoli successivi delle significative rivoluzioni scientifiche e tecnologiche (affrontando coraggiosamente i rischi della feroce censura ecclesiastica e civile dell’epoca) non vi sarebbe stata nemmeno l'invenzione della televisione...
Ti pregherei perciò di girare immediatamente questa mail, per necessaria e opportuna conoscenza, agli autori coinvolti nella supervisione del montaggio (NDR: cioè al capo progetto/capo autori Sergio Bertolini e all'autore responsabile per gli inviati Giuseppe Ciulla) e a Gianluigi Paragone.
Dalla trascrizione puntuale e fedele dell'ultimo montaggio, traggo le seguenti conclusioni:
1) Mi sembra abbastanza ben concepito rispetto ai montaggi precedenti (che mi avevi trascritto), ma ha ancora alcune lacune vistose. Tuttavia, mi sembrerebbe ragionevole operare degli aggiustamenti/ampliamenti su quest'ultimo montato, piuttosto che ri-montare tutto daccapo. Eventualmente, poi, si potrebbe far precedere questo montato più esteso da un altro montato più corto e concentrato in cui far confluire quello che sia il sottoscritto che gli autori o Paragone riteniamo - da differenti punti di vista - non adeguatamente illustrato o messo in evidenza.
2) Sono d'accordo con gli autori sul fatto che sia utile e opportuno dare maggiore risalto alle mie dichiarazioni sulla cifra massonica delle persone che attualmente ricoprono le tre più alte cariche dello Stato italiano: Giorgio Napolitano, Piero Grasso e Laura Boldrini.
3) D'altra parte, il riferimento all'identità massonica di questo o di quello, estrapolato dal senso complessivo della mia intervista e offerto in modo quasi scandalistico e gossiparo, perde del tutto di significato e opportunità, almeno per il sottoscritto e per gli ambienti che egli rappresenta, se allo spettatore non venga offerto - ancorché in sintonia con i rapidi tempi televisivi - un sintetico passaggio in cui si accennino le seguenti cose: A) Il mondo moderno e contemporaneo, fondato sulla rivoluzione scientifica, tecnologica e industriale; sulle grandi rivoluzioni politiche sei-sette-ottocentesche (Rivoluzione inglese del 1689, Rivoluzione americana del 1776, Rivoluzione francese del 1789, rivoluzioni costituzionali del XIX secolo) che abbatterono l'Ancien Régime; sulla nascita di stati costituzionali e parlamentari; sulla sovranità di un popolo ai cui membri veniva riconosciuto lo status di cittadini invece che di sudditi; sulla sostituzione di aristocrazie del sangue delegate ad vitam alla gestione del potere con rappresentanti eletti pro-tempore dal popolo; sull'originalissimo concetto che il potere non viene da Dio e non è perciò appannaggio di monarchi e aristocrazie religiose o civili che si ritengano interpreti autorizzati dell' "Altissimo", ma prerogativa del popolo; sullo stato di diritto in sostituzione dell'arbitrio e del capriccio di elites egoiste, prepotenti e rapaci; sulla libertà di coscienza, religione, pensiero, parola, associazione e comportamenti privati, tutte cose negate per secoli (e punite con arresti, torture, esecuzioni capitali) dalle pretese autoritarie e confessionali di monarchie e oligarchie puntellate da ierocrazie religiose; il mondo moderno e contemporaneo, dicevo, la società aperta "popperiana" quale noi conosciamo e viviamo e che si sostanzia delle conquiste (sanguinose e difficili) di chi volle e seppe rivoluzionare un antico ordine plurisecolare, non è "caduto dal cielo" quale dono grazioso della Provvidenza. No, esso è stato progettato ideologicamente, conquistato, edificato e difeso (a partire dal XVII secolo e fino a pochi decenni fa) da avanguardie massoniche progressiste, largamente maggioritarie in seno al mondo libero-muratorio almeno sino agli anni Sessanta-Settanta del Novecento. Il "progresso" umano degli ultimi secoli (culturale, sociale, civile, economico, scientifico, politico) è una creazione massonica. Potrà dispiacere a chi rimpiange i tempi in cui si governava per grazia di Dio e lignaggio dinastico, in cui la libertà di pensiero e di espressione era soggetta alle censure ecclesiastiche (e severamente punita ogni eresia scientifica, filosofica o religiosa), ma sicuramente dovrebbe essere apprezzato da chiunque ritenga validi e immortali i principi di Libertà, Fratellanza e Uguaglianza che, prima di essere trinomio rivoluzionario francese, furono (e sono tuttora) le nobili parole scolpite in bella vista nelle logge massoniche, accanto alla cattedra del Maestro Venerabile. Così, dalla nuova scienza sei-settecentesca del massone Newton alle geniali rielaborazioni cosmologiche del massone Einstein, dai rivoluzionari inglesi ispirati al massone John Locke ai massoni americani guidati dai confratelli Washington, Franklin, Jefferson, Paine, etc., ai massoni francesi capitanati dai confratelli La Fayette, Mirabeau, Condorcet, Sieyes, Danton, Marat, Brissot, etc. e ispirati dalla generazione precedente dei massoni illuministi Montesquieu, Diderot, D'Olbach, Voltaire, etc. alla rivoluzione esportata in tutta Europa dal controverso massone Napoleone, dai risorgimenti nazionali ottocenteschi guidati ovunque da massoni- mediante apposite associazioni carbonare- alla trasformazione dell'intero pianeta (anche tramite il discusso e discutibile colonialismo) che grandi nazioni occidentali a ferma guida massonica nelle istituzioni, nell'economia, nella finanza e nella cultura come USA, Regno Unito e Francia realizzarono tra fine XIX e inizi XX secolo, dalla sconfitta del nazi-fascismo determinata dall'alleanza tra il massone progressista Franklin Delano Roosevelt e il massone "conservatore pentito" Winston Churchill a quel monumento di civiltà costituito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata all'ONU il 10 dicembre 1948, sotto il patrocinio e grazie al coordinamento della libera muratrice Eleanor Roosevelt, per non parlare dello stesso New Deal rooseveltiano e del Piano Marshall per l'Europa ispirato dal massone progressista John Maynard Keynes e gestito dal massone progressista George Marshall, segretario di Stato Usa, a ciò preposto dal massone presidente Truman, l'onda lunga della Massoneria Progressista ha cambiato radicalmente gran parte del pianeta (cambiato molto in meglio, aggiungo io: basta guardare come vivono quei popoli medio-orientali e asiatici soggetti a dittature religiose o laiche, dove la Libera Muratoria non ha avuto grande presa o dove alla fine se ne è limitata o distrutta l'influenza)
Non dico raccontare per esteso tutto questo, ma un minimo di radicamento storico al "significante" Massoneria glielo vogliamo dare, a beneficio del diritto all'informazione del telespettatore? Oppure bisogna trattare il suddetto spettatore-cittadino solo come un minorato utile per fare audience o per drenare consenso, senza mai spiegargli veramente la strutturazione del mondo in cui vive e manipolandone le emozioni con qualche scandalo e un po' di gossip, necessari a indirizzarne la rabbia verso la casta e i potenti cattivoni, spreconi, ladri, egoisti e soprattutto "massoni"?
Mi pare che, se c'è una cosa che ha distinto "La Gabbia", finora, dalle altre (mediamente pessime) trasmissioni dell'etere italico, sia proprio una intenzionalità nuova nello spiegare dal di dentro e oltre i veli le dinamiche del potere, per di più offrendo alla pubblica opinione un sano contraddittorio tra posizioni diverse, come dovrebbe fare (e non fa) ogni seria trasmissione di approfondimento politico-sociale ed economico.
Io, nell'intervista a voi concessa, in più passaggi ho tentato di offrire alcune battute non tanto sul fatto che oggi, nel XXI secolo, nel Mondo e in Europa sussistano sia ambienti latomistici "democratici, libertari e progressisti" che circuiti massonici neo-aristocratici, elitari, illiberali, conservatori, reazionari e anti-democratici", quanto sulla epocale circostanza storica che, a partire da circa 40 anni fa, mentre per secoli la Massoneria è stata maggioritariamente progressista ed ha letteralmente inventato e imposto le democrazie parlamentari e liberali, oltre che le istanze di uguaglianza e giustizia sociale del sindacalismo e del socialismo riformista e democratico, si è andata gradualmente costruendo un'egemonia globale dei massoni reazionari. Questi ultimi sono gli artefici degli attuali disastri planetari prodotti da un cattivo svolgimento della globalizzazione (in sé una cosa buona, se oltre alle merci e ai capitali fossero globalizzati anche i diritti civili, politici ed economici conquistati nelle democrazie occidentali prima dell'involuzione tecnocratica ed oligarchica in corso); questi ultimi - i massoni reazionari - sono gli artefici di una governance politico-economica dell'Europa tragicamente anti-democratica e anti-popolare.
A me preme che questa divaricazione, questo conflitto epocale tra massoni progressisti e confratelli reazionari - nella consapevolezza che fino ai primi anni '70 del XX secolo la Libera Muratoria nel suo complesso aveva svolto una secolare e fondamentale Grande Opera di costruzione delle società contemporanee libere, laiche e democratiche, animate da sentimenti di egualitarismo e giustizia sociale, emerga dal servizio che voi metterete in onda.
Così come mi preme sottolineare l'opposta interpretazione che i massoni elitari e neo-aristocratici, rispetto ai confratelli progressisti, danno del trinomio Libertà-Fratellanza-Ugualianza.
Per spiegare questa fondamentale divergenza ermeneutica, cito dall'intervista che ho concesso qualche tempo fa a Ferruccio Pinotti, inserita poi nel volume Giacomo Galeazzi, Ferruccio Pinotti, Vaticano Massone, Piemme, Milano 2013 (l'intervista occupa un intero capitolo, il 15°, e le pagine da 281 a 306, mentre il passaggio che cito è alle pp. 284-285:
"Magaldi entra nel tema del rapporto tra Vaticano e massoneria invitando a una distinzione utile per entrambe le realtà: 'Cosi come nella storia della cattolicità si registra la presenza di personalità illuminate e progressiste [...], analogamente nella tradizione massonica sussistono due polarità fondamentali.' Magaldi le individua così: 'Da una parte abbiamo i liberi muratori progressisti (moderati o radicali), individui che hanno sempre inteso irradiare fuori dalle Logge, a beneficio di tutti gli esseri umani, i valori che discendono dal trinomio libertà, uguaglianza, fratellanza. Sul versante opposto, troviamo i massoni elitari e tradizionalisti, amanti delle gerarchie e convinti di essere, per diritto iniziatico di fratellanza, più liberi e uguali dei profani, di coloro che non siano passati attraverso un percorso esoterico fra le colonne che delimitano la porta dei templi. Costoro presumono di avere il diritto-dovere di governare le masse con modalità oligarchiche e tecnocratiche, manipolando senza scrupoli, se occorre, organi mediatici e opinione pubblica. In posizione intermedia fra questi due orientamenti, vissuti comunque in modo profondo sul piano ideologico e spirituale, si colloca la palude dei carrieristi, degli opportunisti e degli affaristi. Costoro non hanno convincimenti filosofici troppo pronunciati, sono disinteressati alle grandi e originali questioni sapienziali che rappresentano parte cospicua del patrimonio costitutivo della libera muratoria e, in nome del proprio interesse contingente, sono disposti indifferentemente ad allearsi tanto con i fratelli progressisti quanto con quelli conservatori e reazionari'"
Per quel che riguarda questi importanti contenuti critici ed interpretativi del significato storico della Massoneria, palesemente assenti del tutto dal montaggio attuale dell'intervista, mi limito ad affidarmi alla coscienza professionale e civica tua, Filippo, degli autori (NDR: Sergio Bertolini e Giuseppe Ciulla) e di Gianluigi Paragone, affinché, o recuperando passaggi sintetici importanti di quanto è stato registrato a suo tempo, oppure tramite inserzioni da studio di altro tipo, o in qualunque altro modo sia televisivamente efficace, essi possano essere inseriti per informare correttamente il telespettatore-cittadino e l'opinione pubblica di cosa si stia parlando quando si evocano la Massoneria e i massoni.
Altrettanto pragmaticamente, mi permetto di suggerire un diverso "speech" iniziale di presentazione, nell'incipit dell'intervista, che integri e renda più adeguato il senso di tutto ciò che segue.
Tu, Filippo, potresti dire (oppure lo potrebbe dire lo stesso Gianluigi Paragone da studio, lanciando il servizio):
"Questo signore è Gioele Magaldi, Gran Maestro del Grande Oriente Democratico, un movimento massonico che intende ri-organizzare i circuiti progressisti della Libera Muratoria euro-atlantica e planetaria, in funzione di contrasto a quella che lui definisce 'Massoneria reazionaria'. Per comprendere meglio il senso di ciò che dirà, consigliamo di andare sul sito ufficiale di GOD, www.grandeoriente-democratico.com e di leggere l’intervista concessa per il libro di Ferruccio Pinotti e Giacomo Galeazzi, Vaticano Massone. Di imminente pubblicazione è un libro dello stesso Magaldi, edito da Chiarelettere e intitolato Massoni. Società a responsabilità illimitata. Il Gran Maestro Magaldi rivendica la funzione progressista della Massoneria dalla fine del '600 fino agli anni '70 del Novecento. I massoni progressisti- secondo Magaldi - avrebbero determinato le grandi rivoluzioni scientifiche e politiche che hanno condotto alla società contemporanea aperta, laica, democratica, libertaria e fondata su istituzioni parlamentari e sovranità del popolo. Viceversa, i massoni reazionari sognano di arrestare lo sviluppo democratico e di costituirsi come nuova aristocrazia dello spirito e della finanza in grado di governare il mondo globalizzato in termini tecnocratici ed elitari."
Ecco. Quello che avevo da dire l'ho detto.
Adesso a voi la palla, con l'ultima raccomandazione di non espungere dal montaggio della mia intervista i riferimenti precisi a Mario Draghi, a Enrico Letta e a Matteo Renzi, così come, sul versante dei massoni progressisti contemporanei che in qualche modo stanno cercando di arginare lo strapotere dalla Massoneria reazionaria, i riferimenti a Paul Krugman (premio nobel 2008), Joseph Stiglitz (premio nobel 2001), Amartya Sen (premio nobel 1998), Janet Yellen (nuova presidentessa della FED statunitense).
E sarebbe prezioso e utile inserire anche quel passaggio in cui, proprio sul versante della visione economica della società, cito i nomi dei massoni reazionari ed elitari Friedrich von Hayek e Milton Friedman (ancorché sedicenti liberali e libertari) in contrapposizione alla figura del massone progressista John Maynard Keynes, il grande rimosso dal dibattito politico-economico attuale, sia in Italia che in tutta l'area euro-atlantica.
Ebbene, i massoni von Hayek e Friedman, al pari dei loro epigoni fraterni attuali, "finti liberali", hanno sempre odiato l'autentico liberale (appartenuto al Liberal Party britannico) John Maynard Keynes.
Buon lavoro e cari saluti.
Gioele Magaldi”
A cura della Redazione di Grande Oriente Democratico (www.grandeoriente-democratico.com)
[ Articolo del 12-15 gennaio 2014 ]