Commento alla Relazione Morale del 2010, da parte del Fratello S.B.
Pubblichiamo integralmente, qui di seguito, il Commento alla Relazione Morale 2010 del Fratello che ha voluto firmarsi con le sole iniziali S.B. Come facilmente si potrà constatare leggendo questo contributo, esso solo parzialmente rispecchia le stesse idee che animano il Gruppo di “Grande Oriente Democratico”. Anzi, in più di un ‘punto’, le argomentazioni del Fratello S.B. sembrano ricollegarsi a quella Weltanschauung ‘tradizionalista’ che Noi lealmente contestiamo, ritenendola oltre che anacronistica e discutibile di per sé, anche responsabile dei recenti successi elettorali della Retorica ‘raffiana’. Quest’ultima, infatti, ha sempre avuto buon gioco nel presentarsi come una ‘proposta massonica’ moderna e ‘primaverile’, proprio a partire dal confronto con istanze iper-tradizionaliste e ‘reazionarie’, fatte proprie da accigliati e ‘autunnali’ custodi di presunte meraviglie iniziatiche, che avrebbero caratterizzato nel “Buon Tempo Antico” (ma quale? ma quando?) la vita tutt’intera del Grande Oriente d’Italia.
D’altronde, come non concordare con il Fratello S.B. nel suo richiamo più che ragionato e opportuno ad alcuni principi e ad alcuni ideali, irrinunciabili per un’Istituzione che si vuole non solo impegnata civilmente e socialmente, ma anche in grado di favorire il perfezionamento spirituale dei suoi aderenti?
E come non concordare con certi suoi passaggi ironici, in cui a venire chiamata “sul banco degli imputati” è una certa sorprendente incoerenza di certi Fratelli Soloni, che predicano ad altri quello che dovrebbero raccomandare a se stessi?
In ogni caso, fedeli all’insegnamento di un grande intellettuale laico italiano, Guido Calogero, poiché la vera Libertà (di pensiero, critica, espressione, etc.) che dobbiamo proteggere e garantire è quella “degli Altri”, prima ancora della “nostra”, offriamo al Fratello S.B. la possibilità di essere letto sul nostro Sito, pur non condividendo diversi aspetti della sua impostazione critica.
I Curatori del Sito.
Commento alla Relazione Morale del 2010, da parte del Fratello S.B.
Con grande interesse ho letto quanto il Fr. Grande Oratore ha voluto trasmettere nella Relazione Morale. Non nego che, fin dalle prime parole, forse per preconcetto o legittimo sospetto, ho ravvisato un orientamento che, alla fine, si è manifestato con quanto le prime indicazioni avevano “palesato”. Una relazione “previamente esaminata” e quindi approvata dalla Gran Giunta. Come giustamente scrive è dovere, per il Grande Oratore, stilare il bilancio critico svolto all’interno dell’Istituzione. E’ tenuto, come sostiene, a evidenziare la Moralità e la correttezza comportamentale. Non posso esimermi dall’approvare quanto dichiarato poiché il riferimento ai Principi Massonici è inalienabile e conseguentemente condivisibile. Se mai eventi negativi hanno: “… offuscata dai pregiudizi dalle calunnie e talvolta anche dalla congiura del silenzio perpetrata contro di noi dai nostri nemici storici, ossia dai seguaci d’integralismi e di totalitarismi …” l’immagine dell’Istituzione, abbisogna scavare nelle singole responsabilità che non appartengono alla “massa” ma chiaramente a chi, nell’arco di un decennio, ha governato secondo il proprio indirizzo e interesse la Comunione. E’ facile attribuire responsabilità, o ancor peggio colpe, a quanti hanno lottato per ristabilire e consolidare quell’ordine tanto desiderato che, negli ultimi anni, è venuto a mancare. Spesso si è evidenziata la facilità con cui soggetti profani bussavano alle porte del Tempio, spalancato a chiunque chiedesse di entrare. Oggi si accusa di profanità l’Istituzione quando a rappresentarla era proprio chi, ancor oggi, siede sul massimo scranno. Che non sia proprio quella “chiarezza” aperta alla profanità e alle iene ad aver prodotto quanto oggi assistiamo? Una trasparenza voluta che ha incrementato quel flusso di profanità, oggi presente nelle Officine, a danno della Tradizione e dello studio esoterico “… orientato a riempire spazi scenografici e a non essere strumento di auto/riflessione ...”.
Non posso non fare un’ulteriore riflessione sulla felice consuetudine di ricevere messaggi da parte delle Autorità Statali e la loro partecipazione agli innumerevoli convegni che, a mio avviso, servono esclusivamente a produrre una conoscenza pseudo politica dell’Istituzione rispondente più che mai a un movimento d’opinione. Non c’è comunque da meravigliarsi considerati i riconoscimenti americani che, come sappiamo, s’identificano con tali sistemi a danno di quel ormai famoso percorso esoterico di cui si sono perse le tracce. Del resto qualcuno ha detto: l’esoterismo è ormai superato … quindi è terminato, morto e sepolto, il piacere di riunirsi nelle Logge dove, nel silenzio delle meditazioni, si parlava di Giordano Bruno e si filosofava per educare l’uomo massone alla crescita individuale. Non è più una scuola di pensiero, come sempre acclamata, ma una corrente espansionistica di potere il cui scopo è, a mio avviso, di puro interesse “materiale” (… pertanto le azioni di marketing sono senza dubbio necessarie). Oggi, con tale inappropriata relazione, che vuole offuscare un passato “tormentato” da iniquità causate da provvedimenti molto discutibili; da atteggiamenti animosi, da una giustizia massonica comodante per alcuni e refrattaria per altri; si vuole far ricadere le responsabilità su chi ha speso il coraggio e la dignità a difesa di quei Landmark che di confine hanno assunto il limite imposto da chi ha stabilito la propria autorità … purtroppo condivisa da chi ha perduto, o forse mai avuto, l’orgoglio dell’appartenenza.
Un altro sintomatico passaggio della relazione: … l'immagine non dovrebbe essere il vuoto simulacro d’irrealistiche aspirazioni o di abili inganni ma la fedele icona della realtà …”. Una realtà orientata a occultare il feticcio dell’ipocrisia che, ancora una volta, tende a far ricadere le gravi incombenze sugli “eroi” dell’ultimo conflitto per dare legittimità a un risultato ottenuto con sistemi, oserei dire, … poco convenzionali? Bisogna che ogni Libero Muratore faccia quanto indicato, attraverso il buon esempio e comportamento ma, sorretto e accompagnato dall’Istituzione (sic!) … il suggerimento è facilmente comprensibile: fate i buoni Fratelli perché, vi osserviamo …
Sullo stato della Comunione nulla da eccepire. La trasparenza ha prodotto quel flusso sperato di non iniziati pronti a essere coinvolti nel turbine del “segreto” delle tecniche di mercato (marketing) comunque sempre accompagnato dall’occhio benevolo del GOI. Non sono come quelle “piccole” (io dico grandi) obbedienze che, meschine, vietano l’ingresso indiscriminato accontentandosi di pochi ma selezionati bussanti. Loro non hanno il senso della potenza oligarchica destinata a pochi eletti governatori/innovatori “… poiché sono le vecchie generazioni che manifestano maggiori difficoltà ad abbandonare un modello di Libera Muratoria non consono né alla nostra tradizione iniziatica né alla realtà storica attualmente esistente”. Credo di non aver capito nulla nei trascorsi anni muratori; non pensavo di dover abiurare le Costituzioni e la Tradizione per adeguarmi a un metodo di rinnovamento dei valori quali la Libertà, la Tolleranza, la Verità, l’Amore, la Fraternità, l’Onore, il Rispetto … perché, credetemi, non sapevo che questi si potessero ricostituire secondo lo spazio temporale del momento. Mi chiedo dunque, nell’istante in cui l’Esoterismo è superato e questi Valori “riformati” di cosa, di fatto, deve occuparsi la Massoneria? Di quale crescita iniziatica parliamo! Se, come sostiene: La Libera Muratoria non può essere né la camera di compensazione delle frustrazioni profane e neppure un campo di futili contese di natura condominiale; la Libera Muratoria è una scuola di perfezionamento individuale finalizzato al bene dell'Umanità; di questa nostra caratteristica non possiamo mai smarrirne la memoria a pena di negare la nostra stessa natura … trovo in tale affermazione un’enorme contraddizione poiché afferma tutto il contrario di tutto quanto prima sostenuto.
Sono esterrefatto dell’audacia con cui si esprimono certi concetti: “Per questo motivo e necessario stigmatizzare negativamente quei comportamenti che, nascendo da uno smisurato narcisismo personale, pongono il proprio io in posizione assoluta e tentano d’imporre il proprio modo di vedere come I'unico corretto”. Un Fratello che ha seguito con attenta “passione” l’avvicendarsi delle circostanze dovrebbe sentirsi amareggiato di quanto affermato. Si esprimono affermazioni che rispecchiano in toto il comportamento di chi ha stravolto la Costituzione e il Regolamento dell’Ordine e che, con semplicità, continua a elargire grembiuli e riconoscimenti ai propri fautori … quando, ripete: nell'Istituzione, in genere, sono servizi prestati alla comunità e non orpelli, gerarchie o privilegi da esibire, se non anche da ostentare: esibizioni e ostentazioni si configurano come veri e propri abusi delle funzioni ricoperte. Riflettendo in serenità devo convenire delle giustezze scritte se fatte in un contesto “regolare” ma, nel caso, di quale correttezza parliamo? Certamente non sono stati i Fratelli a inasprire gli animi, non certamente i “talebani”; così definiti coloro che si sono contrapposti alla terza designazione, nella correttezza morale legata all’antica Tradizione. E’ vero, sono comportamenti riprovevoli se misurati nella normalità del prosieguo massonico così come recitano gli articoli della Costituzione, di cui intelligentemente fa buon uso, ma, se oltre la metà dei Fratelli non ha ritenuto esprimere la propria preferenza a una ricandidatura come si può affermare che poche pietre grezze non possono rovinare quanto già levigato? Le pietre grezze, vorrei ricordare, sono state percentualmente ben oltre la metà dell’intera maestranza.
Assistiamo e riceviamo le buone parole da “ mamma Oratore” che si prodiga nel dare buoni consigli citando gli articoli della Costituzione. Ci invita a essere cauti nella scelta dei profani (se ne accorge ora), sull’aumento di salario, sulla rivalutazione della C.d.M., inorgogliendosi dei continui convegni, tavole rotonde, incontri pubblici e privati dimenticandosi dello stato d’abbandono in cui hanno vissuto finora le singole Logge. Non è più un’associazione dedita alla beneficenza e alla cura del prossimo impegnando le risorse in tale tipo di attività ma, tolto lo spauracchio di qualche misera iniziativa, diventa, di fatto, una S.p.a... Ma, ATTENZIONE: … la Libera Muratoria non può divenire un’organizzazione profana. Essa è e deve restare un’istituzione Tradizionale Iniziatica per il perfezionamento dell'essere umano. Ciò però, presuppone anche che i Fratelli vivano in questo spirito e conseguentemente non scambino i gradi per carriere i grembiuli per onorificenze e le norme per strumenti di prevaricazione. La Libera Muratoria si alimenta di ideali e di spirito di servizio fraterno. Credo do non aver nulla da aggiungere se non lo stato d’animo che, con sofferenza, prelude alla fine ingloriosa di una grande Istituzione. Fortunatamente i coraggiosi, i veri “eroi” hanno compreso per tempo il fine e la fine del Grande Oriente facendo proprie le Antiche Tradizioni che tali rimarranno per coloro che ancora credono negli immutabili Valori … che non possono essere modificati o adeguati a regole opportunistiche ma, nell’essenza, sono e rimangono pietre miliari cui i VERI LIBERI MURATORI faranno sempre riferimento. Come ultima annotazione non si può non rimarcare l’assiduo e costante riferimento alla Magistratura profana che, come spina nel fianco, logora la serenità dei responsabili. L’invito a comportamenti non litigiosi, alle contese, alla difesa dell’immagine pubblica risuona come chiaro “ultimatum” riversando, per l’ennesima volta, ogni rivendicazione su quanti hanno anteposto il dissenso all’attuale governo poiché, rivoltando le carte, questi ultimi (per come riesco a intuire) sono divenuti i principali responsabili della decadenza morale dell’Istituzione subendo il preavviso dell’imminente provvedimento che colpirà indiscriminatamente gli autori dell’eventuale misfatto.
Cari Fratelli: le campane suonano segnando il VOSTRO fato … nell’allegato, dopo le varie citazioni sui metodi e comportamenti, sulla Promessa e sulla Tradizione, sugli Antichi Doveri a titolo di promemoria, sull’invito alla Concordia e Tolleranza citando la GIUSTIZIA MASS., finora trattata secondo un certo indirizzo (i casi sono innumerevoli e a volte strepitosi), conclude: I Liberi Muratori … si sono impegnati a rispettare sia l'ordinamento giuridico … sia le sue istituzioni giurisdizionali sia … le delibere delle medesime, rinunziando ad adire I'autorità giudiziaria civile per controversie massoniche. … In conseguenza di quanto sopra descritto, pare opportuno ribadire con forza che il ricorso da parte dei Liberi Muratori, in controversie di materia massonica, alla giustizia profana costituisce grave colpa massonica, a prescindere dall'esito giudiziario … Non v’è altro da aggiungere: AUGURI Fr:. S. B.
Ho avuto modo di riflettere ancora sebbene, a volte, sia l’intuizione a stabilirne la guida dando le indicazioni necessarie alla percezione e al consolidamento delle proprie certezze. Tutti gli eventi accaduti nell’ultimo biennio a iniziare da quelle perplessità che dalla terzultima Gran Loggia non incoraggiavano all’entusiasmo, costatando il silenzio che opponeva il G.M. in carica davanti alle incalzanti domande se avesse preferito la semplice rinuncia alla ri/candidatura, che fin da allora produceva enormi interrogativi. Questo comportamento, oggi possiamo affermarlo, alimentava la certezza che ciò non si sarebbe mai verificato. Non possiamo disconoscere che, per giungere a tanto, i segnali della sua riproposizione erano da qualche tempo percepibili. Tutto si è verificato lasciando parzialmente “increduli” i Fratelli che fino all’ultimo avevano sperato nel loro errore di giudizio. Ricordo ancora l’invito alla riflessione dell’Ill.mo e Ven.mo G.M. V. Gaito che con accoramento lo invitava alla rinuncia … “sa bene, carissimi Fratelli, che non può avanzare la terza candidatura …“ mentre un ampio plauso si levava dalla grande assemblea a rimarcare la volontà maggioritaria di quanto prevedeva l’art. 30 del Reg.. Quelle erano parole che “marchiavano” il destino del GOI ma, il G.M. in carica si è “guadagnato” al fine la vittoria. A quale prezzo? Come si può spiegare un tale comportamento? Per quale fine? Domande che hanno trovato sì una risposta ma tenute a freno da emendamenti non appropriati e velate … . La Relazione Morale del G. Oratore ne marca i limiti; coadiuvata da quella del Consiglio dell’Ordine e ornata dalla Relazione del G. Segretario. Tutto con un sincronismo che non lascia ben sperare. Un puzzle dove ogni azione combacia perfettamente. Ancor oggi, comunicando con alcuni Fratelli, si parla di: “Resistere, lottare …” cosa? Sembra un ritorno agli anni bui del fascismo. Sono anni che combatto una guerra non necessaria. Non è quello che mi prefiggevo! Ho continuamente agognato di essere un Fratello tra Fratelli, nel rispetto delle Costituzioni e del Regolamento. Ho sempre desiderato far parte di una grande famiglia dove la Lealtà, il Rispetto, l’Amore, la Fraternità, il Libero pensiero fossero la forza motrice per instaurare l’esempio della Dignità e dell’Onore. Nulla di tutto questo; grande è la delusione per quanti hanno condiviso le intenzioni di chi oggi governa e il cui scopo, ripeto, è volto alla materialità finalmente evidenziata nella Relazione Morale. Non si potrà dire, da oggi in poi, che non si era a conoscenza poiché l’indirizzo futuro è stato ormai decretato. Si è stabilito l’ordine che dovrà regnare nelle Officine secondo un’autorità resa efficace dalle azioni “ferree” che si accavallano giornalmente (vedi il Coll. dei MM.VV. del Lazio) nei metodi e nel comportamento. Il “fumo” sulla regolarità, che viene da una sola direzione, tranquillizza gli animi dei Fratelli che ciecamente non intendono aprire gli occhi; addirittura, per magnanimità, si invitano i fuoriusciti a rientrare tra le fila della Grande Madre concedendo loro il “perdono”.
Dice bene quando parla di: … bilancio critico delle attività svolte sconfessando quanto in precedenza detto: “Le doverosità statutarie e rituali rischiano … di perdere la loro dimensione e rilevanza originaria, per trasformarsi in meri adempimenti routinari, privi di quella dimensione creativa, costruttiva, propositiva …”. Quello che da una maggiore analisi risalta, è l’omessa volontà di attribuirsi le responsabilità per riversare i problemi, scaturiti dall’ultima elezione, sulle spalle dei Fratelli e cercare, in tal modo, di scrollarsi di dosso ogni complicazione.
L’immagine esterna della Libera Muratoria
Cari Fratelli, che con forza vi siete opposti a tale forma di governo, fate mea culpa … siete stati classificati, come Fratelli rimasti pietra grezza, alla stregua di: … seguaci d’integralismi e di totalitarismi politici, religiosi e filosofici … coronati da … insipienza, ignoranza, invidia, calunnia e disprezzo. Mi chiedo, con onestà intellettuale, come si può alzare il tono delle parole, ponendosi oltretutto dalla parte dei giusti. La chiarezza tanto decantata racchiude in sé scopi ben diversi. Si riesce a percepire, dalle indicazioni che assumono il significato del “grande affare”, il desiderio di costruire un’immagine pubblica non rispondente alla particolarità della Massoneria facendogli rivestire un ruolo estemporaneo, giusta causa per chi intende l’Istituzione come il raccoglitore di consensi materiali da impegnare in operazioni il cui frutto sarà di esclusivo godimento. Così com’è finzione quando si sostiene che: … le comunioni massoniche estere (non specifica quali) guardano alla nostra realtà con rispetto e ammirazione. Perché non rivolge la domanda alla UGLE e alle Grandi Logge che a essa fanno riferimento? Dopo un anno di “governo”, a mio avviso illegittimo, facendo leva sul tempo; cercando di attenuare gli umori; usando parole di conforto ma vestendosi d’autorità, “iniettano” il seme insidioso della dimenticanza che, come sempre accade, attenua lo spirito combattivo facendo della remissione l’arma della vittoria. Potrei far leva sulla Dignità, sull’Amor proprio, sull’Onore ma, sono certo, non produrrà alcun effetto. I Fratelli stanchi accetteranno passivamente senza ribadire e, così facendo, consegneranno ad vitam il seguito della Comunione a chi, fin da ora, programma il decennio avvenire. Sarà, nel futuro, il continuo della trasparenza e della nuova primavera, che non avrà fine, poiché nessuno sarà in grado di proseguire l’attività pianificata “costringendo” il G.M. pro tempore a ri/ri/ri/ri/candidarsi.
Leggendo l’enfasi con cui si esalta la partecipazione delle Istituzioni Pubbliche; i messaggi delle Autorità dello Stato e la partecipazione costante di politici e amministratori, chiedo: se lo scopo della Massoneria è di indurre lo Spirito verso il conseguimento della Luce, per poter poi applicare il suo completamento conoscitivo nella materialità umana col fine di migliorarla, a cosa servono questi “riconoscimenti” dello Stato? Quale contributo ESOTERICO portano queste esaltanti manifestazioni pubbliche? Quale linguaggio “mistico” sconosciuto ai Massoni si parla in questi convegni? Perché, salvo errori, la Massoneria parla il linguaggio esoterico … o mi sbaglio? Siamo degli Iniziati o soci fittizi di una congrega affaristica? Non è il Sancta Sanctorum quel luogo sacro ai Massoni dove solo in esso si leviga la pietra grezza per costruire la Cattedrale del proprio Tempio interiore? E, se quello è il “recinto” in cui ci ritroviamo per filosofare che senso ha la continuità metodica di congressi, dibattiti, convegni … etc. all’esterno della Loggia? La scuola di pensiero appartiene ai Massoni o alla comunità generalizzata? Siamo un’elite o dobbiamo confonderci con l’insieme della profanità? Noi, caro Fr. Oratore, porteremo sempre il buon esempio nella società, con le azioni e i comportamenti che la Massoneria insegna, se questi sono educati nei Templi della spiritualità non certamente nel caos della materialità. Mi duole ricordarlo ma, dobbiamo insegnare a noi stessi prima di poter spargere il grano della fertilità e dell’abbondanza. Noi siamo ciò che siamo e a nessuno abbiamo nulla da dimostrare se non quel comportamento che induce alla saggezza e alla tolleranza. Un ulteriore appunto sull’illusione di una crescita che è solo numerica; dovuta a quell’apertura indiscriminata di cui si fa menzione e di cui tutti siamo convinti. Falsa è quindi l’analisi che allude all’incremento, sostanzialmente infondato, perché non confacente allo spirito massonico. Non si può acclamare tale andamento e nello stesso tempo riconoscere l’anomalia del caso. Una crescita generalizzata dovuta alla “politica trasparente” che ha permesso alla “nutrita curiosità” di penetrare i “segreti” della nostra Istituzione. E’, come gettare … perle ai porci.
Dice bene il G.O. quando sostiene che: La Libera Muratoria non può essere né la camera di compensazione delle frustrazioni profane … è una scuola di perfezionamento individuale finalizzato al bene delI'Umanità; di questa nostra caratteristica non possiamo mai smarrirne la memoria a pena di negare la nostra stessa natura.
L’interesse, per come dice, nasce dall’esigenza di associazionismo ma, a mio parere, coniugato alla “bizzarria”, non certamente al trasporto iniziatico; … un ambiente sempre più favorevole a una crescita di massa; un modo per ostentare gli orpelli, i privilegi e gerarchie, così intelligentemente rilevate, ma stranamente elargite con elastica facilità. Ma, andiamo al punto! Tutta la tiritera per giungere alfine all’argomento che ha prodotto lacerazioni e continuerà a produrne se non si accoglieranno le “istruzioni” impartite. Cari Fratelli, la cattiva abitudine di esternare i problemi interni all’Istituzione deve indurci a riflettere e a porci delle domande. L’istintivo comportamento crea gravi danni all’immagine della Comunione facendoci classificare, nel mondo profano, come litigiosi (Fratelli coltelli) e insensati costringendoci, spesso, a tracimare nel giudizio della Magistratura profana. Su questo punto ogni condivisione è lecita, infatti, dovremmo essere l’esempio della correttezza e generosità; per tale motivo ci siamo sempre classificati, condividendo il pensiero, come l’elite della società.
Quest’ultima è l’ennesima contraddizione nel momento in cui, orgogliosamente, si enumerano le quantità a scapito della qualità. Ma, chi era il G.M. in carica negli ultimi dieci anni? Possibile che non si sia accorto della profanità che ostinatamente avanzava le nostre fila?. Altro rilevante e determinato interrogativo il compendio d’inesattezze e incertezze che lasciano spazio a discussioni mirate il cui fine possiamo intravederlo nella chiara intenzione di modificare in gran parte (se non in toto) il Regolamento: … Riguardo, poi, alla nostra organizzazione costituzionale interna … abbiano ormai reso evidente la necessità di un’organica e completa riscrittura della nostra Costituzione e dei nostri Regolamenti. Ciò che si era previsto, in tempi non molto recenti, si sta terribilmente verificando andando a colmare quei dubbi che ancora perduravano negli scettici e speranzosi quindi, carissimi, evitate ogni forma di prevenzione rivolgendovi alla Magistratura profana per difendere i Vostri diritti ma, accettate sapientemente le indicazioni che giungono dalla Gran Giunta poiché non si possono screditare i “componenti il vertice” con azioni contrarie alla lealtà e all’Onore. Sappiate soffrire dignitosamente per evitare l’espulsione se non vi adeguerete alle norme che, quanto prima, saranno sicuramente irreprensibili e risolutive. Cedete a ogni impulso, che potrebbe rendere Onore alla vostra dignità, curvandovi diligentemente ai desideri dei Vostri superiori. Avrete salva l’immagine …. Sono stanco di continuare. TFA Fr:. S. B.