Il fallimento del Referendum e il Declino dell'autoritarismo
Pubblichiamo il seguente contributo, inviatoci da un Fratello che si firma icasticamente: “IL NEW DEAL” (Ndr)
IL DECLINO DELL’AUTORITARISMO
Il fallimento del Referendum
In un’ istituzione che (abdicando ai suoi principi costitutivi) pretende di praticare l’autoritarismo quale mezzo di controllo del sistema sembra sia iniziata una crisi lenta ma irreversibile.
Tutte le istituzioni secolari, e non manca in questo la nostra, perdono autorevolezza, spesso maschera di un autoritarismo strisciante, a causa del circuito informativo a livello globale.
O meglio, la tecnologia costringe tutte le istituzioni al confronto e al dialogo.
L’informatica la fa da padrona. Non è più possibile “gestire” questi consessi con i vecchi metodi. L’abitudine inveterata di alcuni vecchi massoni è sempre stata quella di gestire la Loggia non riunendo mai la Camera di Mezzo- se non per le votazioni già predeterminate- in modo tale da non far circolare le informazioni e così da controllare la situazione e difendere al meglio i propri piccoli interessi.
Basta osservare che, sul problema della casa romana, proprio le Logge contrarie non hanno riunito le Camere di Mezzo per paura che si aprisse un confronto.
Ma non è più bastato: l’informazione via internet circola ed il Venerabile rischia di essere “sbugiardato” tra i suoi Maestri. E’ già capitato. La cosa che però più stride per la nostra comunione è che noi non predichiamo l’oscurantismo ed il verticismo autoritario come altre (sedicenti) istituzioni massoniche, ma piuttosto il dialogo, il confronto, la tolleranza, l’amore fraterno. Quel velo di spessa ipocrisia che portava a predicare bene ma a razzolare male è caduto ed il processo sarà inarrestabile.
Nella stessa ottica “old fashion” si teneva assolutamente all’oscuro di tutto l’apprendista salvo, sperando di strumentalizzarne le volontà, convocarlo a votare su un referendum (aventi diritto circa 1900 votanti 277) le cui decisioni erano state già prese dalle Camere di mezzo.
E’ lampante la contraddizione. Qualcuno non capisce più se deve aprire al dialogo, al confronto o insistere nella pratica autoritaria. Pratica che anch’essa è vieppiù indebolita dalla informazione circolante e dal ricorso all’autorità giudiziaria “profana”. Allora, fuori di senno, si cerca di impedire il ricorso del cittadino massone al suo giudice naturale repubblicano. Ciò, con affermazioni frutto di un disperato tentativo di operare la conservazione di quel sistema che sta portando la Massoneria ad una crisi generale in tutto il mondo, sia sotto il profilo della consistenza quantitativa (tutte le massonerie perdono iscritti anche in Inghilterra), sia sotto quello delle caratteristiche qualitative. Il tutto per garantire pochi a danno di molti. Occorre aprirsi veramente, dialogare e confrontarsi se vogliamo che la nostra gloriosa Istituzione torni, sotto forma nuova e più moderna, agli antichi splendori.
Diversamente, la crisi continuerà inarrestabile e non è eliminando un fratello per via disciplinare (ammesso che ci si riesca) che si risolve la crisi in atto.
Chi non capirà questo sarà presto o tardi destinato alla sconfitta. Ma non già “dall’opposizione”, come qualcuno- “con eleganza iniziatica”- definisce il dissenso, bensì (in termini ancora più inesorabili) dalla Storia…
Il NEW DEAL