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Intervento  alla G.L. 2011  ( RL. Leonardo Da Vinci n.778- M.V. Raffaele Guarna-Assanti)
Ven.mo Gran Maestro e Ill.mo Gran Oratore, Fratelli Carissimi,
A) Riforma normativa

  1. La  proposta di riforma della costituzione e del regolamento NON appare condivisibile, nonostante gli emendamenti pervenuti ai Venerabili il 30Marzo alle ore 19, che impongono di rinviarne la trattazione per discuterli in camera di mezzo, in ogni loggia. Tuttavia, dall’esame complessivo emerge un  impianto sanzionatorio, eccessivamente repressivo- in sostanza :- resta il cumulo delle pene, ovvero l’interdizione da cariche e la sospensione dall’attività massonica; - la sanzione pecuniaria, ancorché diminuita, è improponibile per qualsiasi ente non profit e maggiormente per una Comunione Iniziatica;- permane la recidiva con le pesanti sanzioni;- la gradazione delle pene è inconsistente sia nella formulazione sia per mancata tipizzazione delle violazioni;- il depennamento non impugnabile;- gli ostacoli per impedire il ricorso al Giudice ordinario-: Qualora approvata, questa riforma normativa avrebbe come sicuro effetto una resistenza generalizzata alle nuove iniziazioni, poiché si discosta dalla tradizione iniziatica e dalla costituzione massonica, più precisamente:- dall’art. 63 cost.mass. secondo cui la giustizia massonica deve essere ispirata ai sentimenti di fraternità ed equità; -dall’art.2 e dall’art. 4, i quali propugnano i legami d’amore tra i fratelli, tolleranza, rispetto di se e degli altri., libertà di coscienza e di pensiero; nonché la  scrupolosa osservanza alla costituzione italiana e alle leggi dello Stato, che prevedono il diritto di difesa di cui all’art. 24 della Costituzione italiana, che, in quanto diritto umano fondamentale e giusnaturalistico, non può non essere patrimonio irrinunciabile dell’universale pensiero massonico e che invece viene impedito dalla riforma proposta.
  2. Le norme che prevedono le sole sanzioni, senza prevedere i fatti e le condotte che costituiscono colpa massonica (tipizzazione delle condotte censurabili) sono illegittime. La proposta e il ns. ordinamento non definiscono la condotta sanzionabile. Dunque, paradossalmente, qualsiasi condotta potrebbe esserlo a discrezione di chi giudica, o meglio ad opinione di chi giudica, non essendo previsto alcun limite a tale discrezionalità. Il povero massone che svolge il ruolo di giudice non ha elementi normativi a cui fare riferimento e ovviamente può sbagliare. Per logica conseguenza, anche la scelta di ricorrere al giudice ordinario, diritto fondamentale dell’uomo, di valenza giusnaturalistica e costituzionalmente garantito, potrebbe dare origine al generico discredito dell’Ordine che costituisce colpa massonica.
  3. L’ipotizzata riforma non è nemmeno funzionale all’obiettivo di evitare i conflitti giudiziari, poiché è volta alla mera eliminazione degli effetti e non delle cause dei conflitti. Le sanzioni estremamente repressive (sia per gli Stati che per qualsiasi associazione o ente) non hanno mai risolto  i conflitti. Persino i contrasti definiti in seno alla giustizia sportiva finiscono inevitabilmente davanti al giudice ordinario e gli Stati hanno imparato a varare normative non repressive, bensì sociali, amministrative, di welfare od economiche atte ad eliminare le cause degli illeciti o della criminalità . Questo ci insegna la storia del diritto! Se le riforme repressive sono state ritenute inadeguate dagli Stati, a maggior ragione, lo sono per una Comunione Iniziatica, ispirata a criteri di fratellanza, armonia, giustizia, eguaglianza, nonché di tutela della libertà dei singoli e della sovranità delle logge ed infine di democrazia.

Per tutte queste ragioni, ritengo che debba essere disattesa  la proposta di riforma.
B) Relazione Morale
L’interessante  e condivisa relazione morale dell’ill.mo Grande Oratore merita invece  ampie riflessioni, specialmente nelle logge. In merito, osservo che il peso sociale  della ns. Istituzione non passa solo attraverso la comunicazione della ns. immagine, ben riorganizzata e strutturata sui media, ma anche e soprattutto attraverso l’eliminazione delle cause di conflitto e la non proposizione di riforme anomale. Il peso sociale lo si acquista, assumendo posizione - opportunamente diffusa a livello istituzionale- in ordine a temi concreti di attualità economica, sociale ,morale e politica, che afferiscono alla tutela della libertà e dignità dell’uomo. Solo attraverso una  sua piena attualizzazione nel contesto sociale, la Massoneria potrà essere una Luce nel mondo profano.
Parafrasando Christian Jacq invito ad appendere gli sterili conflitti e le proposte di riforma all’albero secco, poiché solo così questo potrà rinverdire.

                  Raffaele Guarna-Assanti

 

 

 

 

 

 

 

 

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