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Lettera Aperta n.6 (febbraio 2009) sulle Elezioni 2009 per il rinnovo della Giunta e della Gran Maestranza del GOI

 

 

A “Fratel Pasquino” (Newslettter) tramite: fratelpasquino@gmail.com
www.grandeoriente-libero.com  (tramite: admin@grandeoriente-libero.com )

Carissimi Fratelli di “Fratel Pasquino”, nel constatare che rimanete l’unica “voce” davvero libertaria e immune da censure, generosamente posta al servizio di un autentico dibattito critico sul presente e sul futuro del Grande Oriente d’Italia, vi invio questa mia Lettera Aperta n.6. Vi invio inoltre copia di alcune mails scambiate tra il sottoscritto e i Fratelli che gestiscono il sito “www.grandeoriente-libero.com
Da tali mails, purtroppo, si evince la censura preventiva cui è stata sottoposta da questi Fratelli la mia Lettera Aperta n.5, a loro espressamente inviata con richiesta di messa “on line”. Lettera che era stata inviata anche a Voi di “Fratel Pasquino”, che però l’avete pubblicata senza alcuna censura, in omaggio ad una genuina volontà di “cambiare radicalmente” i metodi comunicativi finora invalsi nel Grande Oriente e dintorni; metodi ispirati all’imperativo di: censurare, omettere, evitare qualunque dibattito o confronto critico, favorire piuttosto l’esaltazione di certi punti di vista e l’esecrazione o la pura negazione omertosa di altri.
Vi chiedo di allegare al prossimo bollettino telematico anche queste mails, favorendone perciò la lettura da parte di tutti i fratelli del Grande Oriente d’Italia, con il preciso scopo di sensibilizzare sull’intera “questione” l’opinione di tutti e di ciascuno. Da questi “scambi epistolari telematici” si evince, infatti, un dissidio (peraltro amichevole e fraterno, come è giusto che sia) tra due diverse impostazioni, irriducibili l’una all’altra: l’impostazione di chi crede nel valore dei “programmi ufficiali”, delle proposte progettuali chiare, nette, leali e aperte alla discussione comune; e l’impostazione di chi ritiene che, in fondo, i programmi non sono poi così importanti, che il dibattito critico-comparativo sugli alternativi progetti di governo del GOI sia un problema di secondaria importanza, che l’unica cosa davvero importante è continuare a sottolineare, come se fosse un “mantra orientale”, l’ “indegnità” del candidato Gustavo Raffi.

Carissimi Fratelli di “www.grandeoriente-libero.com”, pur confermando tutta la mia stima e considerazione per la preziosa opera informativa che avete sin qui svolto e pur dando per scontata (almeno fino a prova contraria) l’assoluta buona fede della vostra ‘impostazione’, sento il dovere di ribadire il mio totale dissenso rispetto all’ opzione omissiva e censoria che avete scelto di perseguire. Come certo ricorderete, il sottoscritto ha denunciato pubblicamente l’avvenuto “Golpe” del Fr. Gustavo Raffi, prima ancora che il vostro sito fosse messo on-line. Come certo ricorderete, il sottoscritto ha denunciato pubblicamente l’avvenuto Alto Tradimento e l’Attentato alla Costituzione del GOI da parte del Fr. Raffi e di alcuni suoi “complici”, ben prima che Voi stessi e altri Fratelli ne dessero testimonianza sul medesimo sito. Pertanto, se si tratta di recitare quel “mantra” di cui sopra, in relazione all’ illegittimità del candidato Raffi e all’ “indegnità” di un comportamento eversivo rispetto alla Costituzione massonica, così come sono stato uno dei primi a farlo, mi accompagnerò ancora volentieri a Voi e a chicchessia, per continuare ad intonarne la recitazione, fintanto che lo scopo apotropaico di tale “mantra” non abbia sortito effetti concreti…
Ciò che però costituisce motivo di gravissimo dissenso fra me (ed altri) e Voi (al di là della reciproca simpatia, stima e affetto fraterno) è il fatto che, a causa di questo impegno “monotematico” riguardo alla demolizione del “Golpismo” e di tutti i suoi “postulati e derivati”, si finisca per omettere e censurare qualsiasi dibattito critico sui fondamenti progettuali attraverso i quali “rigenerare” il Grande Oriente d’italia, dopo gli inevitabili guasti prodotti dal “Golpe”.
Senza questo dibattito critico chiaro, leale, fraterno e approfondito, cosa ci assicura che ad un vecchio ‘dispotismo’ non se ne sostituisca uno nuovo?
Cosa ci assicura che qualcun altro non sentirà l’ambizione di riuscire nel “Golpe” che fosse fallito al Fratello Gustavo Raffi? Cosa ci garantisce che “altri”, una volta al governo dell’Istituzione, non continueranno ad usare tavole d’accusa e processi massonici come una spietata Inquisizione latomistica, destinata ad eliminare oppositori, critici e liberi pensatori? Cosa ci fa sperare che il Grande Oriente d’Italia non continui ad essere così clamorosamente deficitario rispetto ai suoi obiettivi fondamentali: 1) formare come maestri massoni degli autentici iniziati (lavoro per il “perfezionamento spirituale” individuale e collettivo dei liberi muratori) 2) operare in modo incisivo e riconoscibile nella società civile, in termini concreti e non vuoti e retorici (lavoro per il Bene dell’Umanità e alla Gloria del G.A.D.U.)?
L’unica vera assicurazione potrebbe venirci da un’analisi adeguata delle riforme auspicabili per restituire Giustizia, Moralità ed Efficienza (sia esoterica che essoterica) a tutta la Comunione italiana. E questa analisi, al presente come nel futuro, non potrà venire che da un puntuale raffronto analitico dei programmi di coloro che si candidano a guidare il G.O.I. O bisogna votare secondo appartenenze “etnico-tribali”, in base a calcoli opportunistico-clientelari, oppure in nome  dell’intuizione soggettiva che il tale o tal’altro candidato sia una “persona per bene”? Siamo tutti fratelli massoni, dovremmo essere stati e continuare ad essere “liberi e di buoni costumi”, ergo siamo tutti, almeno sulla carta, “persone per bene”. Ma ciò non ci garantisce (ce lo testimoniano tanti esempi del passato e del presente) che tutti saremmo dei buoni Gran Maestri o membri di Giunta. Per scegliere un corpo dirigente, si deve comprendere adeguatamente a favore di quale progetto si sta votando; non basta solo tuonare contro ciò che si vuole eliminare dalla ‘vita’ dell’Istituzione. Senza analisi dei contenuti progettuali concreti e senza confronto pubblico fra i candidati, il Grande Oriente non sarà Libero né oggi né mai!
In ragione di tutto ciò, Carissimi Fratelli di www.grandeoriente-libero.com, torno a chiedervi ufficialmente di mettere “on-line” e di non censurare mai più eventuali contributi su queste elezioni 2009 che dovessero provenirvi da parte del sottoscritto o di altri fratelli, desiderosi soltanto di approfondire in modo pacato e ragionevole le scelte che siamo chiamati a fare per assicurare, nel prossimo quinquennio 2009-2014, un periodo dignitoso e costruttivo alla nostra Istituzione libero-muratoria.
Vi invito perciò a pubblicare sia la passata Lettera Aperta n.5, sia la presente Lettera Aperta n.6, e rinnovo questo invito pubblicamente (così come rendo pubblica la nostra “corrispondenza telematica”), proprio in omaggio a quei principi di trasparenza, lealtà e fratellanza sui quali, finora, io e Voi siamo sempre stati d’accordo.

Carissimi Fratelli Tutti del Grande Oriente d’Italia, nella precedente Lettera Aperta (la n.5, pubblicata in allegato a “Fratel Pasquino” n.33) ho scritto di diverse cose ma, soprattutto, ho intrapreso un “analisi critico-comparativa” dei programmi della Lista 1 (Giorgio Losano candidato Gran Maestro) e della Lista 2 (Natale Mario di Luca candidato G.M.). Ho già spiegato ampiamente perché non ho ritenuto di alcun interesse soffermarmi sul programma della Lista Catanese e ritengo tutt’al più un divertente passatempo umoristico (da effettuare altrove, non in questa sede) valutare le improponibili (e niente affatto credibili) ‘sbruffonate’ contenute nella Lista dell’illegittimo candidato Gustavo Raffi. Scopo di questa Lettera Aperta n.6 è proseguire in questo tentativo di comparazione fra i principali candidati (legittimi) alla guida del GOI per il quinquennio 2009-2014. E se nella Lettera n.5 l’analisi comparativa veniva svolta in relazione ad un unico ‘punto programmatico’ (di enorme rilevanza, però), cioè il “rapporto dell’Istituzione con il mondo profano”, in questa Lettera n.6 prenderò in considerazione i punti che riguardano “la Giustizia Massonica” (punto 7 del programma della Lista Losano; punto 10 del programma della Lista di Luca) e “la Libertà di espressione interna per i Fratelli” (punto 11 programma di Luca; Introduzione: “Perché ci candidiamo” e punti 6.2 e 6.3 della Lista Losano).
Prima di svolgere questa analisi critica, però, vorrei sottolineare che in queste stesse ore in cui scrivo (venerdì 13 febbraio) si sta svolgendo l’udienza presso la Commissione della Corte Centrale incaricata di accogliere o rigettare i ricorsi di Luca e Losano avverso la legittimità della candidatura della Lista Raffi a queste elezioni 2009 per il rinnovo della Giunta di governo del GOI.
Sperare che ci sia “almeno un giudice a Berlino o a Norimberga…” è cosa lecita.
Ma io non ci credo…Perciò sono certo che la Corte Centrale (fino a poco tempo fa presieduta dal fratello Antonio Perfetti, attuale complice del “Golpista” nella sua illegittima Lista) o posticipi ulteriormente la sua decisione sul “merito” della questione (rendendo il tutto più che mai grottesco!) oppure respinga i suddetti ricorsi. Con buona pace di tutti gli illusi e i “tromboni” che giudicano improprio per un massone ricorrere ai Tribunali della Repubblica democratica italiana, allorché la Giustizia massonica si riveli asservita e non indipendente e/o persecutoria.
D’altra parte, poiché il sottoscritto è assolutamente coerente e conseguente nelle sue iniziative, confermo che la scorsa settimana (insieme ad altri) ho provveduto a costituirmi con Atto di intervento ex ART. 23 Codice Civile. e ART. 105 C.Procedura Civile nella causa avverso la legittimità delle candidature dei signori Gustavo Raffi e Massimo Bianchi,
nonché a richiedere contestualmente un Ricorso Cautelare per ottenere in tempi rapidissimi la “sospensione” della delibera del 4/12/2008 della Commissione Elettorale Nazionale (C.E.N.) riguardo l’ammissibilità della Lista Raffi alle presenti elezioni GOI.
Auspichiamo che il Magistrato faccia in tempo a riconoscere quegli elementi di “estrema gravità e urgenza” che possano indurlo a intervenire prima del 1 marzo 2009 su questo punto.
In caso contrario, è bene che Tutti, proprio Tutti…sappiano che all’indomani dello stesso 1 marzo (termine dell’attuale competizione elettorale) ci sarà solo una ‘situazione’ per la quale il sottoscritto ed altri non riterranno necessario intervenire ancora presso i Tribunali dello Stato Democratico: e cioè l’ipotesi che al ballottaggio per il secondo turno vadano i candidati Giorgio Losano e Natale Mario di Luca.
In tutte le altre ipotesi, a tutela di quei tanti fratelli che altrimenti sarebbero truffati e raggirati a causa dell’alterazione della competizione elettorale conseguente alla presenza dell’Illegittima Lista Raffi, il sottoscritto e numerosissimi altri fratelli (che da tutta Italia scrivono che saranno lieti di sottoscrivere un simile Atto) provvederanno ad impugnare immediatamente, presso la Magistratura della Repubblica,l’esito di questa irregolare competizione per la Gran Maestranza.
E non temano, i soliti “tromboni”: chiederemo contestualmente ai Tribunali repubblicani l’indizione di nuove elezioni e la “decadenza ufficiale” dell’ex legittimo Gran Maestro (il cui mandato elettivo scade appunto a marzo 2009!), ottenendo che qualche altro organo collegiale del GOI “traghetti” l’Istituzione allo svolgimento delle nuove elezioni indette.
Tra l’altro, a proposito delle presenti elezioni (con termine fissato al 1 marzo 2009), c’è da registrare una “serie di voci inquietanti” relative al fatto che “taluni Grandi Collaboratori e Complici del “Golpista” avrebbero dichiarato di conoscere già l’esito della competizione elettorale”; con ciò – sempre secondo queste voci che circolano- intendendo dire che essi, pur di vincere da un punto di vista numerico e in barba alla legalità costituzionale, sarebbero già pronti e determinati a commettere dei brogli elettorali in sede di scrutinio e/o spedizione dei voti scrutinati.
Alla luce di tale eventualità- di cui personalmente non sono in grado di valutare l’attendibilità o meno, anche se, chi si mette sulla strada del “Golpe” è, per definizione, “capace di questo ed altro”…- raccomanderei a tutti gli scrutatori e a tutti i rappresentanti di Lista di vigilare attentamente sul corretto svolgimento dello scrutinio elettorale. Ciò, sebbene i margini per evitare “brogli”, con l’attuale sistema elettorale interno del GOI (ecco un’altra cosa da riformare urgentemente) non sono poi così ampi e sicuri.

Ma veniamo finalmente alla comparazione annunciata di alcuni punti programmatici delle Liste Losano e di Luca.
Nell’Introduzione (“Perché ci candidiamo”) al programma della Lista Losano, a pag. 3 viene detto: “Che cos’è la libertà, oggi patrimonio di gran parte dell’Umanità, se non l’elaborazione profana di concetti più profondi quali la liberazione dell’Uomo dai pregiudizi, dai vizi e dalle superstizioni? E ancora: l’uguaglianza fondata sul dialogo, la mancanza di pregiudizi, il rispetto di tutti e, alla fine, la tolleranza, non appartengono forse al nostro patrimonio ideale?
A pag.4 della medesima Introduzione: “Occorre, quindi, pensare, elaborare, confrontarci e progettare il futuro tra Fratelli eguali, eguali tra loro, a prescindere dai gradi, referenze, galloni od altro. Il sistema, così come voluto e praticato, impedisce momenti di elaborazione in comune. Non vi sono luoghi deputati a farlo, sebbene si parli tanto di dialogo, confronto e tolleranza. Anzi, chi tenta la strada del confronto rischia, come minimo, il discredito e l’ostracismo”.
A pag.15 del programma della Lista Losano, parlando del futuro ruolo di “Erasmo Notizie”: “dovrà essere la voce delle Logge e non solo delle Dignità. Dovrà, in altri termini, abbandonare l’attuale improponibile impostazione. Dovrà essere aperta al contributo dei Fratelli, con una ‘tribuna’ su notizie e temi esoterici e le “lettere al direttore”, così da costituire un elemento di trasparenza e di dialogo tra il vertice dell’Ordine e i Fratelli”
E ancora, pp.15-16: “Ora, tale situazione, anomala in un’istituzione iniziatica, nasce però dall’impossibilità di accesso ai canali istituzionali di comunicazione, dovuta alla paradossale situazione che vede, simultaneamente all’introduzione di un sistema di votazione democratico “a suffragio universale”, l’assenza di libera circolazione delle idee e la canalizzazione dell’informazione a senso unico (vedi Erasmo notizie). Sarebbe auspicabile che i responsabili della comunicazione interna si adoperassero a favorire il dialogo, invece che a reprimerlo. In futuro, ciò non dovrà accadere più. Dovrà essere garantita a tutti la possibilità di informazione e di comunicazione e, alle elezioni, dovranno essere stabilite pari condizioni di partenza tra candidati e garantita la trasparenza”.

Non c’è davvero nulla da eccepire: su questo punto la Lista Losano ha, a mio parere, effettuato un’analisi impeccabile della “tragica situazione attuale” del GOI, specie se rapportata al patrimonio ideologico tradizionale della Massoneria, da secoli scuola di libero pensiero, libertà di critica e di espressione, proprio in quanto la Libera Muratoria auspica costitutivamente una generale “Liberazione” dell’Uomo, sia sul piano esoterico che essoterico.  Ma, alla Lista Losano va anche ascritto il merito di aver indicato (sebbene in modo ancora troppo generico) le vie per risolvere questo scandaloso problema di “comunicazione interna” nella vita del Grande Oriente d’Italia.

Valutiamo, su questo stesso “punto”, le intenzioni progettuali della Lista di Luca.
Il Programma di Luca, a leggerne l’indice sembra davvero promettere bene. L’11 punto programmatico, infatti, è intitolato: “Garanzia della libertà d’espressione ai Fratelli”.
Purtroppo, la lettura delle poche righe (pag. 12 Programma di Luca) che ne costituiscono il contenuto, è tale da lasciare spazio a qualche delusione e perplessità.
Viene stigmatizzato “il pensiero unico che in questo momento controlla l’informazione interna” e si sostiene che occorre: “dare spazio a opinioni diverse”; si asserisce che: “La diversità costituisce una ricchezza e non se ne deve avere paura[…] Dobbiamo aiutare i Fratelli ad avere il coraggio delle proprie opinioni, nella certezza che per questo motivo nessuno incorrerà in sanzioni o punizioni. Il confronto delle idee è un arricchimento per tutti: indubbiamente è scomodo solo per chi non vuole ostacoli di fronte a sé ed ama procedere col piglio prepotente del padrone”.
E fin qui, nessun vero massone potrebbe non condividere in pieno questi sintetici proponimenti ‘libertari’. Ma quali sono i “concreti strumenti”, attraverso i quali il candidato di Luca si propone di conseguire tali sacrosanti proponimenti?
Ce lo dicono, altrettanto sinteticamente, le ultime 4 righe del punto 11 del suo Programma: “Metteremo a disposizione nel sito Internet del Grande Oriente d’Italia uno spazio riservato in cui tutti i Fratelli possano esprimere liberamente le proprie opinioni, con l’unico limite di rispettare le regole che presiedono ai comportamenti in Loggia”.
E qui, occorre dire, la delusione è grande, insieme a non poche perplessità.
Purtroppo, come vediamo anche in questi giorni di competizione elettorale interna, persino i siti internet che si propongono di rendere “Libero” il Grande Oriente, non esitano a censurare preventivamente qualunque lettera o contributo essi non ritengano utile e conforme ai propri fini, dichiarati o non dichiarati…
l giorno in cui i fratelli dovessero sperare di poter esercitare la propria “libertà di espressione” attraverso il sito Internet del Grande Oriente d’Italia, dopo aver eletto un nuovo Gran Maestro (in questo caso il fr. Natale di Luca) si troverebbero nelle stesse condizioni di dover soggiacere a censure preventive e possibili ostracismi, qualora i propri interventi non dovessero risultare graditi al nuovo “Padrone” del sito stesso (cioè al Gran Maestro in carica). Tanto più che già viene proclamato come limite alla “libertà di espressione”, quello “di rispettare le regole che presiedono ai comportamenti in Loggia”.
Ora, già mettere a confronto il peculiare e “barocco” dialogo rituale interno alla Loggia con uno strumento più “profano e diretto” come il “forum” o lo “scambio di mails” via internet lascia non pochi dubbi e ombre sulla presunta “libertà di espressione” che si sarà disposti a concedere…Ma, in più, vi è da considerare che non esiste affatto un’opinione generale condivisa su quali siano le “regole” che in Loggia “presiedono” alla “libertà di espressione”.
Il sottoscritto ed altri ritengono che, in omaggio agli artt. 4 (“Principi e finalità”), 9 (“I doveri dei Liberi Muratori”) della Costituzione del GOI e allo stesso “punto VIII” della Identità del Grande Oriente d’Italia (egualmente riportata nella Costituzione) ai massoni del Grande Oriente d’Italia vadano garantiti, nelle Logge e altrove, il diritto di espressione e di critica secondo i principi sanciti dalla Costituzione Italiana (articolo 21) e dalla Costituzione Europea (articolo II, commi 10 e 11 della Parte II: “Carta dei diritti fondamentali dell’Unione”). Per non parlare della Tradizione Libero-muratoria libertaria e democratica relativa al “libero pensiero” e di quella Iniziatica relativa alla “Libertà Spirituale” (da cui promanano tutte le altre libertà e che tuttavia è impossibile esercitare in mancanza della “Libertà Materiale”: così finalmente chiariamo perché esiste un nesso profondo tra i regimi liberal-democratici della “modernità” e la “moderna” possibilità di vivere e praticare l’esoterismo iniziatico senza dover essere bruciati sul rogo per eresia, dai poteri civili o ecclesiastici!)
Ci sono tuttavia alcuni Fratelli, fieramente “reazionari e tradizionalisti”, i quali sostengono che, nelle Logge, deve essere vietato il Dialogo, il Dibattito e qualsiasi forma di Diritto di Critica alle Guide stesse dell’Officina.
Tra questi Fratelli- non è un mistero per nessuno- possono essere citati l’Ill.mo Fr. Giuseppe Abramo (Loggia Monte Sion n.705 all’Or. di Roma) e il poco illustre e semi-sconosciuto ai più, Fr. Aniello Costanza (Loggia Monte Sion n.705 all’Or. di Roma, “braccio armato” del suddetto Fr. Abramo per ciò che attiene alla “repressione del dissenso”, alla “censura” e alle “tavole d’accusa” strumentali, solo ed elusivamente all’interno della medesima Officina, perché fuori, nella vita più ampia del GOI, il Fr. Costanza, “secondo taluni”, è ritenuto impresentabile e inadeguato per altri incarichi).
Ora, visto l’esito “inquisitoriale, dispotico ed autoritario” del “regime raffiano”, non è certo un caso che l’Ill.mo Fr. Giuseppe Abramo sia non solo il Gran Segretario del “Golpista”, ma ne sia anche il “raccoglitore di soldi” per questa competizione elettorale.
Così come non è un caso che il poco illustre e semi-sconosciuto Aniello Costanza sia rimasto fra i pochi, all’interno della Loggia Monte Sion, a dichiararsi pronto a votare il “Golpista”.
Per questi due fratelli, Abramo e Costanza, infatti, non deve essere garantita alcuna “libertà di espressione” ai Fratelli, né dentro né fuori dalle Logge: coerentemente, essi vedono nell’aspirante “Caudillo” Gustavo Raffi, “Golpista e Alto Traditore della Costituzione del GOI”, il proprio perfetto nume tutelare.
Ma, vista la diversità di opinioni relative ai “limiti” che la “libertà di espressione” deve trovare nelle “regole che presiedono ai comportamenti in Loggia” (Programma di Luca, pag.12), il candidato di Luca ha mancato di esplicitare, invece, quale opinione Egli abbia sposato e/o intenda sposare.
Ci auguriamo che Egli abbia idee diverse rispetto al Fratello Abramo (e al suo “fido” Costanza), ma in assenza di tale “esplicitazione”, la formulazione “diluchiana” su come conseguire “libertà di espressione” è francamente ambigua e deludente.
Se poi a questo sommiamo la considerazione che, nel programma diluchiano, manca l’indicazione di altri “luoghi” deputati “alla libera circolazione delle idee”, al “confronto critico”, all’espressione “coraggiosa delle proprie opinioni”, e l’unica chance per i Fratelli sarà quella di implorare di non essere censurati da parte dei Gestori del Sito Internet del GOI, dobbiamo concludere che su questo “punto” del Programma il candidato di Luca non risulta affatto convincente (al  contrario del programma della Lista Losano, pur con i limiti sopra accennati).

Valutiamo ora la questione della “Giustizia Massonica”.
Entrambi i programmi (‘losaniano’ e ‘diluchiano’) concordano sul fatto che occorra togliere l’impunità e l’ingiudicabilità al Gran Maestro in carica: mi sembra sacrosanto e doveroso, in una istituzione che fa proprio il valore dell’Uguaglianza, accanto alla Libertà e alla Fratellanza.
Dopodichè, se leggiamo le 11 righe (non una di più) del “punto 10” del Programma di luca “Revisione della struttura della Giustizia Massonica”, pp.11-12) vi troviamo davvero poco…
C’è un richiamo al “rafforzamento” del Giurì d’onore e una condivisibile condanna dell’utilizzo della tavola d’accusa “per ragioni spurie”; un egualmente giusto, ma vago proponimento di “restituire agli Organi di Giustizia un’autonomia reale, svincolata da maggioranze elettorali e da interferenze degli Organi centrali della Comunione”.
E poi? Tutto qui il programma ‘diluchiano’ per la “Revisione della struttura della Giustizia Massonica”?
Faccio un accorato appello ufficiale al candidato di Luca affinchè scriva un vero “programma di riforme per la Giustizia Massonica”. Che i “maestri votanti” possano conoscere, apprezzare, valutare.
Quello attuale non è nemmeno analizzabile, vista l’assenza totale di proposte, eccezion fatta per quei richiami generici citati sopra.

Il “punto 7” del Programma della Lista Losano, dedicato alla “Giustizia Massonica” (pag.17), esordisce purtroppo con alcune riflessioni piuttosto banali e tautologiche ( si dice che:  “In una Società Iniziatica parlare di ‘giustizia’ dovrebbe essere assolutamente eccezionale, ma siccome anche i Fratelli sono uomini e come tali possono incorrere in comportamenti scorretti, è comunque necessaria una qualche forma di ‘giustizia’, ma particolarmente snella e basata su giudizi di equità”. Grazie tante…Monsieur de La Palisse sarebbe estasiato per tali considerazioni!).
Si prosegue poi con un’affermazione bizzarra e francamente inesatta: si dice che la Giustizia Massonica “…così come è oggi strutturata assomiglia sempre più ai peggiori aspetti della giustizia profana, con formalismi inconcepibili per un’Istituzione come la nostra”. Eh, no! Un momento! Magari la Giustizia Massonica somigliasse davvero alla Giustizia Profana Contemporanea…Come è stato magistralmente rivendicato nell’Introduzione al Programma della Lista Losano (“Perché ci candidiamo”), la Massoneria, nei secoli, ha “regalato” al mondo profano una serie di “valori iniziatici” che, declinati nella società civile, sono divenuti “carne e sangue” della “modernità” laica, democratica, libertaria, tollerante, fondata sullo Stato di Diritto e anche, in ambito giuridico, sulla piena Garanzia dei Diritti dell’Imputato!
Ma l’attuale “Giustizia Massonica” quale viene disposta e praticata nel Grande Oriente d’Italia sembra piuttosto essere molto arretrata e anacronistica rispetto alle conquiste di “civiltà giuridica” che gli stessi liberi muratori hanno ispirato nella redazione dei Codici civili e penali della modernità liberal-democratica.
E ciò, non soltanto perché, contingentemente, l’attuale “regime raffiano” abbia trasformato molti tribunali massonici in tribunali dell’Inquisizione…
No! E’ bene aprire gli occhi da subito sulle “ambiguità”  e le “manchevolezze” che il nostro Regolamento mantiene, in termini di svolgimento del “processo massonico”.
E’ mai possibile che, a norma del Regolamento dell’Ordine (artt.170 e sgg.) lo stesso “giudice” che svolge la funzione inquirente (il “Relatore”), improvvisandosi quale “Pubblico Ministero” che porta avanti le accuse avverso il “fratello incolpato”, sia successivamente anche uno dei tre membri del collegio giudicante?
In tale meraviglioso “Regolamento” massonico, quindi, non solo non esiste una funzione istruttoria autonoma e indipendente che garantisca l’ “incolpato” dagli eventuali abusi del Relatore/Pubblico Ministero, ma lo stesso Relatore/Pubblico Ministero assomma in se stesso la funzione inquirente e giudicante!
Complimenti vivissimi a quei “saggi fratelli” che abbiano saputo concepire un Ordinamento così platealmente ispirato al domenicano Torquemada e lontano anni luce dalle conquiste giuridiche posteriori alla lezione di Cesare Beccaria…
E poi tutti si “stracciano le vesti” e protestano dinanzi alla deriva “dispotica e inquisitoriale” della Giustizia Massonica sotto il “regime raffiano”?
Ma tale deriva, purtroppo, era già in certe premesse del Regolamento dell’Ordine, scandalosamente sbilanciato a favore dell’accusa e in danno del malcapitato fratello che dovesse capitare fra le maglie della (In) Giustizia Massonica.
A “Raffi & Company” è bastato moltiplicare le tavole d’accusa e forzare ulteriormente (spesso in modo comunque abusivo anche rispetto a tale pessimo Ordinamento giuridico interno) il carattere già potenzialmente inquisitorio del processo massonico.
Per queste ragioni, consiglierei al Fratello Losano di non dire che la Giustizia Massonica, “così come è oggi strutturata assomiglia sempre più ai peggiori aspetti della giustizia profana”. La Giustizia Profana degli stati liberal-democratici, attualmente, è mille volte migliore, anche nei suoi aspetti peggiori, dei migliori (si fa per dire) aspetti della (In) giustizia massonica quale è disposta e praticata all’interno del GOI.
Se di “riforme” della Giustizia Massonica vogliamo parlare, che il Fratello Losano, qualora fosse eletto Gran Maestro, si impegni a modificare l’attuale Ordinamento giuridico del GOI, proprio prendendo a modello la Giustizia Profana della Repubbica Democratica italiana (e di qualunque altro stato democratico che dia le giuste garanzie all’imputato e all’esercizio della difesa)
Fortunatamente, dopo questo incipit discutibile, il Programma losaniano sulla Giustizia ‘riprende quota’.
Infatti, viene molto opportunamente osservato che: “desta particolare preoccupazione il moltiplicarsi di tavole d’accusa strumentali e troppo spesso infondate, rispetto alle quali è auspicabile siano individuati stringenti limiti di ammissibilità”.
E questa mi sembra una denuncia e una proposta (quella sugli stringenti limiti di ammissibilità) molto giusta e concreta.
Non solo: per dissuadere i “professionisti della tavola d’accusa” da uno strumentale e pretestuoso uso di questo strumento giuridico interno (dilagante sotto il “regime raffiano”), Losano propone che siano “concretamente irrogate idonee sanzioni ai promotori, in caso di soccombenza per manifesta infondatezza”.
Anche questa, mi sembra una proposta saggia e concreta.
Come anche utile e condivisibile appare la proposta di: “ristabilire i Tribunali di Loggia, sia per rispetto del principio di autonomia e sovranità delle Logge, sia per restringere gli effetti dei processi”.
In conclusione, nell’attesa che il Fr. di Luca voglia esplicitare concretamente al “corpo elettorale” quali proposte di riforma della “Giustizia Massonica” Egli intenderebbe sottoporre alla Gran Loggia, qualora fosse eletto Gran Maestro, allo stato dei fatti appare, sul punto, più chiara, concreta e apprezzabile la piattaforma riformatrice proposta dalla Lista Losano.

D’altra parte, è indubbio che accanto ai “diritti dell’incolpato e dell’esercizio della difesa” nel corso del processo, permangono altre norme dell’Ordinamento giuridico massonico bisognose di essere riformate e/o riformulate con chiarezza e con urgenza.
Prime fra tutte le norme che regolano il “potere di sospensione a tempo indeterminato da ogni attività massonica”; potere attribuito, solo per casi eccezionali, alla decisione del Gran Maestro.
In realtà la Costituzione e il Regolamento del GOI sarebbero abbastanza chiare sul punto, se il “Golpista” ei suoi “Complici” non avessero voluto abusare e interpretare queste norme con la stessa disinvoltura interessata e senza scrupoli con cui, ultimamente, hanno fatto interpretare gli artt. 30 e 35 della stessa Costituzione.
In effetti, l’art. 32, lettera m della Costituzione del GOI, relativo alle prerogative del Gran Maestro recita così: “può sospendere i Fratelli o le Logge nei casi previsti”.
L’unico articolo che sia attualmente vigente (per il passato magari potevano essercene altri oppure no, questo non l’ho approfondito) il quale configuri una fattispecie in cui possa essere esercitato il potere di sospensione suddetto (il caso previsto) è l’art. 15 della Costituzione, il quale così dice: “Il Libero Muratore, sottoposto a procedimento penale dell’autorità giudiziaria ordinaria per fatti non colposi, può essere cautelativamente sospeso da ogni attività massonica con provvedimento del Gran Maestro”.
La Costituzione del GOI, al momento attuale, dunque, dichiara che il Gran Maestro può (cioè ha facoltà di sospendere, come anche di ‘non sospendere’) un Libero Muratore, limitatamente a questa condizione (essere sottoposto a procedimento penale etc.).
Leggendo da cima a fondo la Costituzione e il Regolamento dell’Ordine, non si troverà nessun altro articolo o comma dove appaia di nuovo la formulazione che il Gran Maestro può, possa o potrebbe sospendere chicchessia, in virtù di un altro caso previsto (secondo la formulazione ‘principe’ dell’art.32, lettera m Costituzione.
Eppure, piegando anche in questo caso la Costituzione del GOI a “proprio uso e consumo”, il “Grande Inquisitore e Golpista” Gustavo Raffi, si è auto-attribuito il potere di “vita e di morte” (massonica) di ogni suo Fratello, esercitando a suo arbitrio, tutte le volte che gli garba, la prerogativa di sospendere da ogni attività massonica chiunque non gli stia simpatico. Per farlo, gli basta che qualcuno dei suoi “fidi” rivolga una tavola d’accusa al malcapitato di turno. A quel punto, automaticamente, se così piace al “Tiranno”, egli vi aggiunge un bel provvedimento di sospensione a tempo indeterminato!
Come è stato possibile addivenire a questo “abuso di potere”?
E’ molto semplice: l’art.70 della Costituzione afferma che: “In ogni stato e grado del processo, l’Organo giudicante può proporre al Gran Maestro,ove questi non vi abbia provveduto, la sospensione da ogni attività massonica del Fratello o della Loggia sottoposti a giudizio”.
L’art.70, cioè, conferisce una facoltà/prerogativa (l’Organo giudicante può proporre…cosi come anche potrebbe non proporre) di “proposta” all’Organo Giudicante, ma non conferisce alcuna nuova e ulteriore prerogativa al Gran Maestro, il quale, a sua volta, potrà accogliere tale “proposta” e “metterla” in atto, soltanto qualora la situazione dell’”incolpato” rientri nei casi previsti, cioè quello esplicitato solo nell’ art.15 della Costituzione.
Ignorando bellamente tutto ciò, il nostro amato “Golpista” va comminando allegramente a destra e a manca sospensioni, eliminando così con sovrana disinvoltura oppositori, critici o semplici uomini liberi che non vogliano inchinarsi e genuflettersi dinanzi all’arroganza Sua e dei suoi complici.
Alla luce di tutto ciò, appare lecito chiedere al futuro legittimo Gran Maestro (chiunque egli sia, Losano o di Luca) o di compiere fino in fondo la trasformazione del ruolo del Gran Maestro in Faraone, Imperatore del Sacro Romano Impero, Successore dei Cesari e di Alessandro Magno, conferendogli, con un solo chiaro articolo della Costituzione, il potere assoluto di sospensione di chiunque dalle attività massoniche, a suo insindacabile arbitrio (tanto basta così poco per far fare a qualche “fido” una tavola d’accusa…); oppure di riformulare in modo ancora più esplicito e chiaro di ora (anche se al sottoscritto e a molti altri appare già molto chiaro il dettato costituzionale odierno) la norma che consente, solo in casi estremamente gravi e oggettivi, la sospensione a tempo indeterminato di chicchessia. In modo tale che un Libero Muratore non debba scontare, prima dello svolgimento del processo massonico che può durare anni,e prima di una effettiva sentenza di “condanna”, una pena preventiva per volere capriccioso e sovrano del Gran Maestro di turno.

Parimenti, cari fratelli, l’art.198 del Regolamento dell’Ordine, prescrive che le sentenze della Corte Centrale sono definitive. Definitive!!! E’ chiaro a tutti il significato di questo termine: “definitive”?
Significa che non si può “processare all’infinito” un Libero Muratore! Un primo grado di giudizio (Trib. Circoscrizionale) e poi un secondo grado (Corte Centrale); eventualmente si può tornare ad aggiungere il processo del Tribunale di Loggia (portando a tre i gradi di giudizio). Ma in nessun modo si può confondere l’aggettivo “definitivo” con “indeterminato e suscettibile di ripetizione”.
Se si vuole “processare all’infinito un Fratello”, sotto il “regime raffiano”, basta che la Corte Centrale dichiari la nullità del primo grado di giudizio ma, invece di mandare assolto il Fratello che in quel primo grado avesse subito particolari abusi e discriminazioni processuali, disponga la ripetizione dello stesso processo di primo grado.
E se il processo di primo grado ripetuto viene nuovamente dichiarato nullo per gravi irregolarità processuali da parte della Corte Centrale?
Nessun problema, ripetiamo ancora una volta il processo! Non siamo iniziati, non aneliamo all’infinito? Ecco una scorciatoia, per pervenirvi… graziosamente offerta da Gustavo Raffi, Antonio Perfetti e Compari, attraverso la loro singolare interpretazione dell’ordinamento giuridico massonico…

Anche su questo, occorre augurarsi che il nuovo legittimo Gran Maestro, la Giunta e la Gran Loggia, vogliano riformulare (i peraltro già chiarissimi articoli del Regolamento) in modo così esplicito, cristallino e inequivocabile che nessun “Avventuriero del Diritto” si arroghi la facoltà di processare i fratelli all’infinito, attraverso improponibili “ripetizioni”di processi già svolti!

Per concludere, la formulazione di un Invito, per tutti quei fratelli maestri del Grande Oriente d’Italia che si trovassero a Roma, il giorno giovedì 26 febbraio 2009, alle ore 15.30 e seguenti.
Giovedi 26 febbraio 2009, alle ore 15.30 e seguenti, presso la Casa Massonica Romana di Via Giovanni Penta n.51, nel Tempio denominato “Giuseppe Garibaldi”, in seduta di Terzo Grado, si svolge il processo massonico di un Fratello Maestro preso di mira dai “sicofanti” del “Golpista”. Chiunque volesse farsi “quattro risate”, passare un po’ di tempo fra amenità varie e “ridicoli comportamenti”; chiunque volesse sperimentare di persona come funziona, sotto il “regime raffiano”, la trasformazione della Giustizia Massonica in “Inquisizione”, intervenga all’udienza di questo processo.
I processi massonici sono aperti ‘al pubblico’: l’unico requisito per poter assistere è di essere Maestri massoni e di avere con sé un grembiulino da indossare.

Come introduzione a questo “processo”, basterà dire che il Fratello Incolpato è:

  1. Un Maestro Massone che, nel 2005, allorchè ricopriva la carica di M.V. della Loggia Monte Sion n.705 all’Oriente di Roma, si macchiò di almeno due gravi colpe: intese ri-proporre legittimamente la sua candidatura per un secondo anno di Venerabilato (l’art.20 della Costituzione GOI, come tutti sanno, stabilisce che un M.V. “rimane in carica un anno e può essere eletto tre volte consecutivamente”) e intese porre fine alla scandalosa vicenda del Tesoro Occulto di Loggia, gestito in modo autocratico, per decenni e senza alcun giustificativo di spesa (pur essendo tale Tesoro Occulto alimentato con tasse e capitazioni di tutti i Fratelli, apprendisti, compagni e maestri) da due Fratelli della stessa Loggia: il Fratello Giuseppe Abramo e il Fratello Massimo Cioni.
  2. Sostengono taluni (le solite “malelingue”) che il Fr. Giuseppe Abramo, sentendosi doppiamente “minacciato”, sia per la Gestione fino ad allora incontrastata (prima direttamente e poi per interposta persona, attraverso il “fido” Massimo Cioni) del Tesoro Occulto, sia perché il Fratello M.V. del 2005 rischiava di “fare ombra” al suo autoproclamato ruolo di “Padre-Padrone” della Loggia Monte Sion (non essendovi più il compianto Fr. Ivan Mosca, di ben altro spessore massonico), dichiarò una guerra sorda e senza quartiere al predetto M.V. del 2005.
  3. Sostengono taluni che il Fr. Giuseppe Abramo,  lanciò una “guerra santa”affinché non venisse violata la cosiddetta “norma non scritta” che stabilirebbe come nella Monte Sion il Venerabile non debba durare più di un anno (che poi si riducono a pochi mesi, visto che si viene insediati a gennaio e, già a giugno, il Fratello Abramo e qualcun altro pretende di designare il nuovo, effimero, M.V. per l’anno successivo). Sempre secondo queste “malelingue”, per impedire la ri-elezione del Fratello “Scomunicato” che aveva osato sfidare la sua “infallibilità pontificale”, il Fratello Abramo usò la nobile argomentazione che “non bisognava essere attaccati alla poltrona”, che “era pericolosa una permanenza per più di un anno sul seggio di M.V. della Monte Sion, perché tale ‘prolungata permanenza’ poteva sfociare in una deriva autoritaria, egocentrica e contro-iniziatica”. In effetti, bisogna dare atto al Fratello Giuseppe Abramo di una limpida coerenza…Infatti, non si tratta di omonimia…quel Giuseppe Abramo che paventava i rischi della rielezione “per un secondo anno consecutivo” è lo stesso Abramo, attuale Gran Segretario del “Golpista” Raffi e pregiato “Raccoglitore di soldi” per la campagna elettorale che dovrebbe portare il suddetto “Golpista” a rimanere  per quindici anni di seguito sulla poltrona di Gran Maestro e lo stesso Abramo per una cifra di anni di poco inferiore, sulla poltrona di Gran Segretario. Evidentemente, ci sono poltrone “troppo pericolose e scottanti”, come quella di M.V. della Loggia Monte Sion, dove non si può rimanere (secondo Abramo e Compari) per più di un anno e altre poltrone,di nessun conto e valore, come quelle di Gran Maestro e Gran Segretario…dove (sempre secondo Abramo e Compari) si può rimanere per 10, 20, 30 anni, se non pure a vita, senza che questo abbia a che fare con l”egocentrismo e la contro-iniziazione”. Bah! Misteri Massonici… Anzi Kabbalistici, di cui il Carissimo Fratello Abramo è famoso cultore, avendo elevato a norma precisa di vita il disinteresse per i metalli, per gli interessi profani e “poltronistici” che avviliscono i “comuni mortali” ed essendosi innalzato, mediante l’Iniziazione, alle sublimi verità delle Sephiroth e dell’Albero della Vita…
  4. Dicono i “soliti maligni” che, nonostante la “guerra santa” interpretata con comportamenti “ammirevoli e di grande spessore umano e iniziatico” (per nulla riprovevoli) dal Fr. Abramo, quel “miserabile ragazzotto” (aveva allora 34 anni) mostrò che circa la metà dei maestri era dalla sua parte, per non parlare della maggioranza dei compagni e degli apprendisti. Il Fr. Abramo riuscì, con uno scarto infinitesimo di voti, a far eleggere un suo “fido”; tuttavia, da quel momento, cominciò a meditare/rimuginare in che modo “farla finita una volta per sempre con quall’insolente giovane Maestro che aveva osato sfidarne l’autorità Patriarcal-Padronale in seno alla Monte Sion”
  5. Narrano sempre i “soliti maligni” che dovette aspettare un bel po’ di tempo, affinchè si presentasse l’occasione giusta, ma questa infine arrivò, anche se un anno e mezzo dopo. Approfittando di alcune vicende professionali profane in cui era coinvolto il “fratello da distruggere”, l’illuminato Fr. Abramo fece in modo che uno dei suoi “fidi”, il più aggressivo del gruppo (Fr. Maestro Aniello Costanza) gli intentasse una Tavola d’accusa strampalata e diffamatoria, ma comunque utile per lo scopo da conseguire: colpire pesantemente lo scomunicato. Inoltre, poiché anche il Gran Gustavo Raffi, per ragioni di “politica interna”, ma anche per importanti “interessi esterni di natura profanissima”, intendeva “far fuori” il “medesimo giovane Maestro”, in data 21 maggio 2007 fu comminata al malcapitato “una sospensione a tempo indeterminato da ogni attività massonica”.
  6. Da allora, in assenza dell’ “opposizione” del “sospeso”, sempre secondo i “maligni narratori”, dentro la Loggia Monte Sion si provvide ad “eliminare”, con le buone o con le cattive, quasi tutti gli “amici” dell’Ex M.V. del 2005. E questo stesso Fratello è stato dapprima condannato in primo grado all’ “espulsione dall’ordine”, attraverso un processo abusivo ed irregolare. Poi, una volta dichiarata l’assoluta nullità di questo processo di primo grado da parte della Corte Centrale, si mise in atto una illegittima “ripetizione del processo”. Poiché, tuttavia, della vicenda è stata infine investita la Magistratura italiana, i “giudici” del Tribunale Circoscrizionale del Lazio hanno dovuto “inchinarsi” e attendere le deliberazioni di quest’ultima. Nel frattempo, poiché la stessa Magistratura aveva ritenuta illegittima la “sospensione” comminata al Nostro da parte del Gran Maestro e ne aveva ordinato la re-integrazione in Loggia, i “fidi” del Gran Segretario Abramo hanno stilato una nuova tavola d’accusa all’Ex M.V. del 2005 e, naturalmente, il Gran Maestro Gustavo Raffi (pochi giorni prima di divenire “Golpista”, altrimenti il provvedimento non sarebbe neanche da prendere in considerazione) comminava una nuova “sospensione”(di dubbia legittimità e già impugnata presso la Magistratura Italiana).
  7. Morale della favola, secondo i “maligni narratori” di questa vicenda: chi vuole venire a vedere l’inizio di questo nuovo processo “farsesco” voluto da “Golpisti, Poltronisti, Gestori di Tesori Occulti, Scherani e Manutengoli di Sedicenti Padri-Padroni” vengano a Roma giovedì 26 febbraio, ore 15.30, in Via Giovanni Penta n.51, “Tempio Garibaldi”, muniti di grembiule da maestro. Chi vuole vedere in atto come funziona l’Inquisizione Massonica, venga! Chi vuole vedere come si comporta un Uomo Libero di fronte agli epigoni latomistici di Torquemada, del “Comitato di Salute Pubblica”, dei “Tribunali staliniani” o “fascisti”, venga! Ma se pure non potrete venire (anche perché a quell’ora le persone normali lavorano!), non temete! Come disse la “Pasionaria” spagnola, Dolores Ibarruri, rispetto alle truppe “clerico-fasciste” di Francisco Franco: No Pasaran!” .Francisco Franco, momentaneamente passò… ma quando la sua ‘brutta anima’ lasciò alla Terra le sue spoglie mortali, Dolores Ibarruri ritornò in Spagna e nel giugno 1977 fu rieletta deputata alle cortes, contribuendo a rendere la Spagna un paese libero e democratico.
Fratello Maestro Gioele Magaldi(gioele.magaldi@yahoo.it

 

 

 

 

 

 

 

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