Commento di GOD a “Ecodellarete intervista Gioele Magaldi”, pezzo del 27 settembre 2012 by Fiorenzo Fraioli
Un breve commento a margine di
“Ecodellarete intervista Gioele Magaldi”, pezzo del 27 settembre 2012 by Fiorenzo Fraioli (clicca per leggere),
che costituisce una premessa integrativa di
Intervista a Gioele Magaldi sull’Europa. Video by Eco della Rete del 28 settembre 2012 su YOUTUBE (clicca per visionare).
Intanto, vorremmo puntualizzare una piccola inesattezza vergata da Fiorenzo Fraioli: Gioele Magaldi non è “animatore del sito massonico Grande Oriente Democratico”.
Piuttosto, il Fratello Magaldi è leader del Movimento massonico d’opinione “Grande Oriente Democratico”, il cui sito ufficiale (coordinato e supervisionato senza censure da Magaldi, ma animato con il supporto di molti altri collaboratori fraterni) è www.grandeoriente-democratico.com .
Poi, non capiamo bene perché, secondo Fraioli, chi da sinistra sostiene l’idea dell’Europa unita politicamente, dovrebbe “scontare la vicinanza con la Massoneria”.
Cosa c’è da “scontare”?
Senza i Massoni Progressisti, Fiorenzo Fraioli, Claudio Martino e gli altri liberi pensatori che desiderano esprimere interessanti opinioni fuori dal coro, oggi non potrebbero farlo.
Infatti, senza i Massoni Progressisti, oggi non esisterebbero le istituzioni democratiche, libertarie e pluralistiche che consentono la libertà di pensiero, di stampa e di espressione a tutti e a ciascuno.
E non esisterebbe la libertà di ricerca scientifica, senza la quale sarebbe stato difficile anche creare il WEB, sulla cui piattaforma telematica si trova ECO DELLA RETE, al pari di tutti gli altri siti e blog esistenti.
Pertanto, prima di parlare di “Massoneria” (e facendo eccezione, semmai, unicamente per quei Liberi Muratori reazionari e conservatori, i quali soltanto nel corso del XX secolo sono passati da uno stato di assoluta minoranza a posizioni chiave nell’ambito della società occidentale e poi di quella globale), consigliamo all’ottimo Fraioli di “pulirsi la bocca”.
Infine, con riferimento alla frase che chiude il pezzo che stiamo commentando:
Di una cosa, però, sono certo: almeno nel breve periodo l'avrò vinta io, perché l'Unione Europea (non l'Europa) è in fase pre-agonica, e difficilmente festeggerà il Natale. Troppi gli errori economici, politici e di architettura istituzionale che sono stati commessi dalla ristretta oligarchia che ci ha imposto questo percorso. Da "questa Europa" ci libereremo presto!”,
osserviamo che Fraioli si illude candidamente sulla fine imminente della UE e accettiamo qualunque tipo di scommessa al riguardo.
E ribadiamo: l’Unione Europea attuale è un infame aborto tecnocratico e anti-democratico.
Nondimeno, come spiegato in diversi nostri contributi di luglio-agosto 2012, tra i quali, ad esempio,
La Catastrofe europea e occidentale. Grande Oriente Democratico e Democrazia Radical Popolare avevano previsto per tempo (dall'estate 2011) quello che sarebbe accaduto, e l'avevano ribadito anche all'indomani degli stolti commenti ottimisti sul vertice europeo del 28-29 giugno 2012:....(clicca per leggere),
l’EUROZONA non fallirà.
L’attuale Unione Europea, purtroppo, non solo festeggerà il Natale, ma anche la Pasqua e altre ricorrenze più remote.
Infatti, il progetto funesto che sostiene questo incubo anti-europeista dominato da BCE e da organi tecnocratici non soggetti alla fiducia o alla sfiducia del Parlamento europeo, non prevede che i singoli stati del Vecchio Continente possano fallire. Non verrà permesso ad alcuno di fallire.
Al contrario, tale progetto immagina che le nazioni più in difficoltà debbano essere ulteriormente devastate economicamente e ridotte in una condizione sociale di coma vigile, ma senza mai staccare la spina.
Soltanto così l’attuale UE potrà rimanere un sempiterno letto di Procuste che tortura i popoli, traendone un tornaconto di accresciuta influenza politica e ri-strutturazione socio-economica al ribasso (cinesizzazione complessiva dei rapporti di lavoro e del controllo sociale, proletarizzazione della classe media, schiavizzazione di quella proletaria, peso minimo dei sindacati e allontanamento dei cittadini dall’agone politico per sopraggiunta precarietà e disperazione economica, etc.).
La “ristretta oligarchia” cui allude Fraioli non lascia andare in default gli Stati, perché così facendo consentirebbe contestualmente ai popoli di liberarsi dalla morsa della TROIKA (UE, BCE, FMI), di rimboccarsi le maniche, cambiare politiche economiche e riappropriarsi della sovranità, magari per costruire degli autentici Stati Uniti d’Europa.
Da questa Europa non ci libereremo né presto, né facilmente.
Almeno fino a quando nuove avanguardie progressiste, debitamente attrezzate ideologicamente e operativamente, non si impegneranno a combattere, vincendola, una buona battaglia contro le oligarchie sovra-nazionali che hanno fatto del continente europeo il laboratorio di una nuova società occidentale impoverita e guidata non più dalla volontà popolare, bensì da strutture tecnocratiche e neo-aristocratiche.
Ma per far questo, non si illuda Fraioli, in tempi di globalizzazione avanzata non sono più adeguati i singoli stati nazionali: occorre una internazionale democratica e libertaria e occorre “più Europa politica”, non minore coesione continentale.
Del resto, quella “ristretta oligarchia” cui si riferisce Fraioli non ha commesso alcun errore economico, politico o di architettura istituzionale, come egli sembra credere.
Essa, al contrario, ha edificato scientemente un sistema politico-economico le cui finalità confliggono con gli interessi più genuini dei popoli europei e prevedono per essi forme odiose di impoverimento, assoggettamento, asservimento, senza che alcuna nazione sia messa davvero nelle condizioni di poter abbandonare la valuta euro non sovrana, l’UE e il suo perverso funzionamento.
C’est tout!
I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO
[ Articolo del 28 settembre-2 ottobre 2012 ]