Perché Massimo Teodori (da anni intrinseco dell’ex Gran Maestro del GOI Gustavo Raffi) si prende la briga di diffamare Gioele Magaldi e di minimizzare il senso dell’editoriale di De Bortoli a proposito di Renzi e Massoneria?
Diamo un minimo di risalto e visibilità ad un articolo che, per la verità, almeno finora non ha suscitato particolare apprezzamento o desiderio di commenti da parte di lettori e opinionisti vari.
Il pezzo in questione è
“E se De Bortoli avesse bastonato Renzi senza alcun intervento dei poteri forti?”, articolo del 1 ottobre 2014 by Massimo Teodori per l’Huffington Post (clicca per leggere).
Di seguito, ne riportiamo integralmente il testo:
“Una settimana fa il direttore del 'Corriere della Sera', Ferruccio De Bortoli, lanciava palle infuocate sul presidente del Consiglio: "Renzi non mi convince", è "una personalità egocentrica", fa l'errore madornale di essere "un uomo solo al comando del Paese" con una "squadra di governo di una debolezza disarmante" e una "muscolarità che tradisce la superficialità degli slogan"... Immediatamente si sono scatenate le più fantasiose interpretazioni. Prima fra tutte quella di essere al servizio di qualche 'potere forte', di volta in volta identificato con i padroni del giornale, con la vecchia classe dirigente, e con i corpi dello Stato vulnerati dai provvedimenti del governo. In sostanza il pungente editoriale del direttore non poteva che essere, secondo le accuse, altro che un "servizietto" fatto a qualche potere che lo aveva mandato in avanscoperta per difendere i propri interessi minacciati. Lo stesso Renzi gridava "I poteri forti vogliono sostituirmi? Ci provino, ma non mollo". Perfino un grottesco Gran maestro di una cosiddetta "massoneria democratica", Gioele Magaldi, diceva la sua classificando i brand massonici intervenuti in alti, medi e bassi. Fin qui le accuse. E se, invece di tanta dietrologia, l'invettiva di De Bortoli non fosse stata altro che il pensiero di un fine osservatore il quale, liberato dalle prudenze di direttore di un quotidiano-istituzione, avesse detto quel che pensava senza calcoli e opportunismi? E se, invece dei poteri forti, l'editoriale fosse stato ispirato soltanto dalla sensibilità di interpretare quel che tanti, anche sostenitori di Renzi, hanno pensato senza possibilità di esprimersi? E se, invece di un rancore verso questo o quello, le note di De Bortoli non avessero avuto altro intento che influire sul governo affinché modificasse la sua rotta passando dalle chiacchiere dei tweet ai fatti? E se, invece che di un De Bortoli inviato da altri, ci trovassimo di fronte a un giornalista che avesse dato voce alla sua coscienza di protagonista pubblico pensoso delle sorte dell'Italia?
Perché mai un giornalista che dice quel che pensa dovrebbe essere un evento così singolare? Appartengo al "partito degli anticomplottisti" che rifiutano le dietrologie largamente diffuse (i giornali sono oggi infarciti dai "retroscenisti"), ragione per cui anch'io sarò sospettato di scrivere quel che ho scritto per qualche oscura ragione. Continuo però ad augurarmi che si possano leggere le cronache e le interpretazioni della realtà spogliandosi di tutti gli orpelli dietrologici che continuano a inquinare il nostro Paese.”
Ora, perché mai Teodori scrive:
“Perfino un grottesco Gran maestro di una cosiddetta "massoneria democratica", Gioele Magaldi, diceva la sua classificando i brand massonici intervenuti in alti, medi e bassi. “ ???
Teodori, evidentemente, si riferiva a quanto riportato in
“ATTENZIONE, SIAMO TUTTI MASSONI! - GIOELE MAGALDI: “DE BORTOLI HA AVVERTITO RENZI: NON PENSARE DI STACCARTI DAI MASSONI DRAGHI E NAPOLITANO” - “RENZI È UN MASSONE WANNABE, COME BERLUSCONI. IL PADRE È AMICO DI LOGGE MINORI, STRACCIACULI”, pezzo del 30 settembre 2014 per DAGOSPIA (clicca per leggere),
in riferimento a
"Ferruccio De Bortoli, la Massoneria, Matteo Renzi e Gioele Magaldi a La Zanzara del 25/09/2014", Video YouTube del 25 settembre 2014 (clicca per visionare)
Rispetto a ciò, rinviamo il politico, storico, scrittore e giornalista 76enne (tra i più importanti dirigenti novecenteschi del glorioso Partito Radicale) a contestualizzare il pezzo dagospiano sia con la lettura di
Dagospia: zibaldone benemerito, necessario e insostituibile di suggestioni varie sull'attualità, ma che di Massoneria e dinamiche sostanziali del potere nazionale e sovranazionale (back-office e high-office of power) capisce poco e in modo assai confuso... (clicca per leggere),
sia, soprattutto, con la meditazione di
“Magaldi, i massoni non si fidano di Renzi”, articolo-intervista di Alessandro Da Rold, pubblicata il 29 settembre 2014 su LINKIESTA (clicca per visionare).
Intervista per Linkiesta a Gioele Magaldi, di Alessandro da Rold. Versione integrale e originaria, con alcune postille integrative, a cura di GOD (clicca per leggere).
Che cosa c’è di grottesco nel nostro Gran Maestro Gioele Magaldi?
Immaginiamo che un raffinato intellettuale come Massimo Teodori non voglia scadere al livello infimo di coloro che valutano gli altri in modo pregiudiziale e fazioso, soltanto al lume delle proprie amicizie, convenienze e collaborazioni.
Nella fattispecie, poiché il fratello Magaldi ha polemizzato per anni con il fratello Gustavo Raffi- con il quale Teodori è da tempo in rapporti di assidua amicizia- non vorremmo che quest’ultimo avesse sentito il bisogno di applicare la logica tribale: “un nemico di un mio amico è anche un mio nemico e dunque lo posso/devo dileggiare e diffamare”.
Anche perché, caro Teodori, il fratello Gioele Magaldi non ha mai considerato l’ex amico Gustavo Raffi un “nemico”. Semplicemente, alla luce del sole e pagando per questo un prezzo molto alto, ha dissentito in modo molto energico da alcune iniziative interne ed esterne di colui che ha governato il GOI ininterrottamente dal 1999 al 2014.
Di più: dopo la tragica morte del fratello Michele Raffi (1968-2013), lo stesso fratello Magaldi ha ispirato alla redazione di GOD la pubblicazione del seguente necrologio:
Grande Oriente Democratico saluta con compassione il passaggio all’Oriente Eterno del Fratello Michele Raffi e abbraccia affettuosamente il Fratello Gustavo Raffi, al di là delle aspre dispute e divergenze di sempre (clicca per leggere).
E, da allora- e dopo la cessazione della Gran Maestranza di Gustavo- il fratello Gioele ha dichiarato in diverse occasioni di voler “storicizzare e ridimensionare” il senso della sua opposizione all’ex n°1 di Palazzo Giustiniani, rimanendo fermo in alcune critiche, ma valutando comunque anche determinati aspetti positivi dell’esperienza raffiana, se messa a confronto con quella di altri Gran Maestri effettivi o potenziali del passato.
Non pensiamo nemmeno che lei, prof. Teodori, sia così puerile da provar gusto a insolentire il nostro GM, magari mosso dalla circostanza di scrivere per l’Huffington Post Italia, testata diretta da quella Lucia Annunziata cui il fratello Gioele Magaldi indirizzò qualche anno fa una epistola piuttosto pepata, e cioè:
Lettera Aperta a Lucia Annunziata del 14 giugno 2010: "Se questa è un'intervista..." di Gioele Magaldi (clicca per leggere).
Diverse primavere sono trascorse, da allora, e fra i bersagli polemici nostri e di Magaldi non rientrano più né l’Annunziata né Raffi, decisamente meno perniciosi e rilevanti di ben altri soggetti al centro delle principali dinamiche del potere contemporaneo, sia in Italia che altrove.
Ma, allora, perché mai lei, ex onorevole Teodori, dà del “grottesco” a Magaldi e dei “cosiddetti” massoni democratici a noi tutti dell’area di GOD?
Lei conosce personalmente il fratello Gioele? Ci ha mai parlato? Ha mai approfondito le sue idee, posizioni e analisi a proposito di temi di comune interesse?
Non ci risulta.
Parimenti, le domandiamo, è lei un attento lettore dei contributi che quotidianamente vengono pubblicati su www.grandeoriente-democratico.com? Ne saprebbe qualificare il senso e gli orizzonti concettuali in modo non superficiale? Conosce il ruolo di GOD nell’ambito del network massonico progressista sovranazionale? Ha meditato sulla portata potenzialmente epocale di un’iniziativa come quella della costituzione dell’”Associazione Eleanor Roosevelt per il Socialismo Liberal”, di cui si parla in:
Manifesto sintetico di presentazione dell'Associazione Eleanor Roosevelt per il Socialismo Liberal, a cura di Cesare Trevisanut, DRP e GOD (clicca per leggere)
Bozza di Statuto dell'Associazione "Eleanor Roosevelt per il Socialismo Liberal", completa di articoli e con norma relativa alle associazioni territoriali collaterali pre e post-costituenti. Aggiornamento del 7-12 settembre 2014 (a cura di DRP e GOD) (clicca per leggere)
Anagrafe degli aspiranti costituenti dell'Associazione "Eleanor Roosevelt per il Socialismo Liberal" (a cura di DRP e GOD). Aggiornamento del 7-12 settembre 2014 (clicca per leggere)?
Oppure lei, prof. Teodori, diffama il prossimo solo sulla base del “sentito dire” e, di Magaldi, sa quel poco o tanto che ne ha potuto carpire da conversazioni private con Gustavo Raffi (una fonte sospetta al riguardo, non le pare?) o da interviste/articoli più o meno manipolati, circolanti sull’etere e sulla carta stampata?
Ma, vede, se noi avessimo dovuto adoperare lo stesso metro, esimio Teodori, avremmo dovuto dar fede a chi la dipingeva come uno pseudo-intellettuale e politicante dalle mille facce e dai mille opportunismi, che litigò a suo tempo con l’amico Marco Pannella in quanto quest’ultimo avrebbe scoperto che lei era a libro paga della Cia per torbide ragioni e finalità…
E, invece, a questa narrazione- basata sul sentito dire- non abbiamo mai prestato e mai presteremo fede, ritenendo piuttosto che lei si sia allontanato da Pannella per legittime divergenze sul futuro del Partito Radicale (e, sia detto a latere, non troviamo nulla di male nel poter collaborare con la Cia o con altre agenzie di intelligence “occidentali” se questo è fatto al fine di salvaguardare valori liberali e democratici contro nemici di questi valori interni o esterni al sistema euro-atlantico; altra questione è prestarsi eventualmente a maneggi opachi in servizio di interessi che nulla hanno a che vedere con la tutela della democrazia e della libertà).
La invitiamo, pertanto, a trattare noi di GOD e il nostro Gran Maestro Gioele Magaldi con quel minimo di rispetto e di political correctness la quale, in assenza di un minimo di conoscenza critica di ciò che si sta valutando/giudicando, è un principio cardine dell’umana convivenza tra persone in buona fede.
Noi, comunque, prof. Teodori, ricambiamo la sua gratuita disistima e il suo immotivato dileggio diffamatorio con altrettanta stima e considerazione per le molte belle pubblicazioni che lei ha prodotto nel corso del tempo.
Fra gli ultimi suoi libri che abbiamo potuto particolarmente apprezzare per l’eccellente qualità intellettuale della narrazione (e prescindendo dalla condivisione parziale o totale di quanto narrato), peraltro, vorremmo ricordare, a beneficio dell’opinione pubblica:
Marco Pannella. Un eretico liberale nella crisi della Repubblica, Marsilio, Padova 1996
Il sistema politico americano, Newton Compton, Roma 1996
L’anticomunismo democratico in Italia. Liberali e socialisti che non tacquero su Stalin e Togliatti, Liberal, Firenze 1998.
Maledetti americani. Destra, sinistra e cattolici: storia del pregiudizio antiamericano, Mondadori, Milano 2002.
Benedetti americani. Dall’Alleanza Atlantica alla Guerra contro il terrorismo, Mondadori, Milano 2004.
Laici. L’imbroglio italiano, Marsilio, Venezia 2006.
Storia dei laici nell’Italia clericale e comunista, Marsilio, Venezia 2008.
Contro i clericali. Dal divorzio al testamento biologico: la grande sfida dei laici, Longanesi, Milano 2009.
Risorgimento laico. Gli inganni clericali sull’Unità d’Italia, Rubbettino, Soveria Mannelli 2011.
Ecco, si tratta di saggi in cui la valorizzazione dell’ “americanità” (contro certo anti-americanismo becero piuttosto diffuso in Italia e altrove) e la difesa della laicità (adversus i mistificatori che cianciano di improbabili distinzioni tra laicismo cattivo e laicità buona in quanto asservita a istanze clericali) ci sembrano senz’altro operazioni culturali e civili di assoluto pregio.
Riteniamo poi egualmente stimolante l’ultimo libro da lei scritto a quattro mani con Massimo Bordin, e cioè Complotti. Come i politici ci ingannano, Marsilio, Venezia 2014.
Stimolante, ma storiograficamente carente e approssimativo, oltre che inconsistente sul piano socio-antropologico.
Inconsistente proprio su un piano metodologico, prima che contenutistico.
E inconsistente metodologicamente nella stessa misura in cui lo è la sua lunga e brillante tirata anti-dietrologica a priori che caratterizza l’articolo nel quale dava a Magaldi del “grottesco” e a noi dei massoni “cosiddetti” democratici.
Infatti, concordiamo con lei e con Bordin quando, opportunamente, denunciate l’uso strumentale che del complottismo e della dietrologia è stato o può essere fatto da mille soggetti e in mille circostanze.
Dalle nostre parti, tuttavia, non sentirà mai parlare di “complotti, cospirazioni, dietrologismi”.
Noi ci limitiamo a far presente che le dinamiche del potere sono molto complesse e che la gran parte dei “progetti” (non complotti) dei gruppi di potere, nazionali e sovranazionali, pubblici e privati, non vengono messi facilmente a conoscenza della pubblica opinione.
Oppure lei, prof. Massimo Teodori (e con lei Massimo Bordin) ritiene che le intenzionalità umane siano sempre palesi, solari e manifeste? E magari ritiene che la storia sostanziale di ciò che accade si possa inferire dalle dichiarazioni ufficiali degli uffici stampa, dai telegiornali, dai talk-show, dagli editoriali delle principali testate, etc.?
Perché mai miliardi di dollari, euro, rubli, yen, yuan, etc. dovrebbero essere spesi per strutture di intelligence pubbliche e private, allora? Perché mai dovrebbe esistere il segreto di Stato? E perché mai svariati documenti sensibili delle attività diplomatiche e d’intelligence vengono desecretati solo dopo decenni? Se non esistessero progetti riservati e dissimulati dietro l’ufficialità, perché mai le attività di spionaggio e di controspionaggio, perché la ricerca dei responsabili di reati occultati, da parte di forze dell’ordine e magistratura?
La gente comune mente e dissimula, caro Teodori. Ce ne accorgiamo nella vita di tutti i giorni: accanto a narrazioni autentiche delle nostre e altrui vite, spesso incappiamo nell’alterazione della verità, per finalità più o meno gravi e importanti.
Gruppi di potere pubblici e privati operano allo stesso modo dei singoli individui e, talora, manipolano o cercano di manipolare la percezione comune delle cose, la cosiddetta “pubblica opinione”.
Perciò, fate bene, lei e Bordin, a tentare di demistificare l’uso strumentale del complottismo, del cospirazionismo e della dietrologia da parte della “classe politica” (cfr. Complotti. Come i politici ci ingannano, Marsilio, Venezia 2014.).
Ma consentirà al nostro “grottesco” Gran Maestro, Gioele Magaldi- aiutato all’uopo da altri confratelli dei circuiti massonici progressisti sovranazionali- di demistificare a sua volta la demonizzazione della classe politica in quanto tale e la banalizzazione delle dinamiche del potere ad uso e consumo di gruppi extra-politici ed extra-democratici che, guarda caso, sono proprio quelli che più beneficiano dell’anti-dietrologia a priori di cui lei si professa “Maestro”.
A tal fine, la rinviamo alla lettura delle opere di prossima pubblicazione di cui si parla in
MASSONI S.r.ill. Società a responsabilità illimitata e Il Potere Globale e i suoi Venerabili Maestri. Una poderosa operazione editoriale e mediatica italiana (e internazionale) tra ottobre 2014 e ottobre 2015 (clicca per leggere).
In conclusione, se è plausibile, come sostiene lei, che si faccia un uso manipolatorio, strumentale e mistificatorio del complottismo, del cospirazionismo e della dietrologia, sarà parimenti plausibile che le manipolazioni, le strumentalizzazioni e le mistificazioni esistano a 360° e possano essere implementate non soltanto da quella “classe politica” italiota che ha attirato il suo disprezzo e i suoi strali, ma anche da quei potentati extra-politici ed extra-italiani i quali, chissà perché, non stuzzicano la sua vis polemica e indagatrice.
Così, lasciamo ai posteri un’ermeneutica definitiva (o quasi) sia dell’editoriale di De Bortoli che delle vicende che dal 2011 caratterizzano il problema della governance italiana ed europea, ma lei, prof. Teodori, non ci venga a raccontare che sia metodologicamente rigoroso e scientificamente orientato un atteggiamento che, a priori e per partito preso, escluda tendenzialmente finalità riservate, dissimulate e non dichiarate nell’agire umano individuale e collettivo.
Dopo di che, sullo specifico della questione debortoliana, conveniamo con lei, prof. Teodori, che esiste anche un livello di comunicazione letterale, nel quale il direttore del Corriere, a buonissimo diritto, ha potuto contestare al premier Renzi tutta una serie di limiti caratteriali e comportamentali inopportuni per uno statista.
E però, ricordandole che, com’è noto, l’esegesi delle “Sacre Scritture” ha diversi livelli di interpretazione (letterale, allegorica, morale, anagogica), ci permettiamo di suggerire che forse anche le “scritture profane”, talvolta, contengono una polivalenza semantica…
I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)
[ Articolo del 2 ottobre 2014 ]