Velina del 26 settembre 2010: “Bagatin, bagattelle e Il Cavaliere Nero”
Cominciamo con questo Luca Bagatin.
Avevamo consigliato al nostro Direttore Gioele Magaldi di non considerarlo proprio e di non degnarlo nemmeno di risposta.
Ma chi lo conosce un po’, sa com’è fatto il Fratello Gioele: lui è convinto che occorra dialogare con chiunque. Per quanto irrisorio, disonesto, spregevole e in mala fede possa essere l’interlocutore, Magaldi crede nel valore quasi sacrale del metodo dialogico.
Si tratta forse di un omaggio postumo ad uno dei suoi maestri universitari: quel Gabriele Giannantoni che insegnava come, per Socrate, la dialettica, il fatto di essere sempre disponibili a dare conto delle proprie e altrui ragioni, fosse il sommo bene.
Dialettica come Dialogo incessante che, se non perviene alla Verità con la “V” maiuscola, quantomeno rende tutti i partecipanti al confronto (e un eventuale pubblico di spettatori) consapevoli delle argomentazioni e dei fondamenti delle piccole verità (si chiamano opinioni) di ciascuno.
Avevamo consigliato al Fratello Magaldi di non dare soddisfazione a questo Bagatin (per capire di che stiamo parlando, vedi l’Appendice “De minimis curat Praetor” in coda all’ Editoriale del 23 settembre 2010 di Gioele Magaldi: “Massoneria, Politica e il Grande Oriente Democratico” ), ma lui non ha voluto darci retta.
E ha avuto ragione.
Dopo aver letto quell’Appendice, abbiamo capito che, in realtà, la posta in gioco non era tanto la risposta a un giovanotto un po’ saccente, superficiale e ignorante, dalla penna in vendita (o in affitto) presso qualcuno dei nemici di Grande Oriente Democratico; dalla lingua e dalla penna in vendita e anche in cerca di un po’ di notorietà per sé e per il suo Blog (www.lucabagatin.ilcannocchiale.it ), che ci dicono fosse alquanto in crisi di visite prima della strumentale polemica con il nostro Direttore…sempre generoso con i bisognosi…
Semmai, quello che Gioele Magaldi ha voluto conseguire, dedicando qualche riga a questo Bagatin, è stato il tentativo di fare chiarezza su una tipologia umana che ha attraversato indenne tante stagioni della storia italiana.
Chiarezza su quei “falsi liberali” che negli anni Venti del ‘900 consegnarono lo stato e la società del nostro Paese a Benito Mussolini e al Fascismo e che oggi vorrebbero conservarlo per il “Caudillo” Silvio Berlusconi. Luca Bagatin è con tutta evidenza un “povero disgraziato” che cerca una sistemazione, contraddicendo il giorno dopo quello che aveva sostenuto il giorno prima pur di compiacere i suoi mandanti: speriamo che il suo Segretario Nazionale, il sedicente repubblicano Francesco Nucara, gli trovi un impiego, anche umile, presso qualcuna delle aziende Fininvest del Grande Fratello Berlusconi.
Ma quanti “Luca Bagatin” esistono in Italia?
Quanti ragazzi di qualche talento che sono “in vendita o in affitto” presso il Padrone miglior offerente?
Quante persone disperate per la mancanza di punti di riferimento solidi e autentici, che divengono pennivendoli e manutengoli di questo o quel potente, con la speranza di sistemarsi una volta per tutte?
Tanti, troppi.
Ma il problema di Magaldi, con quell’Appendice al suo Editoriale, non era tanto questo singolo ragazzo (Bagatin) improvvisatosi tuttologo, nonostante i suoi più che evidenti limiti storici, critici ed esperienziali.
Il problema del Fratello Gioele era ed è quella pseudo-cultura italiana (di massa e di elite) che confonde liberali autentici come Mario Pannunzio con liberali fasulli, reazionari e golpisti del tipo di Edgardo Sogno (ce ne sono diversi come costui, anche in Parlamento); che confonde la nobile tradizione di Giuseppe Mazzini e Ugo La Malfa con coloro che stanno prostituendo i valori repubblicani alla corte dell’autoproclamatosi Monarca (dispotico, nemmeno illuminato) Silvio da Arcore.
Ciò premesso, siamo rimasti sbalorditi quando questo Bagatin, a seguito della generosa disponibilità al dialogo da parte del Fratello Magaldi, invece di dare conto socraticamente delle questioni storiche, critiche ed ermeneutiche che gli venivano poste rispetto al suo articoletto del 12 agosto, pubblicava sul suo Blog uno sgangherato ragionamento mistificatorio (23-24 settembre) supportato (si fa per dire) dalla testimonianza di un sedicente massone semi-analfabeta del Grande Oriente d’Italia.
Andate, andatevi a vedere questo mirabile saggio di cattiva coscienza sul Blog www.lucabatin.ilcannocchiale.it …
Non ci soffermeremo sul fatto che Bagatin, nel suo nuovo intervento, evita accuratamente di rispondere a Magaldi sul merito delle questioni precise che quest’ultimo aveva posto: era scontato che non rispondesse.
Non sa, non può e soprattutto non deve, così Gli hanno raccomandato…
Quello che ci ha scandalizzato è quando Bagatin dice che la costituzione del Movimento “Democrazia Radical Popolare” (www.democraziaradicalpopolare.it ) lui l’ aveva prevista nel suo sproloquio del 12 agosto…
Ma come? Ma se era stato lo stesso Magaldi ad annunciare tutto ciò sin dalla Lettera Aperta n.1 al Fratello Silvio Berlusconi del 26 luglio 2010?
Ma che fa questo portaborse di Nucara, si fa beffe dei suoi stessi lettori?
Quello che ci scandalizza è quando Bagatin dice che Magaldi “scende in Politica”.
No, amico caro, il Fratello Magaldi non scende da nessuna parte.
Intende solo proseguire, anche da cittadino oltre che da massone, le sue battaglie in favore di una possibile rinascita della Polis italiana.
Per i massoni come il Fratello Magaldi, non esiste una società civile che possa essere avulsa dagli ideali spirituali in cui egli crede come libero muratore; e, per converso, non esiste una societas muratoria che possa disinteressarsi dei problemi materiali che la convivenza collettiva comporta.
Ci scandalizziamo quando Bagatin dice di Gioele Magaldi “che, dopo essersi proclamato massone dissidente, oggi si proclama socialista liberale. A fianco dei Cattocom. Contento lui.”
Ma che ciancia costui?
Chiunque conosca Magaldi sin da quando era giovanetto, se lo ricorda socialista liberale, democratico e un po’ radicale. Oggi si proclama quello che era ieri e domani si proclamerà quello che era ieri ed è oggi.
A differenza di tutti i Luca Bagatin e i Francesco Nucara di ieri e di domani, che cambiano idee e schieramento politico di ora in ora, a secondo delle oscillazioni di borsa…della propria borsa, ovviamente…
Poi, con questa storia dei “cattocomunisti” sarà ora di finirla. Il termine è abusato e anacronistico.
E del resto, meglio i cattolici democratici e “adulti” (non comunisti) alla Romano Prodi, Franco Marini, Dario Franceschini, etc., che i cattolici clericali che abbondano sia nella corte berlusconiana che presso alcuni settori della Lega Nord: personaggi come Roberto Cota, Federico Bricolo, Mario Borghezio, etc., cristiani integralisti, nonostante o forse proprio a causa del passato pseudo-paganeggiante del movimento guidato da Umberto Bossi.
Per non parlare di gente come Marcello Pera, Giuliano Ferrara, Gaetano Quagliarello ed Eugenia Roccella, tutti ex laici anti-clericali che hanno ricevuto l’illuminazione della fede o dell’ateismo devoto sulla via che porta da Arcore al Cuppolone, passando per Formigoni, Lupi, Bondi, Sacconi, Gelmini e tutta la pletora di baciapile che affolla le truppe del Grande Fratello Silvio.
Il quale Fratello Silvio, come riconosceva qualche tempo fa lo stesso Bagatin “dalle mille facce”, sta facendo da anni una politica spregiudicata di marca clericale, al solo fine di favorire i suoi vari amici di curia, dal mitico Cardinale Ruini (passate legislature) all’ex Cardinale Ratzinger ora Papa Bendetto XVI.
Quanto all’essere un “massone dissidente”, bé, se non ci fosse stato Magaldi con tutti Noi di Grande Oriente Democratico chi l’avrebbe fatta la dissidenza massonica, quel povero (sedicente) Fratello Alberto Corsini da Follonica la cui patetica testimonianza viene riportata (con un po’ di masochismo auto-lesionista) in calce alle illuminate riflessioni del Bagatin?
Possiamo effettivamente dire a questo presunto Fratello Alberto Corsini da Follonica che non ci stupisce come egli, sedicente massone sin dal 1972, chiarisca di non essere mai diventato Maestro Venerabile.
Fratello caro, ma a sentire come scrivi, parli e pensi, chi mai avrebbe potuto eleggerti ad una carica così delicata?
Ci auguriamo che almeno tu sia stato in grado, in circa 40 anni, di fare il Diacono o il Portastendardo Aggiunto, incarichi più alla tua portata, forse…
L’ignoranza non è un vanto: se anche non hai avuto la possibilità di compiere studi regolari da ragazzo, come massone avresti dovuto istruirti, in tanti anni di vita di loggia accanto ai tuoi Fratelli.
Se sei rimasto “poco istruito”, come hai tenuto a sottolineare, forse è perché, come il tuo Mentore (pensa un po’…) Luca Bagatin, sei soprattutto un uomo pigro e presuntuoso che pensa di poter comprendere tutto e discettare di tutto al lume della propria insipienza.
Auguriamo a te e a Bagatin di poter un giorno sperimentare quell’’UMILTA’ di cui il Fratello Magaldi è devoto cultore, non essendo mai pago di ciò che sa o crede di sapere.
Ci vuole UMILTA’per comprendere le infinite meraviglie dell’universo (sia naturale che umano), non lasciarsi manipolare dalle apparenze e mettersi in discussione, esercitare il dubbio critico e tentare di migliorarsi: ma che ne sapete di tutto ciò, Voi due (cari Alberto e Luca), patetici compari di un grottesco contraddittorio (per conto terzi) insipido e sgangherato?
Ma tutte queste, in fondo, sono bagattelle.
Piuttosto, ci siamo accorti di un fatto gravissimo che riguarda il sito ufficiale dell’ ARCO REALE RITO DI YORK, interno a PALAZZO GIUSTINIANI.
I Curatori di questo sito, mettono in bella mostra lo squinternato articolaccio di Luca Bagatin, Questionando attorno al Grande Oriente d’Italia e al “Grande Oriente Democratico” (analizzato e confutato in termini esaustivi dal Fratello Magaldi nell’Appendice dell’Editoriale del 23 settembre 2010: “Massoneria, Politica e il Grande Oriente Democratico ) e lo fanno precedere dai seguenti toni aulici: “La verità, come l’acqua di sorgente, silenziosa ma inevitabile, si affaccia al cielo affiorando. Quella stessa verità che è risalita in Luca Bagatin e che ha fissato in questo articolo…”.
Molto bene. Domandiamo ufficialmente ai Responsabili nazionali dell’ARCO REALE RITO DI YORK, nonché al Gran Maestro Raffi, al Grande Oratore Morris Ghezzi, al Presidente della Corte Centrale e ai membri del Consiglio dell’Ordine: è pacificamente accettabile che un Rito ufficiale di perfezionamento celebri pomposamente un personaggio profano (Luca Bagatin) che sul suo Blog (www.lucabagatin.ilcannocchiale.it ) fa chiara e spudorata apologia della P2, del PIDUISMO, di LICIO GELLI etc., etc.?
Per carità, se la posizione ufficiale del RITO DI YORK è quella di una riabilitazione di Licio Gelli e della P2 ne prendiamo atto: si tratta comunque di una NOTIZIA interessante.
Più interessante ancora sarebbe sapere se anche i VERTICI di VILLA MEDICI DEL VASCELLO approvano “quelle verità che come acqua di sorgente fuoriescono dalla bocca candida di Luca Bagatin” e che ci insegnano che dobbiamo tutti revisionare il giudizio su Licio Gelli e riabilitare la P2. In pieno 2010 e nell’undicesimo anno di Gran Maestranza del Fratello Gustavo Raffi?
Archiviate per sempre le bagattelle di Bagatin (ma le posizioni del RITO DI YORK non sono minuzie e ci sembrano MOLTO GRAVI), veniamo ad un’ interessante novità: la comparsa del “Cavaliere Nero”.
Lo scorso 24 settembre è comparsa una nuova NEWSLETTER: per leggerne il testo integrale, clicca su: Cavaliere Nero n.1.
Per il momento, ci asterremo dal commentare minuziosamente le osservazioni di questo incalzante nuovo convitato della dissidenza massonica al regime raffiano.
Stiamo attendendo un qualche riscontro (positivo o meno, e un silenzio troppo lungo lo considereremo un segnale negativo…) alle proposte contenute in: Pacificazione nazionale nel G.O.I.: Una Proposta.
Nel frattempo, comunque, sottoponiamo all’attenzione dei Fratelli (e degli osservatori non massoni) i ragionamenti del Cavaliere Nero n.1
Siamo certi che, se il Gran Maestro Gustavo Raffi saprà accogliere in modo saggio e lungimirante il nostro “ramo d’ulivo”, anche i Fratelli che hanno inaugurato questa frizzante NEWSLETTER dal sapore un po’ “fratelpasquiniano”, saranno lieti di abbandonare aspre polemiche e di partecipare attivamente, insieme a Grande Oriente Democratico, ad una entusiasmante fase di riforme del Grande Oriente d’Italia.
In caso contrario, ci sembra di poter prevedere, un regime raffiano che si rivelasse tetragono e irriformabile dovrà affrontare in futuro non soltanto l’opposizione di G.O.D., ma anche alcune sapide e avventurose scorribande au noir di questo intrepido Cavaliere.
LA REDAZIONE.