Velina del 9 luglio 2010: “Cronaca di un tentativo di espulsione annunciata.”
In attesa di pubblicare sul Sito il nuovo Editoriale del nostro Direttore Gioele Magaldi, nonché le nuove Comunicazioni dei lettori/visitatori (si tratterà di materiale alquanto interessante…), vorremmo intrattenere i nostri amici, simpatizzanti e frequentatori, con alcune brevi considerazioni relative al riavvio a pieno ritmo del sistema Inquisitorio dei Tribunali Interni del Grande Oriente d’Italia.
Abbiamo già svolto da tempo considerazioni generali in merito nella Sezione del Sito: La Nuova Inquisizione Massonica: ma le Istituzioni democratiche e i radicali lo sanno?.
Orbene, dopo un periodo di relativa prudenza e circospezione, in cui questi Tribunali sembravano aver rallentato la loro azione illiberale, anti-democratica, illegale, anti-costituzionale (sia rispetto alle Costituzioni del G.O.I., sia rispetto a quella della Repubblica italiana), da qualche giorno pare che essi abbiano ripreso a lavorare a pieno ritmo, in omaggio ai desiderata della premiata Ditta “Gustavo Raffi & Giuseppe Abramo”.
Che ambirebbero ad una definitiva sistemazione dei dissidenti. Di quei dissidenti che ancora non si è potuto allontanare dal G.O.I. attraverso minacce, intimidazioni, ritorsioni di vario genere.
Infatti, non sono pochi quei Fratelli che, negli ultimi anni, per paura e incapacità di resistere al pesante clima di repressione del dissenso, sono stati indotti o persuasi ad allontanarsi da Palazzo Giustiniani, con le buone o con le cattive.
Di recente, dopo vari tergiversamenti, se la sono presa con alcuni “scozzesi”: colpirne alcuni per educarne tanti di più…
E soprattutto, colpirne alcuni come “aperitivo” al “piatto forte” Gioele Magaldi…
Pensate che delicatezza: la IV Sezione della Corte Centrale Massonica (2°e definitivo grado di giudizio massonico), presieduta dal Presidente Fratello Romano Sciarretta (che i maligni-chissà perché poi?- continuano ad indicare come ossequioso esecutore dei desiderata raffiani) ha fissato per il 14 luglio 2010 tutte e due le udienze dei giudizi interni attualmente pendenti del Fratello Magaldi.
E si dà il caso che il 14 luglio sia il giorno del compleanno di Gioele Magaldi: quale squisita dimostrazione di affetto fraterno da parte della IV Sezione della Corte Centrale Massonica (Presidente: Fratello Romano Sciarretta; Giudici: Fratelli Nicola Sullutrone e Donato Eugenio, più altri) fissare la duplice udienza alle ore 10.30 di tale data, per di più nella splendida cornice di Villa Medici del Vascello, sul Gianicolo, a Roma.
Come Gruppo di Grande Oriente Democratico, cari Fratelli Sciarretta, Sullutrone, Eugenio (ed eventuali altri Giudici intervenienti) Vi ringraziamo anzitutto a nome nostro.
Ma, non temete, il nostro non sarà un ringraziamento effimero e contingente, continueremo a ringraziarvi della vostra squisita gentilezza e carineria (per la quale, invece di festeggiare il compleanno con la moglie e/o con parenti e amici, il Fratello Magaldi dovrà sedere di fronte al vostro Tribunale) anche nei prossimi mesi e anni, anche e soprattutto dopo che (se sono fededegne le voci che si rincorrono in queste ore) avrete comminato l’espulsione al principale ERETICO/DISSIDENTE che abbia osato sfidare i DOGMI della NUOVA ECCLESIA MASSONICA in cui si sta tentando di trasformare il glorioso (e un tempo illuminista, libertario e democratico) Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani.
Tuttavia, non si rattristino i tantissimi estimatori, simpatizzanti e supporters del Fratello Gioele Magaldi: questa sentenza di espulsione annunciata avrà effetti concreti molto relativi…e anzi si trasformerà in un BOOMERANG…sia per i suoi ESECUTORI che per i suoi COMMITTENTI/MANDANTI.
Essa sarà immediatamente impugnata presso il Tribunale Civile di Roma, anche perché, essendo le colpe contestate al Magaldi banalissimi “reati di opinione, libera critica e dissenso rispetto al Gran Maestro Raffi e a suoi collaboratori”, presso nessun Tribunale della Repubblica italiana l’eventuale condanna della Corte Centrale Massonica potrà essere impunemente tollerata.
Anzi, visto che in uno dei due procedimenti pendenti, in 1° grado c’è anche stata una palese violazione della regolarità formale del processo e degli stessi diritti dell’incolpato (e visto che entrambi i procedimenti, nel loro complesso, sono “processi politico-inquisitori” ai danni di un antagonista-leale e aperto- del Gran Maestro Raffi, siamo certi che il Magaldi, una volta condannato all’espulsione, innesterà sull’impugnazione del provvedimento una corposa richiesta di risarcimento danni da parte di tutti e ciascuno di quei giudici (di primo o secondo grado massonico) che abbiano perseverato nel tentativo di privarlo illegittimamente e con dolo del suo diritto costituzionale (Costituzione italiana) a partecipare ai lavori dell’ Associazione “Grande Oriente d’Italia”.
Del resto, il complessivo sistema Inquisitorio massonico patrocinato dai Fratelli Raffi, Abramo & Company, proprio grazie alle iniziative legali del Magaldi, negli ultimi tempi ha subito un durissimo colpo.
I cui effetti si inizieranno a vedere già dai prossimi mesi.
Con Ordinanza del 4 giugno 2010, il Magistrato Ida Scalercio del Tribunale Civile di Roma (per leggerla integralmente, clicca su: Ordinanza del Giudice Scalercio del 4 giugno 2010 ) ha stabilito un precedente fondamentale che, una volta per tutte, annulla la discrezionalità del ricorso alla “sospensione a tempo indeterminato” dei Fratelli Massoni del G.O.I. da parte del Gran Maestro.
Se, fino ad oggi e per anni, il Gran Maestro Gustavo Raffi ha usato e abusato, in modo improprio e illegale, della facoltà di “sospendere” chi gli pareva e piaceva, con evidente strumentalità- finalizzata ad eliminare oppositori, critici e dissidenti- d’ora in poi questo non sarà più possibile.
La ragione di ciò è facilmente comprensibile, a partire dalla lettura dell’Ordinanza citata della Giudice Ida Scalercio, che farà Storia…
Ma la cosa più sorprendente e indegna dei comportamenti perpetrati sinora ai danni del Fratello Gioele Magaldi è l’IPOCRISIA con la quale si è persino affermato che “non se ne voleva fare una vittima…”.
Così si è espresso il Gran Maestro Raffi, in una dichiarazione resa al giornalista Goffredo Buccini del Corriere della Sera in data 14 giugno 2010 (per leggere il servizio integralmente vai alla Sezione Documenti e Rassegna stampa di www.grandeoriente-democratico.com oppure clicca direttamente su: Corriere della Sera del 14 giugno 2010 by Goffredo Buccini; “La battaglia dei massoni all’ombra dei partiti”.
In proposito ci domandiamo: un Fratello che si sta illegalmente e abusivamente tenendo fuori da anni dalla vita di Loggia e da quella ufficiale nel Grande Oriente d’Italia, non è una vittima?
E’dal maggio 2007 che, grazie allo strumento illegale e abusivo (come hanno dimostrato ben due sentenze del Tribunale Civile) della “sospensione a tempo indeterminato”, si è potuta e voluta impedire una normale partecipazione del Fratello Magaldi alla vita ufficiale del G.O.I.
Prima ancora di ricevere una qualsiasi condanna massonica definitiva per i suoi risibili “reati d’opinione”, il Fratello Gioele Magaldi è stato abusivamente condannato dalla prepotenza e dalla violenta azione illegale del Gran Maestro Raffi, senza che nessun organo di Giustizia interna (dal Grande Oratore, al Presidente della Corte Centrale) o altri organi di garanzia (come il Consiglio dell’Ordine) muovessero un dito per arginare tale azione sconsiderata e squadrista, degna delle epurazioni staliniste o di quelle nazi-fasciste.
E da più di tre anni che, dunque, in spregio alla legge e ai diritti del Magaldi (così come di recente dimostrato dalla Magistratura dello Stato democratico italiano), si è arrecato dolore e smarrimento fra gli amici e i familiari di questo Fratello (primo fra i “colpiti” e il Padre del Fratello Gioele, Fratello Sergio Magaldi, privato persino dell’innocuo- ma per lui preziosissimo- piacere di frequentare insieme al figlio le riunioni della Loggia Monte Sion o quelle delle Camere del Rito Scozzese).
Non si vergogna, il Fratello Gustavo Raffi (e con Lui il Fratello Giuseppe Abramo) di questo ignobile (prima che illegale e infondato) abuso di potere che ha arrecato inimmaginabili danni morali, esistenziali e di immagine ad un Fratello e ai suoi congiunti e familiari?
Di questi abusi, tutti i colpevoli risponderanno in sede civile per un adeguato risarcimento danni.
Certo, di fronte a questi atti di palese illegalità, Gioele Magaldi avrebbe potuto assumere un atteggiamento di comprensibile negazione e disconoscimento, presentandosi comunque ai lavori di Loggia oppure a quelli delle Camere del Rito Scozzese.
E a chi avesse tentato di impedirgli “materialmente” l’accesso a tali consessi, avrebbe potuto dimostrare concretamente che è meglio non mettersi sulla strada di chi ha praticato boxe e full-contact in anni non lontani, e di chi è anche in grado di poter contare sul supporto di diversi amici che tali pratiche “marziali” non hanno mai smesso di esercitare.
Ma il Fratello Magaldi ha scelto un’altra via: quella “socratica” del rispetto-sempre e comunque- di leggi e regole (anche quando vengano forzate abusivamente come in questo caso), aspettando con pazienza che gli abusi di potere da parte del Gran Maestro (con le sue “sospensioni” strumentali, discriminatorie e illegittime) venissero stigmatizzati e sanzionati da parte del potere giudiziario della Magistratura repubblicana.
Ora questo è avvenuto (vedi Ordinanza del Giudice Scalercio del 4 giugno 2010) e avrà effetti benefici e liberatori, non solo per Magaldi, ma per tutti quei Fratelli egualmente vittime della prepotenza illegale del “regime raffiano”.
Per Gioele Magaldi, d’altronde, la strada del pieno reintegro nella vita ufficiale del G.O.I. è ancora “sbarrata” dai ridicoli procedimenti giudiziari massonici che si dibatteranno il 14 luglio 2010 e che, nelle intenzioni di Gustavo Raffi, Giuseppe Abramo ed altri, dovrebbero concretizzarsi in una o due sentenze di espulsione.
Pensa che paura! Facciano pure, costoro e tutti quei Giudici che, invece di applicare le leggi massoniche con equità ed equilibrio, si siano trasformati in semplici esecutori di processi politici contro i dissidenti.
Più grande sarà il carattere scandaloso delle eventuali sentenze della Corte Centrale di Palazzo Giustiniani e più grande il dimostrato asservimento dei suoi giudici al Potere e alla Volontà del Gran Maestro Raffi, più eclatante sarà lo “SPUTTANAMENTO” che ne deriverà ai suoi interpreti e il RISARCIMENTO DANNI a chi ne sarà stato vittima.
Piuttosto, ci stupisce che il Fratello Magaldi ci abbia confidato di nutrire una sincera fiducia nella IV Sezione della Corte Centrale e in particolare nel suo Presidente Fratello Romano Sciarretta e nei Giudici Fratelli Nicola Sullutrone e Donato Eugenio.
Il nostro Direttore Magaldi, infatti, ben ricorda che furono proprio questi Giudici, diverso tempo fa, ad annullare una scandalosa sentenza di “espulsione” che in primo grado gli era stata inflitta dal Tribunale Circoscrizionale del Lazio, all’epoca presieduto dal Fratello Carlo Siena e composto dai Fratelli Giudici Vernale, Gambini e Greco (tutti “complici” in quella vergognosa e irregolare “sentenza politico-inquisitoria”).
Ebbene, dice Magaldi, con impeccabile senso della legge e del rispetto del “giusto processo”, la IV Sezione della Corte Centrale presieduta da Sciarretta dichiarò l’”assoluta nullità” di quella sentenza che il Presidente Siena- aggiungiamo NOI della Redazione di G.O.D.- aveva fatto emanare (in spregio di ogni elementare tutela dell’incolpato e dello stesso Regolamento dell’Ordine massonico) in obbedienza alla “parte politico-massonica” (Raffi e soprattutto Giuseppe Abramo) di cui allora egli era fedele ed acritico esecutore.
Perciò Magaldi confida di trovarsi davanti ad Alti Magistrati massonici di grande equilibrio e saggezza che sapranno restituire, con la propria azione e con il proprio esempio, dignità e rispettabilità all’intero sistema giudiziario massonico; nel rispetto dei tradizionali valori massonici di equità, fratellanza e tolleranza del pensiero critico e dissidente, che è l’”unico grande reato” oggetto delle imputazioni che si discuteranno il 14 luglio 2010 a Villa Medici del Vascello in Roma.
NOI non abbiamo la stessa incrollabile fiducia del Magaldi.
Ma speriamo che stavolta abbia ragione lui e che non abbia sopravvalutato la possibilità dei Giudici della Corte Centrale di resistere alle formidabili pressioni che su di essi verranno esercitate dal Gran Maestro Gustavo Raffi e dal Gran Segretario Giuseppe Abramo, pur di ottenere l’ennesimo provvedimento di condanna; che comunque sarebbe ingiustificato e ingiustificabile dinanzi all’opinione pubblica, sia massonica che profana.
Semmai, tanto NOI della Redazione di Grande Oriente Democratico che il Fratello Gioele Magaldi, vorremmo esprimere la nostra solidarietà al Fratello Carlo Siena, che è stato recentemente “bersagliato” con due strumentali tavole d’accusa (denunce massoniche), una da parte del Fratello Ruggero Stincardini e una da parte del Fratello Giampiero Ghelardini.
Ai fratelli Stincardini e Ghelardini i nostri “complimenti” per l’evidente strumentalità (e inconsistenza) di accuse che sono semplicemente una forma di “ritorsione-intimidazione” verso il Fratello Siena, reo di aver energicamente difeso le prerogative del Consiglio dei Maestri Venerabili di Roma.
E reo di aver difeso la Legalità, il Regolamento dell’Ordine e la Costituzione del G.O.I. dinanzi ai reiterati tentativi-da parte della Giunta raffiana- di violarli impunemente, in spregio ai giuramenti fatti al momento della propria investitura come “potere esecutivo” di Palazzo Giustiniani.
Le violazioni della Giunta raffiana, d’altronde, sono state già ampiamente stigmatizzate nella Ordinanza del Giudice Tronci (clicca sopra per leggerla) del Tribunale Civile di Roma, in data 22 aprile 2010.
Siamo certi che il Fratello Siena saprà trarre grande insegnamento e nuova consapevolezza da questa vicenda che lo vede incolpato e vittima di quello stesso “sistema di potere intollerante” di cui fino a non molto tempo fa era parte integrante e fedele esecutore.
Certo, a differenza del Fratello Gioele Magaldi, che si è sempre trovato di fronte un Tribunale Circoscrizionale del Lazio presieduto e composto da personaggi aprioristicamente ostili a lui e servizievoli nei confronti dei desiderata di Giuseppe Abramo e Gustavo Raffi, Il Fratello Siena ha la fortuna di essere giudicato da un nuovo Tribunale Circoscrizionale; il cui Presidente Antonello Zucco (ma anche gli altri Giudici) sono notoriamente persone ricche di equilibrio, buon senso e capacità di giudizio equanime.
Ciò non elude, lo ripetiamo, la necessità che ogni Fratello perbene e amante della giustizia solidarizzi concretamente con il Fratello Siena e con chiunque fosse oggetto di intimidazioni, ritorsioni, minacce o tavole d’accusa da parte di “sicofanti” del regime che (illegittimamente, peraltro) al momento (mal) governa il Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani.
LA REDAZIONE DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO.