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Commento a “I massoni: fratello Mario, uno di noi”, by Redazione per LIBERO del 23 novembre 2011 e a “Auguri massoni a Fratello Monti. Così la Loggia imbarazza Mario”, by Marco Gorra per LIBERO del 24 novembre 2011

 

 

 

 

L’altro giorno, sul quotidiano LIBERO  appariva “I massoni: fratello Mario, uno di noi”, by Redazione per LIBERO del 23 novembre 2011 (clicca sopra per leggere).
L’altro ieri, in prima pagina e poi a pagina 5 in versione cartacea dello stesso quotidiano, faceva la sua comparsa

“Auguri massoni a Fratello Monti. Così la Loggia imbarazza Mario”, by Marco Gorra per LIBERO del 24 novembre 2011 (versione cartacea, clicca sopra per leggere)

poi rilanciata sul sito web dello stesso LIBERO ( www.libero-news.it ):

“Auguri massoni a Fratello Monti. Così la Loggia imbarazza Mario”, by Marco Gorra per LIBERO del 24 novembre 2011 (clicca sopra per leggere).

Entrambi i pezzi - tanto il Redazionale del 23 novembre che l’articolo a firma Marco Gorra del 24 novembre - erano costruiti a partire da un articolo comparso in data 22 novembre 2011 sul sito ufficiale di Grande Oriente Democratico (www.grandeoriente-democratico.com ) e sul sito ufficiale di Democrazia Radical Popolare (www.democraziaradicalpopolare.it ):

Grande Oriente Democratico ricorda al Fratello Monti che ora ha ricevuto anche l'avallo del Fratello Obama per contrattare in Europa EUROBOND, un nuovo ruolo della BCE, una trasformazione politica della UE. Sul pellegrinaggio europeo tra Bruxelles e Strasburgo si gioca la credibilità e il futuro del Governo Monti, oltre che la possibilità di uno storico rilancio dell'Italia per contribuire a costituire gli Stati Uniti d'Europa. (clicca sopra per leggere)

Si può tuttavia registrare una certa differenza di stile e di accuratezza tra il Redazionale di LIBERO del 23 novembre e l’articolessa di Marco Gorra del 24 novembre.
Nel primo caso, se si confronta il suddetto Redazionale con il nostro testo di cui riporta i contenuti, si può constatare una sobria e corretta corrispondenza fra i contenuti originali e il loro report giornalistico.
Non altrettanto, facendo analoga comparazione, si può affermare per l’articolo di Marco Gorra.
Costui, appunto in

“Auguri massoni a Fratello Monti. Così la Loggia imbarazza Mario”, by Marco Gorra per LIBERO del 24 novembre 2011 (versione cartacea, clicca sopra per leggere),

ripresa anche dal sito Dagospia in:

“FRATELLO MARIO” - AL POVERO FULL MONTI MANCA SOLO CHE AUMENTINO BOATOS E MALDICENZE A BASE DI GREMBIULE & COMPASSO - NELL’ENDORSEMENT DEL SOLITO GIOELE MAGALDI A SUDARIO MONTI PER CONTO DALLA LOGGIA DEL GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO, LA PAROLA “FRATELLO” RICORRE UNDICI VOLTE: “AIUTACI A DIFENDERE L’EUROPA DALLA SPECULAZIONE” –. MA PER QUALE MOTIVO LA MASSONERIA AVREBBE INTERESSE AD INGUAIARE UN CONFRATELLO? LA FACCENDA NON TORNA, DEVE ESSERCI QUALCOSA SOTTO… su DAGOSPIA del 24 novembre 2011 (clicca sopra per leggere),

dà una certa dimostrazione di provincialismo, superficialità, confusione e sciatteria nel trattare della questione in oggetto.
Cominciamo dalle sciatterie e superficialità, estendibili anche agli estensori de La Scheda, che vorrebbe (senza riuscirci) impreziosire con alcune note informative l’articolo di Gorra.
Se le poche righe sul “Grande Oriente” (d’Italia) sono sostanzialmente corrette e per quanto concerne Grande Oriente Democratico è vero, come viene detto, che si tratta di “un movimento cui ha dato vita Gioele Magaldi” (insieme a molti altri Fratelli, aggiungiamo Noi), è però assolutamente falso che il nostro leader abbia mai scritto una “lettera aperta d’incitamento a Mario Monti”, firmandosi Venerabile maestro”.
Eppure questa falsità, evidente frutto di sciatteria, superficialità e confusione, viene ribadita lungo l’articolo anche dal suo autore Marco Gorra. Il quale, piuttosto, avrebbe dovuto spiegare ai suoi lettori che Gioele Magaldi ha certamente lo status iniziaticodi Maestro Venerabile Emerito, ed è certamente il portavoce di G.O.D., ma, almeno finora, non ha vergato alcuna lettera aperta al Fratello Massone Mario Monti.
Il testo in cui il Fratello Monti viene “incitato ed esortato” a determinati comportamenti, sulla base del quale i giornalisti di LIBERO hanno composto i propri articoli (del 23 e 24 novembre), lo ripetiamo, è:

Grande Oriente Democratico ricorda al Fratello Monti che ora ha ricevuto anche l'avallo del Fratello Obama per contrattare in Europa EUROBOND, un nuovo ruolo della BCE, una trasformazione politica della UE. Sul pellegrinaggio europeo tra Bruxelles e Strasburgo si gioca la credibilità e il futuro del Governo Monti, oltre che la possibilità di uno storico rilancio dell'Italia per contribuire a costituire gli Stati Uniti d'Europa. (clicca sopra per leggere).

E si tratta di un contributo “redazionale”, non di una lettera aperta, firmato “I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO”, non Gioele Magaldi.

Poi, ne “La Scheda” si osserva come, durante il Ventennio fascista, “il regime limitò fortemente le attività delle logge massoniche, emanando apposite leggi”.
Falso.
I “Fasci italiani di combattimento” fondati da Benito Mussolini il 23 marzo 1919 ebbero come prima sede alcuni locali dell’Associazione lombarda degli industriali, messi a disposizione dal suo presidente Cesare Goldmann, massone del Grande Oriente d’Italia.
Tra i co-fondatori dei Fasci di combattimento e tra i più importanti aderenti alla loro trasformazione in Partito Nazionale Fascista (1921) vi furono molti massoni di diverse obbedienze nazionali: tra i tanti, l’ideologo del programma sociale del fascismo, fratello Alceste De Ambris; i quadrumviri della marcia su Roma Italo Balbo, Cesare Maria De Vecchi, Emilio De Bono, Michele Bianchi; Roberto Farinacci e Giuseppe Bottai; Raoul Palermi e Dino Grandi, insieme a una schiera di altri personaggi che mutuarono lo stesso nome di “Gran Consiglio del Fascismo” (costituendone la stragrande maggioranza) dal lessico muratorio.
Ma persino il più importante tecnocrate economico del Ventennio, Alberto Beneduce, scelto dal Duce per costituire l’IRI e per ristrutturare il sistema bancario italiano, era un fratello massone. Al pari del libero muratore Vittorio Valletta, (ai vertici della FIAT in vari ruoli dal 1928 in piena sintonia con il regime) che consegnò all’avvocato Gianni Agnelli non solamente il comando del primo gruppo industriale italiano (nel 1966), ma anche il gusto per grembiule, squadre e compassi…
Ciò premesso, tra maggio e novembre 1925 venne approvata e promulgata una legge sulle associazioni dichiaratamente anti-massonica che portò (fra violenze squadristiche e attentati di ogni tipo contro le logge e i liberi muratori democratici, liberali e anti-fascisti) alla totale “collocazione” fuori-legge della massoneria italiana.
I “fratelli” più illiberali, anti-democratici e reazionari si tramutarono a cuor leggero in fascisti- portando a compimento un progetto che ebbe il colpevole avallo soprattutto di Winston Churchill e della massoneria inglese più elitaria e conservatrice- e distrussero l’architettura illuministica, laica e progressista di quel Grande Oriente d’Italia che aveva avuto come suoi Gran Maestri personaggi del calibro di Giuseppe Garibaldi, Adriano Lemmi (“banchiere” del Risorgimento e fervente mazziniano) ed Ernesto Nathan.
Dal 1925 in avanti, i massoni democratici, liberali e anti-fascisti furono inviati al confino e costretti all’esilio, bastonati e talora anche eliminati fisicamente dagli sgherri del regime. E ciò avvenne con la complicità e persino con il compiacimento dei “fratelli” che avevano abbandonato squadra e compasso in favore dei fasci littori.
Di più, si può dire che proprio l’ideologia fascista in quanto tale era stata elaborata in seno alle logge (non soltanto italiane) più elitarie e oligarchiche dei primi due decenni del XX secolo.
Dunque è falso quanto riportato ne La Scheda di LIBERO che correda l’articolo di Marco Gorra.
Il regime fascista non si limitò a limitare fortemente le attività massoniche.
Il regime le rese impossibili, nel tentativo di sradicare dall’Italia qualunque valore liberale, laico e democratico (appannaggio della parte storicamente vincente della massoneria italiana fino ai primi del Novecento), per instaurare un sistema culturale clerical-conservatore e reazionario nel quale l’abbraccio con il Vaticano dell’ateo Mussolini e di innumerevoli massoni fascistizzati fu appunto strumentale ad una forzata rieducazione dispotica, gerarchica, confessionale, paternalistica, tradizionalista, illiberale e anti-democratica della popolazione italiana.
Si ripeteva in Italia una drammatica lacerazione già nota nella storia della massoneria e ben illustrata in

Ancora a proposito di "destra" e "sinistra" massonica: il caso del massone neonazista, razzista, tradizionalista e integralista cristiano Anders Behring Breivik, autore di stragi in Norvegia per conto di chi? Attenzione preventiva anche all'Italia (terra di stragismi vari irrisolti, ricordando che prevenire è meglio che curare) dove non mancano i neonazisti/neofascisti alla corte dell'illegittimo Gran Maestro del G.O.I. Gustavo Raffi (articolo del 25-26 luglio 2011, clicca sopra per leggere).

e in

In omaggio ai Valori del 14 luglio, riflettiamo su Destra e Sinistra Massonica: uno scontro secolare tra elitarismo e democrazia, autoritarismo e libertà, gerarchia e uguaglianza, paternalismo e fratellanza (articolo del 18-19 luglio 2011, clicca sopra per leggere)

La lacerazione era ed è tale (anche in questa drammatica temperie di inizio XXI secolo, in Europa e nel Mondo) da contrapporre ferocemente due modalità di interpretare l’identità e il retaggio massonico.
Da un alto i sostenitori della vocazione elitaria, paternalista, tradizionalista, autoritaria e gerarchica di chi si sente depositario di segreti spirituali e intellettuali incomunicabili alle masse, le quali vuole dominare e mantenere/ridurre in uno stato di sudditanza/manipolazione (“massoni di destra”, intesa non in senso politico profano); dall’altro quelle avanguardie rivoluzionarie che hanno inventato i concetti di libertà di pensiero e di ricerca scientifica, ecumenismo e tolleranza religiosa, divisione dei poteri statuali, parlamentarismo, stato di diritto, liberalismo, democrazia, emancipazione sociale ed economica dei ceti popolari, suffragio esteso e poi universale (“massoni di sinistra”, non in senso politico profano).
Invitiamo senz’altro Marco Gorra e tutti i giornalisti, gli opinionisti, i politici e gli studiosi che vogliano capire il senso e le finalità di due secolari visioni e interpretazioni della Via Massonica, intanto a leggersi (o ri-leggersi) con attenzione i due nostri interventi summenzionati del 18-19 e del 25-26 luglio 2011, piccolo e modesto viatico ad una migliore comprensione di una materia così ardua e complessa.
Poi, quando a marzo 2012 sarà finalmente uscito in libreria MASSONI. Società a responsabilità illimitata. Il Back-Office del Potere come non è mai stato raccontato. Le radici profonde e le ragioni inconfessabili della crisi economica e politica occidentale del XXI secolo, Chiarelettere Editore, co-autore Gioele Magaldi, a tutti e a ciascuno sarà dato modo di comprendere e interpretare in termini filologicamente e storicamente più corretti molti eventi e situazioni degli ultimi tre secoli, ivi comprese le gesta attuali di diversi (sedicenti) statisti e gruppi di potere euro-atlantici che condizionano le vite di centinaia di milioni di persone.

Tuttavia, prima di vergare il suo frettoloso e sciatto articolo, il giornalista di LIBERO Marco Gorra avrebbe fatto meglio a leggersi con attenzione anche altri due nostri interventi recenti:

Grande Oriente Democratico avvisa cordialmente Giorgio Napolitano e Mario Monti che, in merito al felice o infelice esito di un Esecutivo Monti benedetto dal Quirinale, tutto dipende dagli obiettivi reali che vengano posti e dalla buona fede con cui si intenda perseguirli (articolo dell’11-12 novembre 2011, clicca sopra per leggere)

e

Grande Oriente Democratico, sulla scia dell'utile Memento about Goldman Sachs' Lodges, Fellows, Masters and Grand Masters (Logge, Compagni, Maestri e Gran Maestri) espresso dal francese LE MONDE e ripreso da DAGOSPIA, rammenta al Fratello Massone Mario Monti che è tempo di scelte. O si decide di servire il popolo italiano ed europeo, o si fanno gli interessi di quelle Oligarchie contro-iniziatiche che utilizzano Grandi Banche private, FMI, BCE e altre istituzioni finanziarie internazionali per realizzare immensi profitti economici speculativi e progetti macropolitici inconfessabili. O il Governo Monti sostiene subito gli EUROBOND e un NEW DEAL rooseveltiano per l'Europa (questo darebbe CRESCITA), oppure si continua con l'AUSTERITA' e si va tutti in RECESSIONE/DEPRESSIONE (articolo del 17 novembre 2011, clicca sopra per leggere)

In questo modo avrebbe potuto contestualizzare correttamente i suoi ragionamenti, rendendo conto più onestamente ai suoi lettori del senso e delle finalità dell’ “Appello di Grande Oriente Democratico” al Fratello Mario Monti.

Ma l’aspetto più discutibile dell’impostazione analitico-esplicativa di Marco Gorra risiede nel suo alto tasso di provincialismo, misto a confusione sui reali termini delle questioni che coinvolgono il Fratello Mario Monti e altri protagonisti massoni e non massoni di questa cruciale stagione politica europea e internazionale.
Soprattutto, Gorra non sa o finge di non sapere che, sin dalla sua nascita come Movimento eterodosso in seno al GOI (la più importante Comunione massonica italiana), Grande Oriente Democratico ha inteso rivoluzionare il rapporto comunicativo tra mondo della massoneria e società civile.
Insofferente dell’infingarda strategia minimalista dell’attuale (illegittimo) Gran Maestro di Palazzo Giustiniani, Gustavo Raffi, tutto proteso a dissimulare intrallazzi e operazioni di potere e sotto-potere dietro il manto di una retorica ampollosa e risorgimentale soltanto a chiacchiere (nel senso di celebrare i defunti massoni eroi del Risorgimento, ma di non impegnare in alcun modo i massoni del XXI secolo in analoghe e concrete iniziative o prese di posizione in favore della libertà, della democrazia e di un Nuovo Risorgimento, di cui l’Italia e l’Europa hanno un disperato bisogno), GOD intende parlare chiaro e incidere con trasparenza nella questioni culturali, civili e meta-politiche del nostro tempo, qui e ora.
I giornalisti italiani, mediamente (e Gorra non fa eccezione), sono abituati a parlare di Massoneria o in termini folkloristici, magari suscettibili di satira (vecchi e giovani incappucciati un po’ border-line che compiono astrusi riti) oppure in termini misteriosi, esorcistici e demonizzanti (vedi la lunga querelle su P2 , piduismi, pitreismi e piquattrismi vari). In questo, naturalmente, sono stati aiutati proprio dai liberi muratori nostrani che, dal Secondo Dopoguerra in poi, invece di scegliere la via della luce e del confronto leale con la società civile e politica, hanno per lo più optato per strategie occulte. Strategie volte a spericolate operazioni di profitto e potere, ma non certo a rinverdire una tradizione che vide la Libera Muratoria italiana costruire la migliore identità nazionale mettendo insieme fratelli cattolici, ebrei, protestanti, agnostici, etc. e la Libera Muratoria internazionale costruire, promuovere e difendere ovunque democrazia e libertà, sconfiggendo tanto i nemici “esterni” (aristocrazie civili e religiose illiberali e dispotiche) che quelli “interni” ( massoni “contro-iniziati”, desiderosi di sostituire un’aristocrazia spirituale e finanziaria- la propria- a quelle del sangue di Ancien Régime).
I giornalisti italiani, mediamente (e Gorra non fa eccezione), non sono preparati ad osservare un disvelamento delle trame effettive che sottendono le dinamiche del potere; non sono preparati a sentir chiamare le cose con il loro nome, senza troppi infingimenti e dissimulazioni. La loro narrazione, nel migliore dei casi, rimane in superficie e sfocia nel pettegolezzo e nel gossip; nel peggiore è costellata da censure e auto-censure.
Quando mai i media del Bel Paese si sono soffermati ad analizzare, al di là di pittoresche battute, criptiche allusioni e frasi fatte, quali siano gli interessi, i personaggi, le situazioni che, entro un orizzonte sovra-nazionale, perseguono strategie macroeconomiche e macropolitiche che vanno ben al di là dei patetici colloqui fra governanti pro-tempore della Germania, della Francia, dell’Italia e di altre nazioni similmente mal-governate.
E si lascino andare i riferimenti alla Trilateral Commission, al Bilderberg Group, al CFR, al RIIA, al B’nai B’rith, tutti consessi di cui si parla senza spiegare nulla e sopravvalutandone o sottovalutandone, a secondo dei casi, lo spessore e le finalità, passate e presenti.
Abbiamo già spiegato altrove (si leggano i nostri interventi dei giorni passati) come questo tipo di gruppi non esprimano, in ogni caso, prospettive univoche e coerenti, essendo piuttosto consessi nel cui ambito elites massoniche e para-massoniche di diverso orientamento discutono liberamente di questioni di una certa rilevanza.
Abbiamo già irriso altrove alla retorica complottista (che, in perfetto stile paranoide, pretende di ridurre ad unum il Potere e l’Establishment planetario, cosa ovviamente falsa, essendo piuttosto la nuova ecumene globale il campo di battaglia di gruppi sovra-nazionali concorrenti e antagonisti tra loro sia per ragioni pragmatiche che ideologiche).
Parimenti, irridiamo alle modalità primitive e anti-diluviane di quei giornalisti, opinionisti o interpreti dell’attuale temperie economico-politica che, per partito preso (un po’ come l’aristotelico Cremonini che si rifiutava di guardare nel cannocchiale offertogli da Galileo, perché troppo innamorato delle proprie credenze più familiari e abituali), si rifiutano di accettare che esista un Back-Office del Potere, dei luoghi in cui alcune oligarchie, da secoli, distillano progetti politici ed economici di portata sovra-nazionale, tentando poi- con maggiore o minore successo- di imporli a popoli ignari governati spesso da camerieri, maggiordomi e servizievoli attendenti di tali oligarchie.
Marco Gorra dice, alla fine del suo articolo:

“…Questo è il quadro, si può intuire che l’ultima cosa di cui Monti ha bisogno è di essere ulteriormente associato a logge, poteri forti e via incappucciando. E c’è da scommettere che la sortita del Magaldi otterrà l’effetto opposto. E, in un momento in cui lo stato di salute della democrazia rappresentativa italiana è quello che è, si corre il rischio di regalare argomenti anche a chi a pane e cospirazioni non campa. Ma per quale motivo la massoneria avrebbe interesse ad inguaiare un confratello? La faccenda non torna, deve esserci qualcosa sotto”.

Ecco, appunto.
E’ il modestissimo (e provinciale, italico, troppo italico) paradigma interpretativo di Gorra che non “torna”.
I Massoni di GOD e dei circuiti muratori internazionali a noi collegati, non si curano affatto di quali siano i bisogni del Fratello Monti in quanto tale.
Quello che a loro e a noi interessa è cosa il Fratello Monti abbia deciso di fare a favore dei bisogni del popolo italiano e di quello europeo.
Non solo.
Al cospetto degli (spregevoli) interessi che Angela Merkel difende (che non sono quelli del popolo tedesco, il quale, specie per ciò che concerne le imprese esportatrici, avrà presto serissimi guai) e dei quali Gorra non ha probabilmente la minima idea, importa poco il birignao tutto italico sul pudore intorno all’appartenenza massonica di questo o di quello: ciò che importa è se, in sede europea e statunitense, determinate “cordate” massoniche liberali e democratiche avranno la meglio sulle devastanti strategie di altri “fratelli”, la cui prospettiva oligarchica e gerarchica ha in odio le conquiste politiche e sociali degli ultimi tre secoli.
Ciò che importa è se l’anima aristocratico-elitaria di determinate oligarchie massoniche e para-massoniche prevarrà sull’opposizione dei liberi muratori progressisti e neo-illuministi (ancora vittoriosi, nel secondo conflitto mondiale, con i Fratelli F.D. Roosevelt, Bernard Baruch, etc., sulle ambizioni di contro-iniziati come il super-banchiere di Hitler Hjalmar Schacht e la sua cerchia di fratelli reazionari da una parte all’altra dell’Atlantico, con significative presenze anche a Wall Street e a Londra).
Ciò che importa è da quale parte si schiereranno i Fratelli Massoni Mario Monti e Mario Draghi, i quali, al momento, non hanno ancora deciso…
Quindi: 1) A Grande Oriente Democratico piace l’onestà intellettuale e un’accurata ricostruzione storica dei fatti. Abbiamo associato il Fratello Monti a “logge, poteri forti e via incappucciando”, perché la nostra mission,come Movimento, è proprio quella di andare nella direzione opposta rispetto alla gestione (illegittima) che Gustavo Raffi fa del GOI; una gestione tutta improntata a reticenze, silenzi e omissioni in perfetto stile neo-piduista e ad una retorica finto-risorgimentale e minimalista che serve a coprire e a dissimulare situazioni inconfessabili e interessi privatissimi. Come giornalista libero e deontologicamente orientato (ma lo è?) Marco Gorra dovrebbe plaudire alla nostra “operazione trasparenza”, invece di dolersene. Perché se ne duole? C’è qualcosa che non torna… 2) Dichiarando l’appartenenza massonica di Monti (certo non ignota a diversi rappresentanti dell’establishment europeo) noi non lo “inguaiamo”. Semmai stiamo inviando un messaggio a LUI e ad altri, facendogli presente che, qualora dovesse/dovessero scegliere le posizioni di Angela Merkel e di coloro “che le stanno dietro” e ne ingrassano i conti correnti con generosi bonifici estero su estero (come atto di gratitudine e ricompensa per lo spregevole “lavoro svolto”), Grande Oriente Democratico considererà il Fratello Monti esattamente come il Fratello Silvio Berlusconi (benché appartenenti a circuiti diversi, più british Monti, più “casareccio” Berlusconi): un individuo inetto e indegno di occupare la poltrona più importante di Palazzo Chigi.
Quindi il nostro, come aveva ben compreso e riportato il corretto autore del primo articolo di LIBERO sulla questione,

“I massoni: fratello Mario, uno di noi”, by Redazione per LIBERO del 23 novembre 2011 (clicca sopra per leggere),

era, è e sarà, fintanto che il Fratello Monti non avrà fatto una scelta chiara, un costante MONITO affinché chiunque (Monti e Draghi per primi) venga ricoperto di onori se ne mostri degno, facendosi carico degli oneri che certe gratificazioni istituzionali comportano nei riguardi del popolo italiano ed europeo.
Il vertice a tre di Strasburgo del 24 novembre 2011 è stato interlocutorio tendente al negativo.
Tanquam non esset, come direbbe il Fratello Magaldi.
Osserveremo con attenzione le prossime mosse del Fratello Monti e del Fratello Draghi, valutando se avranno o meno il coraggio di scegliere la parte giusta e di sfidare Angela Merkel e i suoi “Fraterni Ispiratori Contro-Iniziati” su questioni che possono comportare la salvezza o il disastro per le popolazioni europee.
Se poi Monti e Draghi avranno fatto la scelta sbagliata, allora si che potrebbe essere scritta una bella “Lettera Aperta al Fratello Monti e/o al Fratello Draghi” a firma del nostro leader Gioele Magaldi.
E com’è noto, tali Lettere Aperte non portano bene ai destinatari.
Il Fratello Silvio Berlusconi ne sa qualcosa…

Per concludere, possiamo dire che lo stile argomentativo, ermeneutico ed esplicativo di Marco Gorra nel suo pezzo “Auguri massoni a Fratello Monti. Così la Loggia imbarazza Mario”, by Marco Gorra per LIBERO del 24 novembre 2011 (versione cartacea, clicca sopra per leggere) ci è parso opportuno come una gara di rutti in Chiesa.
Consigliamo al buon Gorra (e ai suoi colleghi), quando parlano di Massoneria, anzitutto di documentarsi meglio e poi, se discettano intorno alle sue componenti democratiche e liberali, anche di sciacquarsi la bocca e di considerare la rivelazione dell’appartenenza ad esse di questo o quel personaggio come un grande titolo di merito, e non certo motivo per considerarsi “inguaiati”.

 

I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO

 

P.S. Ieri è andata in onda un’intervista di Gioele Magaldi su Radio 24, INTERVISTA AUDIO del 25 novembre 2011 di Gioele Magaldi su RADIO 24 (Radio del "SOLE 24 ORE"), clicca per ascoltare: significativamente, su “LIBERO TV” ( tv.libero-news.it ) ne sono stati messi in onda solo i primi 4 minuti, evidenziando cioè soltanto quello che faceva comodo evidenziare ed omettendo la seconda parte dell’intervista (molto più lunga) che, evidentemente, non era funzionale agli scopi strumentali della testata. E’ giornalismo “libero” questo? E deontologicamente orientato?
Parimenti, ai giornalisti del TG7 diretto da Enrico Mentana che due giorni fa hanno realizzato un servizio su Gioele Magaldi e Grande Oriente Democratico in relazione a Mario Monti ( Servizio di Manuela Ferri del TG7 delle 20 di giovedì 24 novembre 2011, diretto da Enrico Mentana, a proposito del Massone Mario Monti, di Grande Oriente Democratico e Gioele Magaldi, clicca sopra per vedere), vorremmo raccomandare di essere più accurati nel riportare le notizie. Anzitutto, nonostante fosse evidente che non c’è stata alcuna lettera aperta a firma Gioele Magaldi nei confronti del Fratello Monti, la notizia è stata presentata in questi termini inesatti. Inoltre, anche in questo caso si è dato più risalto al problema del disvelamento di un Monti affiliato alla Massoneria che non ai contenuti sostanziali tanto del nostro testo originario Grande Oriente Democratico ricorda al Fratello Monti che ora ha ricevuto anche l'avallo del Fratello Obama per contrattare in Europa EUROBOND, un nuovo ruolo della BCE, una trasformazione politica della UE. Sul pellegrinaggio europeo tra Bruxelles e Strasburgo si gioca la credibilità e il futuro del Governo Monti, oltre che la possibilità di uno storico rilancio dell'Italia per contribuire a costituire gli Stati Uniti d'Europa (clicca sopra per leggere) che dello stesso articolo di LIBERO “Auguri massoni a Fratello Monti. Così la Loggia imbarazza Mario”, by Marco Gorra per LIBERO del 24 novembre 2011 (versione cartacea, clicca sopra per leggere).
In futuro, sarebbe auspicabile mettere a fuoco l’arrosto invece di fare molto fumo per non affrontare le questioni di effettivo interesse pubblico (come ad esempio: il reale scontro di interessi sovra-nazionali occulti che si sta verificando in Europa e in Occidente e che vede protagonisti determinati Gruppi di ascendenza massonica, molto più influenti sulle decisioni finali che influenzano la vita quotidiana dei popoli euro-atlantici di quanto non lo siano certi politici, tecnocrati e pseudo-statisti prezzolati o comunque eterodiretti dai primi).

 

[ Articolo del 26 novembre 2011 ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per comunicazioni, scrivete a: info@grandeoriente-democratico.com