Grande Oriente Democratico e Pinocchio che scrive a Repubblica, ma anche a Dagospia. Paolo Peluffo massone o non massone? Il “Complotto contro l’Euro” e l’abbraccio mortale non con la Germania, ma con potenti Oligarchie sovranazionali che si fanno scudo di Angela Markel, Mario Draghi & Gran Burattini vari
In estrema sintesi, per quanto è possibile.
L’altro giorno, sul sito www.dagospia.com , veniva pubblicato il seguente pezzo:
“PINOCCHIO SCRIVE A ‘’REPUBBLICA’’ – DUE LETTERINE AL QUOTIDIANO DI EZIO MAURO HANNO IL NASO LUNGO - PAOLO PELUFFO, PREFATORE DEL LIBRO DEL GRAN MAESTRO RAFFI E IN FILA PER PRENDERE LA DELEGA DELL’EX SOTTOSEGRETARIO DELUXE MALINCONICO, NEGA DI ESSERE MASSONE (E DI ESSERLO STATO?): GOVERNO INCOMPATIBILE CON L’ISCRIZIONE AD “ASSOCIAZIONI FILOSOFICHE”…, pezzo del 15 gennaio 2012 per DAGOSPIA (clicca sopra per leggere).
In esso, si riporta la lettera scritta dal Sottosegretario Peluffo a Repubblica, quale risposta ad un articolo del 13 gennaio 2012 a firma Francesco Merlo, nel quale quest’ultimo definiva Peluffo “frammassone secondo il chiacchiericcio”.
Per chi è interessato alla sua lettura integrale, l’articolo si intitola “Inchini e baciamano, la rivincita del sangue blu/QUANTI NOBILI NEL GOVERNO MONTI” ed è consultabile on-line, fra i vari siti, su quello dello stesso giornalista di Repubblica Merlo: www.francescomerlo.it.
Nella sua lettera a Repubblica, Paolo Peluffo correttamente ricorda:
“Come storico, ho scritto diversi interventi per approfondire le ragioni profonde del nostro Risorgimento cercando di comprendere anche le origini dell`adesione alla massoneria di personaggi come Garibaldi, Crispi, De Sanctis e il ruolo di Giuseppe Mazzini. Uno di questi studi è stato pubblicato quale prefazione al libro di Gustavo Raffi che raccoglie interventi sul 150°. Se Merlo avesse letto quella prefazione, alla quarta riga dichiaro espressamente la mia non appartenenza alla massoneria.”
In effetti, alla terza riga (non la quarta) della sua Prefazione a quello che Peluffo generosamente definisce uno “studio” (trattasi al massimo di un mediocre flusso di coscienza -messo per iscritto- dello pseudo-filosofo neofascista Gerardo Picardo, prestato opportunisticamente alla Massoneria; flusso di coscienza spacciato per farina del sacco di Gustavo Raffi, il quale, d’altronde, sa più far di conto che leggere o scrivere e certo non pensa e non si esprime con i termini pseudo-filosofici che gli sono attribuiti nel volumetto), cioè a pagina 7 di In nome dell’uomo. Dal Risorgimento alla Modernità. Il ruolo del Grande Oriente nell’Italia unita, Mursia Editore, sussiste la citata affermazione di non appartenenza alla massoneria.
Scrive Peluffo (il grassetto è nostro): “L’apertura del Grande Oriente d’Italia verso la ricerca storica, indipendente e scientifica, ha offerto a tutti - soprattutto a chi come me non è massone - nel 150°anniversario dell’Unità d’Italia un’occasione eccezionale per interrogare la storia e, finalmente, rispondere alla domanda su ‘che cosa’ fu davvero il contributo della Massoneria alla rivoluzione nazionale”
Si potrebbe facilmente commentare: excusatio non petita, accusatio manifesta…
Ma Noi di GOD, in questo caso, non intendiamo fare simili commenti.
Così come si potrebbe osservare che, da tempo, all’interno degli ambienti massonici italiani, si parla di una “iniziazione per pochi intimi, all’orecchio del Gran Maestro Raffi, del Gran Segretario Giuseppe Abramo e di pochi altri Gran Dignitari di Giunta”, che Paolo Peluffo avrebbe ricevuto sin dal 2002-2003.
Una di quelle iniziazioni, insomma, con le quali Raffi & Compari hanno risolto alla radice il problema di come tenere occulte determinate affiliazioni, utilizzando un sistema del resto in auge da secoli: quello appunto dell’iniziazione all’orecchio del GM o a fil di spada del GM, che non lascia tracce scritte se non nella memoria dei Gran Maestri (e di altri pochi invitati alla cerimonia), i quali, alla fine del loro mandato, sussurrano i nomi di questi iniziati occulti alle orecchie dei loro successori (ecco perché si parla di iniziazione all’orecchio del Gran Maestro, mentre la dizione a fil di spada fa riferimento ad un rito semplificato in cui il nuovo adepto viene toccato dalla spada brandita dal GM, che con tale semplice tocco, in luogo di elaborati cerimoniali, gli conferisce lo status di libero muratore).
Ma anche su queste voci e dicerie di una presunta iniziazione di Peluffo, avvenuta all’incirca nel 2003, Noi di GOD, in questa occasione, vogliamo esprimere un secco no comment.
E non per caso.
Infatti, il dibattito tutto italiota sulla massonicità o meno di questo o quello, per come viene svolto (in termini molto provinciali e poveri culturalmente) ci lascia molto tiepidi, per non dire infastiditi.
Se Paolo Peluffo fosse massone, ma non avesse intenzione di dirlo coram populo, legittimi fatti suoi.
In effetti, a differenza di altri massoni che si sono anche clamorosamente negati come tali (pur essendolo), non ci risulta che Peluffo sia mai rimasto coinvolto in questioni o affari poco limpidi o discutibili inerenti i suoi incarichi pubblici.
Al contrario, al pari del suo mentore Carlo Azeglio Ciampi, ci sembra che si tratti di un autentico galantuomo, un giornalista e poi un civil servant serio, competente e probo il quale, sinora, ha solo commesso l’errore di prestar fede e amicizia ad un personaggio discutibile e ipocrita come Gustavo Raffi. Ma ciò, di per sé, non costituisce e non può costituire motivo di eccessiva censura da parte di chicchessia: talora, anche le persone migliori fanno delle cattive amicizie. Pazienza. C’è sempre tempo per emendarsi.
Grande Oriente Democratico si è dato, fra le tante incombenze, il compito di smascherare quei massoni di risonanza mediatica collettiva, impegnati nella pubblica amministrazione, i quali, non soltanto in rapporto alla propria affiliazione si dimostrino ipocriti e bugiardi (negandola) ma, per di più, seguano condotte pubbliche (di quelle private non ci curiamo, perché non siamo moralisti e non sindachiamo della vita intima delle persone) tali da poter disonorare l’avvenuto accoglimento nei templi libero-muratori.
Nel caso di Paolo Peluffo, anche se fosse massone, GOD non avrebbe nulla da osservare o criticare che possa giustificare una pubblica “delazione” del suo profilo latomistico.
In compenso, GOD ha molto da ridire sullo stile ipocrita e a due pesi e due misure, adottato dalla Redazione di DAGOSPIA e da Roberto D’Agostino in prima persona in relazione alle “smentite” rispettivamente di Giancarlo Cremonesi e Paolo Peluffo.
Del secondo si dice, con un tono offensivo e beffardo, che è un “Pinocchio”, per avere presuntivamente negato la veridicità della sua affiliazione massonica.
Al primo, Giancarlo Cremonesi, è stato invece riservato un “trattamento di favoritismo sfacciato e omertoso”- che disonora la professione giornalistica e qualunque vocazione all’informazione indipendente- pubblicando una sua smentita ad un pezzo (pubblicato poche ore prima) che, incredibilmente, veniva contestualmente addirittura oscurato per diretto volere dello stesso D’Agostino.
La vicenda è stata da Noi già trattata in
Lo scandaloso caso del Fratello Massone Giancarlo Cremonesi, cialtrone e bugiardo, che mente sapendo di mentire. E lo sconcertante comportamento auto-censorio di DAGOSPIA, che oscura il pezzo rispetto al quale pubblica la smentita dell'infingardo Cremonesi. Essere Massoni non è peccato (anzi una virtù, quando si è davvero liberi muratori degni), ma mentire all'opinione pubblica sulla propria appartenenza massonica è un fatto gravissimo per chi occupa ruoli legati alle istituzioni e alla dimensione collettiva. Ora sono necessarie le dimissioni del Fratello Pinocchio Giancarlo Cremonesi da ACEA e da ogni altro incarico analogo di rilevanza pubblica. E Gioele Magaldi intende citare in giudizio Giancarlo Cremonesi, il quale, con la sua smentita, ha di fatto calunniato e diffamato Grande Oriente Democratico e la sua credibilità (articolo del 21 dicembre 2011, clicca sopra per leggere),
e in
La grottesca e inaudita AUTOCENSURA di DAGOSPIA e di ROBERTO D'AGOSTINO, in omaggio e in atto di SOTTOMISSIONE ai Poteri Marci della Capitale, cioè in APPECORONAMENTO al Fratello Massone Giancarlo Cremonesi, un cialtrone e un bugiardo senza pari, che dovrà vedersela in Tribunale con Gioele Magaldi e Grande Oriente Democratico. Le varie componenti della Società Civile chiedano a gran voce le dimissioni da Presidente ACEA (e da altri incarichi para-istituzionali) del Massone Contro-Iniziato Giancarlo Cremonesi: non c'è spazio, nell'amministrazione capitolina e dintorni, per i bugiardi che mentono spudoratamente in pubblico. (articolo del 22 dicembre 2011, clicca sopra per leggere),
a partire da un originario articolo (quello prima pubblicato e poi clamorosamente oscurato da DAGOSPIA) che era
Le cattive abitudini di certi Massoni Romani impegnati nella pubblica amministrazione capitolina: DAL FRATELLO MASSONE GIANCARLO CREMONESI (strettissimo amico e sodale dell'ex Gran Segretario del GOI Fratello Giuseppe Abramo), discutibile Presidente di ACEA, di Unioncamere Lazio, della Camera di Commercio di Roma, Vice Presidente di Sviluppo Lazio e membro influente di diversi altri enti statali e para-statali, AL FRATELLO MASSONE ALDO PAPALINI, Ingegnere Dirigente della UOT (Unità Organizzativa Tecnica) e della UOAL (Unità Organizzativa Ambiente e Litorale) del Municipio XIII (OSTIA, etc.) del Comune di Roma (articolo del 19 dicembre 2011, clicca sopra per leggere),
da cui poi è scaturita l’Interrogazione Parlamentare del Senatore Elio Lannutti (IDV) di cui si parla in
Interrogazione Parlamentare del Senatore Elio Lannutti (Italia dei Valori) intorno ai Massoni Giancarlo Cremonesi (ACEA) e Aldo Papalini (Municipio XIII di Roma Capitale) - a partire dalle "trattazioni" di GOD e del giornalista di REPUBBLICA Daniele Autieri - e Commento di Grande Oriente Democratico (clicca sopra per leggere).
Ma la cosa più comica e auto-lesionistica di questo “doppiopesismo” messo in opera da Roberto D’Agostino e dai redattori di DAGOSPIA è che, a seguito della smentita del Massone Giancarlo Cremonesi- da loro pubblicata oscurando la fonte che si intendeva smentire, per meglio favorire l’AMICO DEGLI AMICI CREMONESI E MAGARI L’AMICO PIU’ STRETTO BISIGNANI, UNO DEGLI SPONSOR DI CREMONESI- una metà del Massoni romani (che hanno incontrato Cremonesi, negli anni, o in riunioni di Loggia o in riunioni collaterali, comunque all’interno di svariati contesti libero-muratori e che quindi ben se lo ricordano) si scompiscia dalle risate per la dabbenaggine di D’Agostino e di DAGOSPIA.
Questa metà dei Fratelli capitolini, infatti, ritiene che DAGOSPIA abbia agito in buona fede e che pertanto sia stata impunemente presa per il c…dal Fratello Giancarlo Cremonesi.
L’altra metà della fratellanza romana, invece, convinta che in questa occasione DAGOSPIA abbia agito in mala fede, è rimasta molto male, avendo ritenuto fino ad ora DAGOSPIA un sito libero, indipendente e schietto, senza asservimenti di sorta a POTERI MARCI e a consorterie omertose e mistificatrici.
Come Grande Oriente Democratico, non possiamo che auspicare che D’Agostino e DAGOSPIA si rendano presto conto del tragico errore commesso non soltanto dando credito ad un bugiardo come il Fratello Massone Giancarlo Cremonesi- che sarà presto sbugiardato, anche sul piano formale, nelle sedi opportune- ma soprattutto mettendo in opera l’odiosa e clamorosa autocensura sottolineata in
La grottesca e inaudita AUTOCENSURA di DAGOSPIA e di ROBERTO D'AGOSTINO, in omaggio e in atto di SOTTOMISSIONE ai Poteri Marci della Capitale, cioè in APPECORONAMENTO al Fratello Massone Giancarlo Cremonesi, un cialtrone e un bugiardo senza pari, che dovrà vedersela in Tribunale con Gioele Magaldi e Grande Oriente Democratico. Le varie componenti della Società Civile chiedano a gran voce le dimissioni da Presidente ACEA (e da altri incarichi para-istituzionali) del Massone Contro-Iniziato Giancarlo Cremonesi: non c'è spazio, nell'amministrazione capitolina e dintorni, per i bugiardi che mentono spudoratamente in pubblico. (articolo del 22 dicembre 2011, clicca sopra per leggere).
Tornando, per concludere, a Paolo Peluffo, dobbiamo però constatare quanto segue.
Allorché Peluffo scrive a Repubblica:
“…desidero precisare che non sono massone. Personalmente, ritengo che il giuramento di fedeltà alla Repubblica - che mi onoro di aver prestato quale magistrato e oggi come membro di governo e che rappresenta una delle scelte fondamentali della mia vita -abbia carattere esclusivo, e che sia perciò incompatibile con qualsiasi adesione ad associazioni, di qualsiasi corrente filosofica, che prevedano giuramenti o promesse solenni”.,
dice evidentemente delle emerite scempiaggini, prive di senso storico, giuridico e sociologico.
Forse che aver prestato “giuramento o promessa solenne” di onorare i principi morali e filosofici della Libera Muratoria ha impedito a Franklin Delano Roosevelt e a Winston Churchill (solo per fare due esempi eclatanti) o, per restare in Italia, a Giuseppe Zanardelli e a Meuccio Ruini (fra i tanti) di essere degli eccellenti uomini di Stato?
Forse che essere massoni ha impedito a tanti eccellenti magistrati statunitensi ed europei di svolgere con rara saggezza ed equilibrio il proprio ufficio?
Inoltre, se valesse il principio stolto e infondato che “il giuramento di fedeltà alla Repubblica” ha carattere esclusivo ed escludente, allora bisognerebbe inibire incarichi di magistratura e di governo anche a tutti coloro che si associano, giurando di rimanervi fedeli, alla militia Christi, così come viene sancito con il rito cattolico della CRESIMA.
Vogliamo inibire incarichi statali a tutti coloro che, dopo la prima comunione, accedono anche alla CRESIMA, nell’ambito della Chiesa Cattolica?
Ecco, pur con tutta la stima e la benevolenza del caso, vorremmo consigliare a Paolo Peluffo di non dire scemenze e di non arrampicarsi sugli specchi per argomentare intorno a temi sui quali, se non si hanno da dire cose intelligenti e appropriate, forse è meglio tacere.
Del resto, pare strano che Peluffo si sia dimenticato quanto (in questo caso giustamente) ricorda spesso e volentieri il suo amico Gustavo Raffi, e cioè che i Massoni del Grande Oriente d’Italia, al momento dell’iniziazione, prestano promessa solenne di rispettare scrupolosamente la Carta Costituzionale della Repubblica e le leggi che alla stessa si conformino.
Sempre per rimanere all’utile opera di selezione/divulgazione delle notizie altrui messe in opera da DAGOSPIA, consigliamo la lettura di
“COMPLOTTO CONTRO L’EURO! - PRODI: "LE AGENZIE DI RATING HANNO INTERESSI PRECISI E COMPETENZE SOLO PARZIALI” - VITALE: “STIAMO VIVENDO UNA TERZA GUERRA MONDIALE, GIOCATA ATTRAVERSO I RATING PER EVITARE CHE CI SIA UNA MONETA DI RISERVA NEL MONDO DIVERSA DAL DOLLARO - CERTI AMBIENTI AMERICANI, CONSERVATORI IN POLITICA ESTERA E INTERNA, CONTINUANO AD AVERE UNA CONCEZIONE IMPERIALE DEGLI USA E MALVOLENTIERI VEDONO LA NASCITA DI UNA MONETA FORTE IN EUROPA…”, pezzo del 15 gennaio 2012 per DAGOSPIA (clicca sopra per leggere),
che dà nota di una intervista di Romano Prodi concessa a Radio 24 e di un articolo di Fabrizio Massaro per IL CORRIERE DELLA SERA.
A proposito di quanto dicono l’ex premier Prodi e il banchiere d’affari Guido Roberto Vitale, secondo quanto riportato nelle predette performances mediatiche, giova osservare quanto segue.
E’ vero che va riformato il sistema delle agenzie di rating (certamente con la creazione di un’agenzia europea) ed è vero che queste, attualmente, esprimono interessi precisi e faziosi (sulle competenze, invece, pensiamo proprio che non ne difettino, anzi), ma è anche vero che, nel caso del declassamento recente dell’Italia, della Francia, della Spagna, etc., da parte di Standard & Poor’s, andrebbe osservato che: “chi è causa del suo mal pianga se stesso”.
Standard & Poor’s, in questo caso, ha soltanto analizzato obiettivamente, fra le altre cose, che :
“Le riunioni dei leader della UE si concentrano sui temi sbagliati. L’adozione di pacchetti di austerità per ridurre i deficit non identificano i rischi reali. Infatti durante i primi 10 anni dell’Euro la Germania aveva uno dei deficit più alti in assoluto, mentre la Spagna aveva pareggio di bilancio”.
Si legga in proposito, dal sito www.paolobarnard.info , tanto per sentire anche campane fuori dal coro e non soltanto le nenie spaesate e confuse della maggior parte dei media italioti:
“Tre criminali e un cretino”, articolo del 15 gennaio 2012 by Paolo Barnard (clicca sopra per leggere).
Fatta la tara ai toni talora eccessivi ed enfatici di Barnard (e dissociandoci da espressioni eventualmente diffamatorie), ci sembra che anche in questa occasione abbia colto nel segno, in luogo di parlare a vanvera come tanti opinionisti molto à la page sull’etere nostrano.
Quanto alle opinioni di Guido Roberto Vitale su un “Complotto contro l’Euro”, non ha torto quando ritiene che sia in atto un piano intelligente (ma non parleremmo di complotti o cospirazioni, perché la cosa sta avvenendo in modo alquanto palese, mentre sembra occulta solo a chi non capisce nulla di politica ed economia globale) per affossare una vera unificazione politica ed economica dell’Europa.
E non sbaglia nemmeno parlando di una sorta di “terza guerra mondiale” che vede contrapposti grandi e formidabili interessi.
E coglie il bersaglio anche quando individua, come compartecipi di un certo progetto anti-europeista, “certi ambienti americani, conservatori in politica estera e interna”.
Là dove Vitale va fuori strada è quando ipotizza che questi ambienti americani conservatori si stiano muovendo in una prospettiva imperiale statunitense.
In realtà, questi ambienti americani si muovono di concerto proprio con ambienti tedeschi, europei ed extra-europei, i quali conducono una specie di “terza guerra mondiale” assolutamente in una prospettiva sovra-nazionale e globale, niente affatto avendo a cura gli interessi nazionali e meno che mai “imperiali” degli USA.
Inoltre, il loro effettivo scopo non è impedire il consolidamento di una “moneta di riserva nel mondo diversa dal dollaro”, ma qualcosa di infinitamente più ambizioso, che è poi il vero movente anche delle condotte politico-economiche di “Grandi Burattini” (ma pur sempre burattini e portavoce di interessi altri e inconfessabili) come Angela Merkel e Mario Draghi.
Come notavamo l’altro giorno in Grande Oriente Democratico e la "Teologia della crisi" secondo Furio Colombo (clicca sopra per leggere) e come abbiamo iniziato ad illustrare in moltissimi altri interventi scritti da qualche mese a questa parte, lo scopo autentico e preciso delle Oligarchie sovranazionali che hanno prima prodotto l’attuale crisi e ora la vogliono aggravare, fingendo di volerla “curare”, consiste nella cinesizzazione dell’Europa e dell’Occidente, destrutturando definitivamente le ormai sfiancate classi medie e schiavizzando senza pietà quelle proletarie.
Tutto ciò, per un obiettivo che è insieme spirituale, ideologico, meta-politico e meta-economico: l’instaurazione di regimi aristocratici di fatto all’ombra di sistemi sociali e politici svuotati di qualunque sostanziale funzionamento democratico.
Non già un ritorno al sistema aristocratico di Ancien Régime, fondato sul sangue e il lignaggio ancestrale, bensì una strutturazione oligarchica del potere basata su un presunto diritto-dovere, da parte di alcune elites spirituali e finanziario-industriali, di inaugurare un nuovo ordine globale alternativo a quello partorito dalle grandi rivoluzioni e trasformazioni liberali e democratiche dell’Occidente.
Ecco anche perché, articoli peraltro pregevoli come
“L’abbraccio con la Germania è mortale?”, articolo del 15 gennaio 2012 by Michele Carugi per IL FATTO QUOTIDIANO (clicca sopra per leggere),
finiscono per non cogliere il nocciolo della questione, che non è di contrapposizione degli interessi dei popoli europei fra loro (interessi tedeschi adversus interessi dell’Italia e dei P.I.G.S., con i francesi in mezzo), bensì degli interessi di tutti i cittadini dell’Occidente (europei compresi) rispetto ad un progetto di involuzione oligarchica che si serve cinicamente e strumentalmente dell’attuale crisi economica (creata ad arte) per portare a buon fine i suoi scellerati e odiosi disegni. E per giungere a tanto, questo è senz’altro vero, le Oligarchie sovranazionali di cui parliamo hanno ingaggiato “a libro paga” personaggi come Angela Merkel, Mario Draghi e altri Gran Burattini vari.
Quando finalmente si saranno aperti gli occhi su quanto sta effettivamente accadendo (ma, nell’ambito dei media, italiani ed internazionali, ci sono influenti personaggi che sono anch’essi lautamente pagati/ricompensati proprio per tenerli chiusi, gli occhi e gli intelletti dei cittadini/spettatori occidentali), sarà sempre con grande e grave ritardo.
Tuttavia, c’è chi veglia, pur in questa notte di dolore, inganni, manipolazioni subdole e macellerie sociali in rapida espansione.
I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO
[ Articolo del 17 gennaio 2012 ]