Massoneria e Monte dei Paschi di Siena. Mario Draghi Massone contro-iniziato, spregiudicato e principale responsabile di tante vicende improprie legate alla gestione di MPS
In attesa di segnalare un link tramite il quale possa essere riascoltata la puntata dell’8 febbraio 2013 di “FILO DIRETTO” (condotto da Alfredo Lissoni) su Radio Padania, con intervista al nostro leader Gioele Magaldi dalle 15.30 alle 16 circa (intervista durante la quale Magaldi ha parlato in modo chiaro del coinvolgimento del Fratello Mario Draghi in diverse questioni assai controverse), anticipiamo Noi alcune riflessioni.
Com’è noto, la menzione dei Massoni Mario Monti e Mario Draghi nella recente intervista rilasciata da Magaldi a Fabrizio D’Esposito, per IL FATTO QUOTIDIANO, è stata censurata per odiosa volontà del direttore de IL FATTO, Antonio Padellaro.
Su ciò, vedi
Intervista di Gioele Magaldi by Fabrizio D'esposito per Il Fatto Quotidiano del 6 febbraio 2013. Versione INTEGRALE e ORIGINALE, senza le ignobili censure e manipolazioni imposte da Antonio Padellaro (clicca per leggere)
Le ignobili e stolte censure e manipolazioni, in favore dei Massoni reazionari Mario Monti e Mario Draghi, operate da Antonio Padellaro - ipocrita e fasullo cantore della libertà di stampa - che farebbe meglio a dare le dimissioni come direttore de Il Fatto Quotidiano (clicca per leggere).
Ma cosa si nasconde dietro tale censura?
Da quale clima è stata alimentata?
Facilissimo da spiegare.
Alla fine di questo gennaio 2013, l’attenzione dei media (ancora non pilotata e censurata su questo punto) era giustamente rivolta al problema dei molti, troppi miliardi spesi per pagare Banca AntonVeneta da parte del Monte dei Paschi di Siena.
Così, ad esempio, veniva riassunta la questione su RAI NEWS 24.IT (www.rainews.it) :
“Mps, i conti non tornano: in 11 mesi bonifici per 17 miliardi”, pezzo del 29 gennaio 2013 per RAINEWS.IT (clicca per leggere).
Citiamo un punto saliente dell’articolo in questione:
“Siena, 29-01-2013
Come spesso succede nella vita degli esseri umani, i 'guai' non vengono mai da soli. E questa sembra essere una certezza, almeno in questo periodo, anche per Banca
Monte dei Paschi di Siena, da una settimana al centro del vortice legato all'inchiesta sull'acquisizione di banca Antonveneta.
Dalle carte in possesso dai pm sono emersi bonifici internazionali per circa 17 miliardi di euro; operazioni effettuate dal 30 maggio 2008 al 30 aprile 2009, ossia nei mesi successivi il perfezionamento dell'acquisizione di banca AntonVeneta. Una cifra nettamente superiore ai 10,3 miliardi di euro che corrispondono all'esborso per l'acquisizione dell'istituto.
Secondo quanto si è appreso sotto la lente dei pm ci sarebbero in particolare due bonifici, rispettivamente da 2,5 miliardi e da 123,3 milioni, a favore di Abbey National Treasury Service Plc di Londra. A quanto si apprende queste operazioni interessano gli inquirenti perchè si tratterebbe di cifre che, secondo fonti vicine alle indagini, sarebbero successivamente rientrate in Italia, usufruendo dello scudo
fiscale”
Poi, nelle 48 ore successive interviene inopinatamente il Presidente Giorgio Napolitano, con una sorta di “mega-pizzino” mediatico volto a silenziare gli aspetti più esplosivi e scabrosi della vicenda.
Ne rammentiamo il senso, riportandone il sunto tratto da
“Mps, l’appello di Napolitano ai media: ‘Maggiore cautela sui temi della Giustizia’, articolo redazionale del 1 febbraio 2013 per IL CORRIERE DELLA SERA (clicca per leggere):
“Giorgio Napolitano torna sul tema dei «rapporti tra stampa e amministrazione della giustizia». Durante l'incontro al Quirinale per i 50 anni della legge istitutiva dell'Ordine dei Giornalisti, il presidente della Repubblica osserva: «Abbiamo spesso degli effetti non positivi, quasi dei cortocircuiti tra informazione - che tende ad avere il massimo di elementi per poter assolvere a un ruolo di propulsione alla ricerca della verità - e, nello stesso tempo, riservatezza necessaria delle indagini giudiziarie e rispetto del segreto d'indagine». A questo proposito, il Capo dello Stato ha fatto riferimento all'ultimo esempio del «richiamo piuttosto brusco di un importante ufficio giudiziario, la Procura della Repubblica di Siena, che segue la scottante e complessa indagine sul Monte dei Paschi, di fronte alla pubblicazione di notizie che ha dichiarato totalmente infondate e di cui ha anche fatto comprendere la grave possibile ricaduta destabilizzante sui mercati, al punto da annunciare o da ventilare provvedimenti per aggiotaggio e insider trading. Questo - per il Presidente - è un punto delicato di una materia tutta delicata».”
Interessante leggersi anche quanto scriveva un’altra penna alquanto accomodante e prona nei confronti dei poteri costituiti, quella del bocconiano Stefano Feltri (un altro collaboratore clamorosamente inadatto al Fatto Quotidiano – un po’ come Fabio Scacciavillani, titolare di un Blog collegato a FQ on-line - e alle sue pretese di rappresentare una stampa libera e anti-conformista):
IL VELO DEL COLLE SUL MONTE: FERMI TUTTI, IL VOTO È VICINO (Stefano Feltri).
02/02/2013 di triskel182
AVVERTIMENTO DI NAPOLITANO AI GIORNALISTI E ANCHE AI MAGISTRATI: “EVITARE CORTOCIRCUITI MEDIATICO-GIUDIZIARI”.
Attenzione a quello che si dice e soprattutto si scrive sul Monte Paschi. Se mai dichiarazione quirinalizia si meritò l’epiteto di monito, è quella che Giorgio Napolitano ha consegnato ai giornalisti che celebravano i 50 anni dell’Ordine professionale: “La stampa guardi al richiamo piuttosto brusco della Procura della Repubblica di Siena” pronta a “provvedimenti per aggiotaggio e insider trading” a chi diffonde notizie infondate, tipo quelle sui presunti sequestri miliardari che metterebbero in crisi la banca più di quanto già non sia. Ma l’avvertimento è un po’ anche ai magistrati, sulla necessità di proteggere la “riservatezza” e il “segreto d’indagine”.
IL CAPO dello Stato è consapevole dell’impatto che avrebbe sulla campagna elettorale una fuga di notizie, magari su quegli arresti che da giorni a Siena in tanti considerano imminenti. Ma c’è un altro livello nella crisi Monte Paschi, quello europeo. I due piani si intersecano nella Banca d’Italia e in Mario Draghi, l’ex governatore oggi presidente della Bce. Napolitano lo ha ricordato nella sua insolita intervista al Sole 24 Ore, una mossa di comunicazione molto più forte delle dichiarazioni di ieri pomeriggio. E l’editoriale del direttore Roberto Napoletano, funge da nota esplicativa: se il capo dello Stato interviene così , “vuol dire che qualcuno sta perseguendo (pericolosamente) fuori dall’Italia un disegno con finalità distruttive per il Paese. Un gioco troppo grosso per stare fermi”. Questo pensano Napolitano e Draghi che, da Francoforte, sta seguendo l’evolversi della crisi senese.
Ogni critica alla vigilanza della Banca d’Italia viene letta dall’esterno come una critica a Draghi. Basta scorrere gli articoli di Reuters e Bloomberg degli ultimi giorni. Bloomberg è partita all’attacco, poi ha fatto un pezzo riparatore spiegando che Bankitalia non ha niente da rimproverarsi. Reuters resta aggressiva e vede “i nuovi poteri di Draghi sotto il riflettore del Monte Paschi”.
SECONDO quanto deciso al Consiglio europeo del 13 dicembre scorso, dal 2014 Draghi dovrà accentrare alla Bce la supervisione sulle grandi banche europee. La Bce sarà, ancora più di oggi, l’istituzione centrale dell’Unione, cui spetteranno la politica monetaria, la supervisione sulle banche e la gestione dei piani di salvataggio degli Stati. Sempre la Bce è l’unica barriera di difesa dell’euro, da quando si è creato il consenso politico per un intervento diretto e illimitato nell’acquisto di titoli di Stato sul mercato secondario, cioè quello del debito già in circolazione. La Bce è un’istituzione credibile, certo, ma la legittimità del suo strapotere crescente si fonda in gran parte sulla figura di Mario Draghi. Criticare Draghi, quindi, significa indebolire il suo prestigio e il suo ruolo di scudo umano a difesa dell’euro.
Anche perché in questi mesi la tensione tra il presidente della Bce e la Germania è cresciuta. Angela Merkel (anche ora a sostegno di Draghi) ha acconsentito, contro il parere della Bundesbank, la Banca centrale tedesca, ad ampliare le potenzialità di intervento della Bce fino ad annunciare la disponibilità di acquisto illimitato di bond. Ma l’ostilità tedesca non è svanita. L’ultimo episodio, un paio di settimane fa all’Ecofin.
Il tedesco Wolfgang Schäuble sostiene che Cipro può essere abbandonata alla bancarotta perché non ha “importanza sistemica” e quindi legalmente non ha diritto di beneficiare dell’intervento del fondo salva Stati Esm. Cioè se fallisce non causa troppi danni. Draghi gli risponde che è “una tipica argomentazione da avvocato”.
Il presidente della Bce sa che è meglio non creare precedenti di default dentro l’Eurozona ma sa che Cipro o viene salvata dal-l’Europa, o ci penserà la Russia di Vladimir Putin.
I tedeschi hanno poi un’obiezione teorica sui superpoteri bancari alla Bce. L’accordo al Consiglio europeo prevede che le funzioni di politica monetaria e supervisione bancaria siano rigidamente separate, cosicché il direttivo non possa essere tentato da muovere i tassi di interesse per agevolare qualche istituto bancario. Ma se Draghi non è riuscito a prevenire il disastro del Monte Paschi – argomentano diversi giornali tedeschi – come potrà vigilare sulle banche di tutta Europa? La linea di difesa della Banca d’Italia – totalmente condivisa da Draghi – è che gli ispettori hanno scoperto tutto quanto i loro poteri permettevano di scoprire e poi la struttura ha esercitato ogni pressione possibile, sia per il cambio del vertice che per il rafforzamento patrimoniale. Non potevano chiedere il commissariamento, perché i coefficienti di capitale erano buoni e non c’erano le basi giuridiche per decapitare la banca. Forse potevano essere deliberate sanzioni, che non sono arrivate (in via Nazionale precisano che non è il direttorio a decidere, bensì una apposita commissione che, a sua volta, teme conseguenze legali se commina sanzioni indebite). Da Francoforte comunque c’è una prospettiva diversa: il buco di Mps è grosso, che sia di 220 o di 740 milioni. Ma Deutsche Bank ha appena annunciato perdite per 2,2 miliardi a causa di titoli tossici, Crédit Agricole per 2,8 a causa di acquisizioni sbagliate. Non vale la pena di indebolire l’euro per colpa del Monte Paschi, è l’approccio comune di Napolitano e Draghi.
Da Il Fatto Quotidiano del 02/02/2013.
In effetti, a parte il monito intimidatorio e anticostituzionale di Napolitano, da queste righe risalta la solita vulgata mistificatoria sul conto di Mario Draghi “salvatore dell’euro, scudo umano a difesa degli interessi autenticamente europei e italiani, gran risanatore dello spread”.
Stefano Feltri, da impiegatuccio di regime, si limita a veicolare la velina che anche altri colleghi dalla schiena curva e/o dall’intelletto atrofizzato si impegnano a diffondere.
In realtà, le cose non stanno così a proposito del Fratello Mario Draghi, come abbiamo già spiegato in
Flash di GOD del 31 gennaio 2012: il Fratello Massone Contro-iniziato Mario Draghi a Davos getta la maschera e lascia intravedere le vere finalità occultate dietro le oscillazioni dello SPREAD dei debiti sovrani dall’estate 2011 ad oggi (clicca per leggere)
Il Fratello Massone Contro-Iniziato Mario Draghi getta la maschera e, con il conforto dei Massoni Tecnocrati in servizio attivo all’ OCSE/OECD (Fratello José Angel Gurria in testa) detta una linea ferocemente austera, neoliberista, recessiva e depressiva per l’economia europea, spacciata subdolamente e falsamente come l’unica via percorribile (clicca per leggere)
La Catastrofe europea e occidentale. Grande Oriente Democratico e Democrazia Radical Popolare avevano previsto per tempo (dall’estate 2011) quello che sarebbe accaduto, e l’avevano ribadito anche all’indomani degli stolti commenti ottimisti sul vertice europeo di Bruxelles del 28-29 giugno 2012:… (clicca per leggere)
Un Massone Manipolatore, Masnadiero, Contro-Iniziato ed Eversivo peggiore di Mario Monti: il Fratello Mario Draghi (clicca per leggere)
GOD avvisa i somari del circuito politico-mediatico italiano (ed europeo): la Tempesta Perfetta dei Massoni Contro-Iniziati Mario Draghi e Mario Monti si è già consumata. Ad agosto 2012 solo repliche del déjà vu e sceneggiata in stile poliziotti buoni/poliziotti cattivi (clicca per leggere)
La Raffinata “Truffa” del Venerabilissimo Maestro Mario Draghi & dei suoi Sodali (clicca per leggere)
Il Venerabilissimo Mario Draghi, Gran Maestro dell’Austerità e di tutte le province europee (clicca per leggere).
Riassumendo in termini stringati:
- Il Fratello Mario Draghi (classe 1947) è lo stesso che, nei primi anni novanta- dopo essere stato un alto dirigente della Banca Mondiale dal 1984 al 1990- quale Direttore generale del Ministero del Tesoro ha avuto un ruolo da protagonista nella sciagurata faccenda delle grandi privatizzazioni all’italiana (sulla questione ci torneremo, con approfondite analisi), che tutto hanno fatto salvo arrecare benefici allo Stato e allo stesso popolo italiano; recando invece grandissimi profitti a determinati gruppi bancari e finanziari privati, presso i quali, poi, lo stesso Mario Draghi ha lavorato come super-consulente palese e occulto.
- Come Governatore della Banca d’Italia dal 2006 al 2011, si scopre adesso che Mario Draghi (il cui solo alzare un sopracciglio- vista la sua influenza e il suo potere di moral suasion e vista la sua facoltà di denunciare all’opinione pubblica l’acquisto a un prezzo inammissibile di Banca AntonVeneta da parte di MPS- avrebbe determinato un freno insormontabile per i vari Mussari & Compari nel portare a termine l’operazione) non ha esercitato in alcun modo concreto ed efficace il suo potere di vigilanza (insieme alla Sig.ra Anna Maria Tarantola, all’epoca capo dell’area di vigilanza di Bankitalia e adesso Presidentessa RAI nominata dal Fratello Mario Monti) per impedire lo scempio immondo e assurdo dell’acquisto di una banca del valore di tre- quattro miliardi (AntonVeneta) per complessivi 10 miliardi circa ufficiali e 17 effettivi (vedi ancora “Mps, i conti non tornano: in 11 mesi bonifici per 17 miliardi”, pezzo del 29 gennaio 2013 per RAINEWS.IT,clicca per leggere).
- Si scopre ancora, grazie ad uno scoop del Wall Street Journal silenziato in Italia dai media pecoroni di regime richiamati all’ordine da Napolitano, ma messo in evidenza da DAGOSPIA (vedi: “CI PENSA IL “WALL STREET JOURNAL” DI MURDOCH A FARE SCOOP SUL MONTE DEI PACCHI! - 2. IN GRAN SEGRETO LA BANKITALIA DI DRAGO DRAGHI, TARANTOLA VIGILANTE, A OTTOBRE 2011 NEGOZIO’ UN PRESTITO DI QUASI 2 MILIARDI DI EURO A UN MONTE A CORTO DI SOLDI - 3. NÉ DRAGHI NÉ MUSSARI DIVULGARONO LA NOTIZIA DEL PRESTITO, PER NON CREARE PANICO SUI MERCATI. AL CONTRARIO, IN UNA CONFERENCE CALL CON ANALISTI E INVESTITORI, I VERTICI MPS DESCRISSERO LA POSIZIONE DI LIQUIDITÀ DELLA BANCA COME SOLIDA - 4. MPS AVREBBE RIMBORSATO IL PRESTITO ENTRO IL TEMPO STABILITO. MA LA MANCATA COMUNICAZIONE DELLA CARENZA DI GARANZIE REALI ALLA BCE E IL RICORSO AL PRESTITO HANNO AIUTATO A NASCONDERE LO STATO FINANZIARIO CRITICO DI MPS. E ORA L’EX GOVERNATORE E PRESIDENTE BCE RISCHIA IL “REATO DI MANIPOLAZIONE DEL MERCATO” , pezzo per DAGOSPIA del 7 febbraio 2013, clicca per leggere e vedi: “MENTRE I SITI DEI GIORNALI NASCONDONO LO SCOOP DEL “WSJ” SUL PRESTITO SEGRETO DI BANKITALIA A MPS, GRANDE SPAZIO ALLA DIFESA DI DRAGHI CHE MICA RISPONDE AL “WSJ” MA LA BUTTA IN CACIARA: “BANKITALIA HA FATTO QUELLO CHE DOVEVA... MOLTE VOCI SONO RUMOR DA CAMPAGNA ELETTORALE” – BENE, PERCHE’ NON LO VA DIRE ALLA BUNDESBANK CHE NON LO PUO’ VEDERE NEMMENO IN FOTO? – CI SI PUO’ FIDARE DI UN PRESIDENTE DELLA BCE CHE NASCONDE I PRESTITI ALLE BANCHE?”, pezzo per DAGOSPIA del 7 febbraio 2013, clicca per leggere, e “TREMONTI CONTRO TUTTI – “OGGI, LA NOVITA' VERA E' QUELLA CHE STA SUL ‘WALL STREET JOURNAL’ E PARLA DI UN PRESTITO SEGRETO AL MPS DI MOLTI SOLDI FATTO IN OTTOBRE DA DRAGHI" - LE PARE NORMALE CHE LA BANCA D'ITALIA CHE SCRIVE LE LETTERE AL GOVERNO, POI FA I PRESTITI SEGRETI AL MPS?” – “SE QUESTA NOTIZIA DEL WSJ FOSSE FONDATA SAREBBE UNO SCANDALO DEVASTANTE”, pezzo per DAGOSPIA dell’8 febbraio 2013, clicca per leggere) che il Massone Mario Draghi era tanto intrinseco e con le mani in pasta nelle vicende del Monte dei Paschi di Siena, da prestarsi addirittura alla spericolata e irregolare operazione di prestare due miliardi di euro in segreto al gruppo bancario senese, senza renderne conto ai mercati e alla stessa opinione pubblica italiana ed europea.
- Morale provvisoria: in realtà è fasulla la ricostruzione di Stefano Feltri ed altri, secondo la quale vi sarebbero “poteri oscuri” esteri che vogliono destabilizzare l’Italia, azzoppandone un figlio devoto e utile come Mario Draghi, che tanto bene ha fatto e farà per la Penisola e per gli altri abitanti dell’eurozona, dall’alto del suo scranno presidenziale di Francoforte (capo della BCE). Piuttosto, come abbiamo spiegato nei contributi di questi ultimi mesi dedicati al Massone ipocrita e contro-iniziato Mario Draghi (citati sopra: rileggeteli con attenzione), se c’è qualcuno che opera al servizio di “poteri oscuri” in grado di destabilizzare l’Italia e l’eurozona (tramite il gioco delle parti in stile poliziotto buono/poliziotto cattivo con Bundesbank e tramite la sceneggiata criminale sullo spread utilizzato come strumento improprio per obbligare popoli e nazioni a riforme strutturali, austere e recessive) quello è proprio il Fratello Draghi. Solo che non tutte le ciambelle riescono con il buco, il gioco del potere è molto complesso e, per quanto influentissimo, anche Draghi non è invulnerabile. Soprattutto: il tempo è galantuomo… E siccome è galantuomo, ecco che Noi di GOD ci rallegriamo del fatto che le tante opacità di Mario Draghi in quanto governatore di Bankitalia stiano venendo fuori. Ma, d’altronde, vogliamo scherzare? Vogliamo davvero credere che il governatore di Bankitalia non sapesse e non sappia (glielo chieda la Magistratura) perché mai Banca AntonVeneta sia stata pagata circa 4 volte il suo valore? La Magistratura, poi, così come quei giornalisti e politici onesti che vogliano vedere chiaro in tutta questa vicenda, si chiedano perché mai un governatore di Bankitalia dovrebbe chiudere un occhio su una operazione così spericolata (pagare una Banca 17 miliardi, mentre era stata prima venduta all’olandese ABN AMRO -altra Banca ad alta densità massonica- per molto meno). Che fine hanno fatto quei miliardi? In quali tasche (capienti) sono finiti? Non è che, magari, se uno chiude un occhio è perché ha qualche strano e pesante e personale interesse a farlo ci domandiamo? Per inciso, se guardiamo la compagine proprietaria di AntonVeneta, prima che venisse ceduta a MPS (banca controllata da diversi personaggi in grembiulino), ci accorgiamo che il terzetto che se la ritrova in pancia avendo acquisto la super-massonica ABN AMRO è costituita da una Banca legata all’Opus Dei (BANCO SANTANDER) e da due Banche di solida tradizione libero-muratoria, FORTIS SA e ROYAL BANK OF SCOTLAND. Questo sia detto a proposito di certi strani legami tra mondi massonici e opusiani.
E per ora ci fermiamo qui, avendo ben lavorato un certo tipo di pietra grezza, per oggi.
I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)
[ Articolo del 7-9 febbraio 2013 ]